La biblioteca di Testimoniando #19: “Miracoli a Lourdes”



Alla vasta letteratura sulle apparizioni della Vergine Maria a Lourdes e alle guarigioni miracolose collegate a quel santuario si è da poco aggiunto un nuovo volume, pubblicato a ridosso del centosessantunesimo anniversario della prima apparizione a santa Bernadette Soubirous, avvenuta l’11 febbraio 1858.
Ne avevo già letto sulle pagine del settimanale Maria con te, ma quando ho visto che il 25 gennaio il libro sarebbe stato presentato a Milano, in una serata organizzata dai giovani della locale sezione dell’Oftal, ho deciso di andare ad ascoltare l’autore.

In sintesi

Miracoli a Lourdes – Il racconto diretto di chi è stato guarito mette in evidenza un fatto: queste storie di guarigioni, che la Chiesa ha riconosciuto come miracoli non sono lontane nel tempo, ma di persone in maggior parte ancora viventi, una presenza storica nella storia di oggi. Sono infatti relative agli ultimi cinque uomini e donne italiani che a Lourdes hanno sperimentato la guarigione da gravissime malattie.
Il lavoro ha comportato un viaggio da un capo all’altro dell’Italia: dal Trentino dove abita Vittorio Michieli, il sessantatreesimo miracolato riconosciuto, alla Sicilia di Delizia Crolli, che era ancora bambina quando si recò per la prima volta a Lourdes, accompagnata dalla madre. Un capitolo a parte è dedicato a suor Bernadette Moriau, delle Suore Francescane Oblate del Sacro Cuore di Gesù: è avvenuto a lei il settantesimo e finora ultimo miracolo, la cui approvazione è stata resa pubblica l’11 febbraio dello scorso anno.
È stato lungo anche il lavoro di ricerca, che ha condotto l’autore a consultare gli archivi delle diocesi dei rispettivi miracolati – è infatti l’Ordinario del luogo dove vivono, ossia il vescovo, a pronunciare l’ultima parola sul riconoscimento dei prodigi avvenuti a Lourdes – e quello del «Bureau des Constatations Médicales», l’organismo dove i singoli casi vengono esaminati a lungo, prima di arrivare, in caso positivo, alla dichiarazione che la guarigione è inspiegata secondo la medicina attuale.
In tutti i racconti dei sei miracoli analizzati, Bolzetta ha seguito uno schema abbastanza fisso. Le testimonianze dirette dei guariti, anzitutto, raccolte da lui personalmente tranne che in un caso, quello di Danila Castelli, deceduta nel 2016: l’aveva intervistata due anni prima, quando conduceva parte del programma «Nel cuore dei giorni». Sono evidenziate anche graficamente, con la scelta di un diverso carattere tipografico. Al racconto delle persone direttamente coinvolte fa seguito la spiegazione dal punto di vista scientifico dell’accaduto, esposta in maniera puntuale e chiara, con termini tecnici.
Si arriva quindi al miracolo in sé, non prima di aver descritto come il malato abbia scelto di andare a Lourdes, o come sia stato invitato. A questo punto intervengono altre persone: i volontari accompagnatori, presenze spesso fondamentali perché il miracolo sia avvenuto. Non per questo le singole storie sono tutte uguali, sia nell’esposizione sia negli effettivi accadimenti.
La seconda parte del libro tratta non più dei sanati, ma di quelle persone che consentono il buon funzionamento dei pellegrinaggi e della vita del Santuario. Ad esempio, i due Missionari Oblati di Maria Immacolata, padre Palmiro Delalio e padre Nicola Ventriglia, diventati familiari a tutti coloro che seguono alle 18 di tutti i giorni la recita del Rosario in italiano, trasmessa in diretta da TV 2000 e dalla webcam della Grotta. Due capitoli sono anche dedicati a Unitalsi e Oftal, coi rispettivi presidenti Antonio Diella e monsignor Paolo Angelino, anche se molti loro soci sono presenti anche nella prima parte.
Lourdes, però, ha anche volti meno conosciuti, quasi nascosti. Su tutti, quelli del parroco della chiesa del Sacro Cuore, monsignor Jean-François Duhar, nono successore di don Dominique Peyramale, parroco all’epoca delle apparizioni, ma ancor più quello di Jean Soubirous, trisnipote del fratello di Bernadette: la riservatezza con cui presta servizio come barelliere è stata preservata, tanto che, nell’inserto fotografico che correda il volume, non è presente una sua foto. La postfazione di don Marco Pozza, cappellano del carcere «Due Palazzi» di Padova, occupa le ultime pagine prima dei doverosi ringraziamenti.

L’autore

Fabio Bolzetta è giornalista professionista. Entrato all’allora SAT 2000 come stagista, è passato alla conduzione nel 2005, passando poi alla redazione giornalistica. Dal 2011 al 2014 è stato uno dei conduttori del programma Nel cuore dei giorni, diviso in fasce orarie. Dal 2014 al 2016 ha lavorato come inviato e in studio nel programma mattutino Bel tempo si spera. Ha poi condotto varie dirette e speciali da piazza San Pietro.
Oggi è uno dei giornalisti conduttori e inviati del TG 2000. È legato a Lourdes per ragioni sia professionali, sia personali: il suo primo pellegrinaggio è stato nel 2012, a seguito della diocesi di Casale Monferrato. Il suo sito personale è www.fabiobolzetta.it; è molto presente anche sui social network.

Consigliato a...

Il lavoro di Bolzetta è indirizzato da lui stesso, nei ringraziamenti di fine volume, a quanti sono, consapevolmente o meno, «in ricerca di qualcosa. O di Qualcuno». In effetti, il suo stile rende il libro fruibile anche da chi afferma di non credere in Dio e nella sua azione spesso prodigiosa nella storia, anche dei singoli.
Sento però di consigliarlo anche ai volontari di Oftal e dell’Unitalsi, ai pellegrini che vogliono prepararsi a un viaggio a Lourdes in maniera diversa e agli ammalati bisognosi di speranza.

Fabio Bolzetta, Miracoli a Lourdes – Il racconto diretto di chi è stato guarito, Paoline 2019, pp. 216, € 15,00.
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Come complemento di questa recensione riprendo un approfondimento scritto da suor Veronica Bernasconi per il sito di Paoline Editoriale Libri e l’intervista di Bolzetta a Danila Castelli, trasmessa su TV 2000 il 12 febbraio 2014.

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