Santa Scorese, un cuore che ascolta e che sceglie Dio

Chi è?

Santa Scorese nacque a Bari il 6 febbraio 1968, secondogenita di Piero Scorese, agente di Pubblica Sicurezza, e Angela Dachille, casalinga. Con i genitori e la sorella Rosa Maria frequentò la parrocchia del SS. Redentore, retta dai Salesiani. Studentessa del liceo classico, era anche impegnata come Pioniere della Croce Rossa.
A quindici anni cominciò a frequentare le Missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe, consacrate secolari, e s’iscrisse alla Milizia dell’Immacolata. In parallelo, divenne membro del Movimento dei Focolari.
Le sue varie appartenenze erano segno della sua continua ricerca di Dio, culminata, quando aveva vent’anni, nella scelta di entrare tra le Missionarie dell’Immacolata. Per essere ancora più preparata al servizio del prossimo, s’iscrisse alla facoltà di Medicina, ma poi passò a quella di Pedagogia. Alla fine, scelse di non seguire il progetto della consacrazione.
Tuttavia, dai primi mesi del 1988, veniva seguita in maniera ossessiva da un giovane, un certo Giuseppe. Il 6 gennaio 1989 venne aggredita da lui per la prima volta, ma riuscì a salvarsi. Il 15 marzo 1991, invece, appena tornata da un incontro di catechesi, si trovò davanti Giuseppe: lui la colpì con tredici coltellate. Trasportata al Policlinico di Bari, Santa morì praticamente dissanguata, perdonando chi l’aveva assalita. Aveva ventitré anni.
La fase diocesana della sua causa di beatificazione, per accertare il suo martirio in difesa della castità, si è svolta a Bari dal 5 aprile 1998 al 7 settembre 1999. Il 18 ottobre 1999 gli atti dell’inchiesta diocesana hanno ottenuto il decreto di convalida.

Cosa c’entra con me?

Il modo in cui ho conosciuto Santa passa, per forza di cose, da quello in cui ho conosciuto un’altra figura, la giovane suora Carmelitana della Carità Teresa di Gesù, al secolo Teresa Quévedo y Cadarso, detta Teresita, attualmente Venerabile. Cercando informazioni su di lei tramite i computer dell’università (all’epoca non avevo ancora Internet a casa né sul cellulare), sono capitata su un sito curato da un gesuita, fratel Egidio Ridolfo, che aveva anche delle pagine su Santa.
Il nome m’incuriosì, ma la sua storia mi fece rabbrividire e sospirare, al tempo stesso, di poter amare il Signore in una maniera come quella che traspariva dai suoi scritti. Tuttavia, ho accantonato l’idea di approfondire la sua storia, rimandandola a tempi migliori.
Il momento è venuto un mese fa, dopo aver seguito una trasmissione televisiva in cui si parlava di lei. Scoprendo che quest’anno cadeva quello che sarebbe stato il suo cinquantesimo compleanno, mi sono messa d’impegno per documentarmi su di lei: ho contattato il suo postulatore, ho rivisto le altre trasmissioni a lei dedicate, ho riletto le pagine del sito.
Il suo Diario mi è arrivato via posta quando ormai l’anniversario di nascita era passato da troppo tempo e, a essere sincera, non l’ho ancora letto tutto. Quello che ho visto, però, mi ha permesso di capire che tra me e Santa c’è un primo collegamento, proprio tramite le pagine di un diario.
Ero ancora una ragazzina quando la mia educatrice del gruppo adolescenti passò la mano a un’altra. Per salutarci, regalò a ciascuno di noi un quaderno a spirale, con una dedica personalizzata. Ho iniziato a scriverci su regolarmente dal 2000, quando il sacerdote incaricato del mio oratorio fu nominato parroco da un’altra parte.
Non ho mai interrotto questa buona abitudine, trasferendo su carta il racconto delle mie esperienze felici e tristi, dei momenti di euforia e di quelli di prostrazione morale. Credo di aver riempito una quindicina di quaderni, tutti, per una questione di uniformità, rigorosamente a spirale.
Mi risulta invece difficile prorompere, come faceva Santa, in preghiere spontanee rivolte al Signore, alla Madonna o ai Santi. Mi viene più naturale nei momenti di Adorazione Eucaristica, quando sono a più diretto contatto con la Presenza Reale di Gesù.
Un’altra ragione che mi rende affine a Santa è il contatto con le più disparate esperienze di Chiesa. Negli anni universitari avevo conoscenti sia in Comunione e Liberazione, sia nell’Azione Cattolica, sia nella Comunità di Sant’Egidio. Ciò nonostante, non ho voluto legarmi a nessuno di quei gruppi né ad altri: sentivo che la parrocchia mi bastasse per trovarmi a casa nella comunità ecclesiale.
L’ingresso nel Gruppo Shekinah, il coro di giovani della diocesi di Milano, sembrerebbe una contraddizione rispetto a quello che ho scritto prima, ma nel frattempo sentivo di dovermi aprire. Ho conosciuto, in questo modo, altri tipi di servizio, tanti quanti sono i miei compagni che, nel lavoro, nello studio e nella vita in oratorio, s’impegnano a cambiare almeno un po’ il mondo. La parrocchia del territorio dove abito è però rimasta il mio ambito privilegiato, anche quando mi sono trasferita con i miei familiari e quando sono stata chiamata ad altri piccoli compiti per altre comunità.

Il suo Vangelo

Il segno che la vita di Santa ha lasciato mi sembra ricollegabile al tema della 55° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che si celebra oggi. Ascoltare, discernere e vivere la chiamata del Signore è un’esperienza che la ventitreenne barese ha fatto propria.
Anche se poi non ha dato seguito al desiderio di diventare una Missionaria dell’Immacolata, era consapevole di aver scelto Dio, come confidò al suo direttore spirituale e come aveva dichiarato, il 21 febbraio 1990, a Carmencita Picaro, la consacrata che era diventata una vera madre secondo lo Spirito per lei:
Una cosa è certa: io so di non aver chiuso il cuore a Dio, di non essermi voltata indietro dopo aver messo mano all’aratro, ma ho scelto, meglio, mi sono lasciata scegliere ancora una volta da Lui.
Almeno si era mossa, viene da dire: quanti, invece, non si muovono perché vincolati da situazioni apparentemente difficili o dalla paura di sbagliare strada!

Per saperne di più

Pasquale Lubrano, Un volo sempre più alto – La vita di Santa Scorese, Città Nuova, febbraio 2003, pp.186, € 11,50.
Biografia che permette di capire gli influssi del Movimento dei Focolari sulla vita di Santa.

Santa Scorese, L’attirerò a me. Scritti spirituali di una Serva di Dio, Stilo Editrice, pp. 320, € 20,00.
Volume che contiene il suo Diario e le sue lettere.

Santa Scorese, Le zolle fiorite – Preghiere di una Serva di Dio, Stilo Editrice 2003, pp. 190, € 12,00.
Raccolta delle preghiere tratte dai suoi scritti.

Su Internet

Sito a cura di fratel Egidio Ridolfo SJ (non è aggiornato dal 2011, perché il curatore è deceduto) 
Profilo presente sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni
Pagina curata, da quel che mi sembra di capire, da Rosa Maria, sorella di Santa.

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