Carlo Maria Martini: un cammino alla luce della Parola


Chi è?
Carlo Maria Martini è nato a Torino il 15 febbraio 1927. Entrato nella Compagnia di Gesù a soli 17 anni, venne ordinato sacerdote il 13 luglio 1952. Notissimo nel mondo scientifico ed accademico, fu ordinato vescovo dal Beato Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1980. Il 10 febbraio del medesimo anno fece il suo ingresso a Milano, della quale era stato nominato Arcivescovo il 29 dicembre 1979, e fu creato cardinale il 2 febbraio 1983.
Nel suo episcopato, durato fino al 2002, ha visto numerosi mutamenti nella Chiesa e nella società. Ha cercato di mettersi in ascolto di tutti e di presentare la Parola di Dio nella maniera più chiara possibile.
Da tempo malato, ha concluso la sua esistenza terrena alle 15:45 del 31 agosto 2012 a Gallarate, dove risiedeva dal 2008, dopo aver trascorso alcuni anni a Gerusalemme.
Cosa c’entra con me?
Il cardinal Martini è stato l’arcivescovo della mia infanzia. Ho potuto ascoltare per la prima volta le sue parole presso lo stadio “Giuseppe Meazza” in un pomeriggio di maggio del 1996, nell’annuale incontro con i Cresimandi della Diocesi di Milano, ma purtroppo non ricordo granché.
Tre anni dopo, venne in visita pastorale nella mia parrocchia. Il 28 novembre 1999, nell’omelia pronunciata durante la Messa delle 10, ci lasciò una consegna che non vale solo per la mia comunità di origine:
«State vivendo un momento importante della vita della vostra parrocchia. Il 23 gennaio inaugurerete l’Oratorio ristrutturato.
Ma voi sapete che gli ambienti sono fatti dalle persone.
Possiamo fare un bellissimo Oratorio, ma se manca la passione educativa per i ragazzi l’ambiente resta un bell’ambiente, certamente non ha il calore, non ha la passione che deve avere un ambiente giovanile» (Fonte: La chiesa di San Rocco a Sant’Andrea – i suoi primi 100 anni, a cura di Angelo Pria, Milano 2003, p. 50).
Quando, come promesso, tornò il 23 gennaio 2000, non si espresse diversamente e benedisse i locali rinnovati. Fu in quell’occasione che potei vederlo molto da vicino: mi colpirono tantissimo la sua imponente statura e il suo affilato profilo. Mi è venuto spontaneo pensare che non diversa doveva essere la persona di san Carlo Borromeo, quando andava a visitare le varie parrocchie.
Quando venni a sapere che avrebbe lasciato il governo della Diocesi, ci rimasi un po’ male: avrei voluto tanto riuscire a parlargli e chiedergli qualche consiglio per la mia vita. Col tempo, però, ho iniziato ad affezionarmi anche al cardinal Tettamanzi, suo successore.
Nel novembre 2004 tornò nella mia chiesa parrocchiale, in occasione del centenario dalla fondazione. Quando sono andata nel mio posto nel coro, dietro l’altare, me lo sono ritrovata davanti. Il fatto che fosse seduto non sminuiva la sua altezza, ma stavolta fui sorpresa da un altro particolare: aveva con sé un bastone da passeggio, a causa della malattia.
Nel saluto iniziale della Messa, il parroco di allora suppose che sarebbe stata l’ultima volta che l’avremmo avuto tra noi. Di conseguenza, decisi che avrei fatto di tutto per riuscire a parlargli. Ricordo abbastanza con esattezza il breve dialogo che ho avuto e, soprattutto, il calore della sua grande mano: «Eminenza – gli dissi – adesso in Oratorio le persone ci sono! Ci sono!». «È il Signore che le manda», rispose congedandomi.
Col tempo ho continuato ad interessarmi di lui, scoprendo dettagli che mi erano estranei, a cominciare dalle sue origini torinesi e dalla sua appartenenza alla Compagnia di Gesù. Nella mia ingenuità e ignoranza non sapevo che i religiosi potessero diventare addirittura Cardinali!
