Squarci di testimonianze #1: l’“ecumenismo del sangue” dei martiri di Lubecca



Stavo per pubblicare il terzo post della Corona d’Avvento dei Testimoni 2013, quando ho letto l’intervista rilasciata ad Andrea Tornielli da papa Francesco. Un passaggio in particolare ha destato la mia attenzione e mi ha fatto sorgere l’idea di aprire l’ennesima rubrica, dedicata a casi urgenti di cui parlare:
«Conoscevo ad Amburgo un parroco che seguiva la causa di beatificazione di un prete cattolico ghigliottinato dai nazisti perché insegnava il catechismo ai bambini. Dopo di lui, nella fila dei condannati, c’era un pastore luterano, ucciso per lo stesso motivo. Il loro sangue si è mescolato. Quel parroco mi raccontava di essere andato dal vescovo e di avergli detto: “Continuo a seguire la causa, ma di tutti e due, non solo del cattolico”. Questo è l’ecumenismo del sangue. Esiste anche oggi, basta leggere i giornali. Quelli che ammazzano i cristiani non ti chiedono la carta d’identità per sapere in quale Chiesa tu sia stato battezzato. Dobbiamo prendere in considerazione questa realtà».
Subito ho pensato di provare a capire chi fossero i personaggi cui allude il Papa, per fare in modo di parlarne qui e di renderli un po’ più noti, almeno ai miei pochi lettori. Una ricerca incrociata sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni e sul sito Hagiography Circle mi ha permesso di trovare un caso che, con molta probabilità, dovrebbe essere proprio quello menzionato.
Il 25 giugno 2011 a Lubecca, in Germania, sono stati beatificati tre sacerdoti cattolici: Johannes Prassek, Hermann Lange e Eduard Müller (qui accanto, un particolare del logo ufficiale della celebrazione). Insieme a loro, un pastore della chiesa luterana, Karl Friedrich Stellbrink.
Come ho notato dalle mie fonti e da un interessante articolo riportato sull’edizione tedesca dell’Osservatore Romano del giorno precedente la beatificazione, ripreso dal blog del giornalista Gaetano Vallini, effettivamente tutti e quattro condivisero la prigionia (Lange e Stellbrink erano nella medesima cella) e furono martirizzati insieme mediante la ghigliottina. Inoltre, la loro causa di beatificazione (ovviamente, parlo dei cattolici) è stata seguita dall’Arcidiocesi di Amburgo. I dati a mia disposizione mi fanno ritenere che non possa che trattarsi di loro, ma sono pronta a ricevere smentite.
Che siano loro quelli presi ad esempio o no, meritano di essere ripresi ed approfonditi: lo farò di sicuro a ridosso della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, nel corso di un nuovo ciclo di articoli che, come preannunciavo quando ho scritto del Beato Rolando Rivi, tratteranno di giovani sacerdoti e seminaristi, non solo martiri.

EDIT 6/11/2019: effettivamente, i personaggi evocati dal Papa erano proprio loro. Non sono ancora riuscita ad approfondirli, ma sono nella mia lista.
Intanto, rimando al sito ufficiale, disponibile, oltre che in tedesco, in inglese, spagnolo e svedese.

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