«Liete canzoni» per alimentare la fede in tempo di pandemia, volume 8: speciale mese di maggio (prima parte)



Ormai è iniziato il mese di maggio, ma quest’anno né le nostre chiese, né i cortili, né le cappelline sulla strada risuoneranno dei canti che, nel corso dei secoli, la Chiesa ha elevato alla Madonna.
Già dall’inizio della pandemia e del fenomeno dei cori virtuali, molte corali hanno adoperato brani di quel tipo, ma ora ho pensato di radunarne il più possibile in un unico post. Volevo elencarli da nord a sud, ma mi risultava difficile, dato che un canto ha avuto più esecuzioni. Vado quindi in ordine alfabetico in base al titolo. 

«Ave Maria» (da «Verbum Panis»)

Avevo già incontrato un video su questo canto, dalla Comunità Pastorale San Paolo Apostolo di Senago, e l’avevo presentato come ultimo del “volume 6”. Con l’approssimarsi di questo mese, ho supposto, non sbagliandomi, che avrei trovato altre versioni.

Coro parrocchiale di Celle (Faenza)


Regina Pacis coro, di Osimo Stazione (Ancona)



Basilica Santa Fara (non capisco di dove, forse Bari)


«Ave Maria» (Bepi De Marzi)
Coro Brigata Alpina Tridentina Associazione

Anche in questa lista ho pensato d’includere un canto degli Alpini, realizzato dall’autore di altri brani come Signore delle cime (del quale esistono versioni virtuali: a tempo debito, le citerò).



«Ave Maria» (Marco Frisina, da «Non temere»)

Ho trovato due versioni: una piano e voce (anzi, voci), con i volti dei coristi, e una in cui si sentono solo le voci. Ho notato che è un’altra modalità dello stile “stare a casa”: non mi sento di escluderla, per non sminuire il lavoro che sta dietro.

Coro Don Maurizio Mariani – Comunità Pastorale Madonna delle Grazie di Brenna (Como)


Corale Santa Maria di Venezzano (Bologna)


«Ave o stella del mare»
Arianna&FrancescoDF

Questo, più che un coro, è un quartetto. La loro è una versione molto eterea di un’antifona tradizionale.


«Ave Regina del Cielo» (Marco Frisina)
Coro Vox Phoenicis (Loreto)

Nella produzione di monsignor Marco Frisina, cui ho dedicato un primo approfondimento nella ricerca dei cori virtuali, c’è anche l’inno del Giubileo Lauretano, avviato per celebrare il centenario della nomina della Madonna di Loreto a patrona degli aviatori.
Questo coro si è distaccato dagli altri per aver realizzato il primo rifacimento in assoluto di questo nuovissimo brano; dopotutto, viene da Loreto.


«Madre del dolore»
Coro Magnificat di Barrafranca (Enna)

Il coro che forse ha avuto maggior successo con le sue cover da casa (ne hanno fatta anche una dal sapore internazionale, che citerò a tempo debito) questa volta presenta un brano di Marcello Giombini, inciso originariamente nel disco Cantata dei giovani per la Vergine Maria col gruppo Gli Alleluia.
L’arrangiamento di sapore anni ’70 viene qui sostituito da un impasto vocale molto migliorato rispetto alle prime esperienze a distanza: si vede che ormai si sono specializzati.


«Maria»
Coro Parrocchia San Giovanni Bosco di Sant’Elia di Ravagnese (Reggio Calabria)

Il canto numero 402 del repertorio del Rinnovamento nello Spirito Santo nello spartito è intitolato proprio così, ma nel titolo del video è riportato come «Maria ora che sei qui».


«Stella caeli extirpavit»
Coro Musica Enchiriadis (Cesena)

Un’antica antifona, risalente al XIV secolo, è stata rispolverata da padre Matteo Ferraldeschi, religioso dei Frati Minori Conventuali e studioso di canto gregoriano, perché le sue parole invocano la protezione della Madonna contro la peste.
Da allora ha avuto moltissimi rifacimenti, ma questo è l’unico in stile “stare a casa” che ho trovato.


«Madonna Nera»
Coro Parrocchiale «Due Campanili» delle parrocchie di San Dalmazio in Quargnento e San Perpetuo in Solero (Alessandria)

Il canto dedicato alla Madonna di Czestochowa, popolare specie durante il pontificato di san Giovanni Paolo II, è stato rifatto nell’Alessandrino. Chissà, forse hanno pensato che a breve cadrà il centenario della nascita del Papa polacco.


«Mira il tuo popolo»
The Four Priest Singers (Sessa Aurunca)

Quattro sacerdoti amici dagli anni del Seminario Minore, già impegnati in questo progetto musicale benedetto dal loro vescovo, hanno reinterpretato un classico della tradizione, facendosi aiutare dai loro collaboratori musicisti. Sulla stessa musica, però, si può cantare benissimo l’Ave Maria di Verbum Panis.

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