Mercy Challenge #3: consigliare i dubbiosi




La prima opera che ho incontrato sulla mia strada per il mese di febbraio è una alla quale, in verità, sottopongo parecchie persone che conosco. Credo di essere, un po’ come un certo personaggio dei cartoni, un’eterna indecisa: prima di scegliere tra una cosa da fare e un’altra, tentenno parecchio e, non poche volte, do sfogo alle lacrime. Stavolta, però, ho provato a mettermi dall’altra parte.

Ho saputo, infatti, che un mio amico sta attraversando un momento leggermente complicato: non sa se rinunciare a una sua grande passione per accettare una proposta lavorativa oppure no. Mi sono messa nei suoi panni: se fossi in lui, come dicevo prima, piangerei non poco, ma mi farei aiutare da persone più grandi o comunque che ritengo affidabili. In generale, però, credo che sacrificherei l’attività volontaria a un lavoro certo, riservando alla prima solo parte del tempo che mi rimarrà libero.
Alla fine gli ho scritto un messaggio nel quale, a dirla tutta, l’ho semplicemente incoraggiato. Credo però che le mie parole gli abbiano fatto piacere, a giudicare dalla sua risposta.


SFIDA COMPIUTA? In un certo senso, credo di sì.

# MercyChallenge
Opere di misericordia corporale

dare da mangiare agli affamati

dare da bere agli assetati

vestire gli ignudi
X
accogliere i forestieri

assistere gli ammalati

visitare i carcerati

seppellire i morti

Opere di misericordia spirituale

consigliare i dubbiosi
X
insegnare agli ignoranti

ammonire i peccatori

consolare gli afflitti
X
perdonare le offese

sopportare pazientemente le persone moleste

pregare Dio per i vivi e per i morti


Non penso ci siano ricette per consigliare correttamente chi si trova nel dubbio, o meglio, ci sono alcune dritte che si possono adattare. Sicuramente, non conviene mettersi in una posizione di superiorità, quanto provare ad avvertire sulla propria pelle il dilemma della persona in questione. Per come sono fatta io, rischio di sentirmi anche male, ma spero non accada lo stesso alle persone con cui mi consiglio.
Di sicuro, non arrivo ai livelli del Beato Giustino Russolillo, che pare avesse una dozzina di consiglieri spirituali, incluso il cardinal Schuster quando era ancora abate di San Paolo fuori le Mura, ma ci sono vicina.
Ecco, un elemento certo c’è: va bene ascoltare i pareri di qualcuno che ne sappia di più, ma credo che trovarsi un direttore spirituale sia fondamentale. Il mio amico, per quel che ne so, è in buone mani.


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