Appresi che fu lui ad inventare, per così dire, tre strumenti che hanno oltrepassato i confini diocesani: la Scuola della Parola, iniziata in Duomo e proseguita nei Decanati e nelle parrocchie; il Gruppo Samuele, grazie al quale numerosissimi giovani hanno compreso la propria vocazione; la Cattedra dei non credenti, per dialogare e confrontarsi con le più disparate concezioni della vita. Inoltre, al Gruppo Giovani del mio Oratorio sono spesso stati proposti estratti dei suoi libri, se non addirittura usati alcuni integralmente, per accompagnare il cammino di formazione annuale.
Man mano che le sue condizioni di salute si aggravavano, ho iniziato a temere per lui e mi domandavo per quanto tempo ancora Dio l’avrebbe lasciato in vita. Ora che non c’è più, mi prendo l’impegno di riprendere i suoi libri e trovarvi nuovo nutrimento.
Da più parti, ora, si levano voci che lo considerano intercessore come fu già in vita, santo, sicuramente in Paradiso. Io preferisco non esprimermi in merito, se non per riprendere le parole che mi rivolse ed applicarle al suo caso. È il Signore che manda sulla terra persone come lui: devo cercare di aprire bene gli occhi e riconoscerle per tempo.
Il suo Vangelo
Viene da dire che sia stato l’intera Sacra Scrittura: studiata, meditata, spiegata agli studiosi, oppure ai semplici fedeli durante seguitissime catechesi televisive. Programmatica in tal senso apparve la sua scelta di entrare a Milano a piedi, con in mano una copia del Vangelo: era, a suo dire, l’unico strumento che avrebbe potuto aiutarlo a fare il vescovo.
Anche al mondo della comunicazione lascia importanti insegnamenti, non solo scritti (ad esempio, la Lettera pastorale “Il lembo del mantello” del 1991), ma con la sua stessa vita. Negli ultimi anni, infatti, aveva mostrato una certa curiosità per lo sviluppo di Internet e delle reti sociali.
Come epitaffio aveva spesso affermato di desiderare una frase dal Salmo 118 (119): “Lampada per i miei passi la tua Parola, luce al mio cammino”. Sia così anche per tutti coloro che sono rimasti affascinati dal suo modo di far risuonare la voce della Scrittura.
Per saperne di più
La produzione letteraria del defunto Cardinale è notoriamente vastissima, per cui mi limito a citare i volumi di cui ho più diretta conoscenza.
La regola di vita del cristiano, EDB, Bologna 2000, pp. 48, € 3,00
Un opuscolo breve, ma densissimo di contenuti, su come il cristiano deve strutturare la propria vita spirituale.
Parola alla Chiesa Parola alla Città, Centro Ambrosiano-EDB, Milano-Bologna 2002, 2 voll., € 63,40
Raccolta completa di tutte le lettere pastorali.
Via Crucis. Meditazioni di Carlo Maria Martini, Àncora, Milano 2007, pp. 32, € 1,70.
Un sussidio per la preghiera comunitaria e personale con testi tratti dalle opere edite da Àncora.
Conversazioni notturne a Gerusalemme. Sul rischio della fede (con Georg Sporschill), Oscar Mondadori, Milano 2008, pp. 130, € 9,00 (edizione economica).
Un testo a domande e risposte su fede, discernimento, amicizia e amore.
Liberi di credere. I giovani verso una fede consapevole, In Dialogo, Milano 2009, pp. 192, € 17,00.
Una selezione degli interventi ai giovani di Azione Cattolica e di tutta la Diocesi in occasione di veglie ed eventi diocesani.

Commenti

  1. Grande uomo, grande persona, l'ho conosciuto nei "cunicoli" del Duomo e in qualche chiacchiera scambiata prima di tornare nei suoi appartementi... e poi i suoi scritti... un umile pastore nella mani di Dio

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    1. Quindi sei un privilegiato; beato te! Se fossi stata più vecchia, avrei voluto essere anch'io una Sentinella del Mattino.

      Qui un approfondimento a cura del Servizio Giovani della Diocesi di Milano: http://www.chiesadimilano.it/pgfom/oratorio-e-ragazzi/servizio-ragazzi/collaborazioni-e-link/home-altre-proposte/news-per-home/martini-la-parola-a-dio-la-parola-ai-giovani-1.63396

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