Beato Giacomo Alberione: il presepio come cattedra per gli uomini del nuovo secolo (Corona d’Avvento dei Testimoni 2012 # 1)

Fonte: galleria fotografica della scheda sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni
Chi è?

Giacomo Alberione nacque il 4 aprile 1884 a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), da una famiglia di contadini. Avvertì la vocazione al sacerdozio all’età di sette anni e la verificò dapprima nel seminario di Bra, poi in quello di Alba.
Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto nel Duomo di Alba, si sentì chiamato a «fare qualcosa per gli uomini del nuovo secolo», come avrebbe confidato. Quel “qualcosa” si espresse dapprima nell’apertura di una scuola tipografica, poi nella formazione di giovani desiderosi di servire Dio in una maniera specialissima: producendo libri e riviste. Sorse quindi la Pia Società San Paolo, seguita, negli anni, da altri nove rami che, insieme, compongono la Famiglia Paolina.
Instancabile viaggiatore, ma anche uomo d’intensa preghiera, don Alberione partecipò alle sessioni del Concilio Vaticano II e godette dell’amicizia con papa Paolo VI, che lo visitò personalmente poco prima della sua morte, avvenuta a Roma il 26 novembre 1971. Il 27 aprile 2003 Giovanni Paolo II  l’ha iscritto fra i Beati, fissando la sua memoria liturgica al 26 novembre, giorno della sua nascita al Cielo.
I suoi resti mortali sono venerati nella sottocripta del Santuario di Maria Regina degli Apostoli a Roma [AGGIORNAMENTO 25/11/2021: in occasione del cinquantesimo della morte, sono stati traslati nella chiesa principale del Santuario, sotto l’altare di Gesù Divino Maestro].

Cosa c’entra con me?

La prima candela della mia “corona dei Testimoni” è costituita da un personaggio che reputo fondamentale conoscere da parte di chi, come me, cerca di vivere il Vangelo mediante i mezzi di comunicazione di massa. Io per prima non sapevo molto di lui, pur essendo inconsapevole fruitrice di alcuni prodotti della sua creatività spirituale.
Da piccola, come tanti bambini, leggevo Il Giornalino perché lo trovavo in chiesa, al banco della cosiddetta “buona stampa”. Apprezzavo moltissimo soprattutto la rubrica di giochi biblici, le schede di Conoscere Insieme e, d’estate, i volumi cartonati con le riduzioni a fumetti di alcuni classici della letteratura. Quando Famiglia Cristiana iniziò a pubblicare la “Bibbia per la famiglia” a dispense, provavo a leggerla e ritenevo tassativi i consigli che forniva, ad esempio in materia di programmi televisivi. I miei familiari, purtroppo, non mi prendevano granché sul serio.
Inoltre, spesso mi capitava di seguire qualche programma della televisione locale lombarda Telenova, dove veniva trasmessa spessissimo una pubblicità che reclamizzava proprio Famiglia Cristiana, elencando una sorta di “Credo” moderno col sottofondo del ticchettio di una macchina da scrivere. Non capivo, però, quale legame esistesse fra la rivista e quel canale televisivo.
Tutto mi fu più chiaro quando, se non sbaglio nel 1994, Il Giornalino uscì con un allegato insolito: una storia completa a fumetti, intitolata Il segreto dei quattro codici. Altro non era se non una vita a fumetti di don Alberione, vista attraverso le ricerche di due giovani studiosi di mass media. Scoprii, quindi, che sia “il grande giornale dei ragazzi”, come all’epoca si presentava, sia la rivista per le famiglie, sia addirittura l’emittente che a volte vedevo erano frutti dell’apostolato attivo della Società San Paolo e dei suoi collaboratori laici.
Grosso modo a quell’epoca avevo iniziato a bazzicare le librerie religiose, a cominciare da quella delle Paoline di Napoli, dove andavo e vado tuttora in vacanza. Le Figlie di San Paolo, sorprese dal mio desiderio di conoscere meglio il loro Fondatore, mi regalarono un’altra sua piccola biografia, unitamente ad un opuscolo sulla sua prima collaboratrice e loro confondatrice, suor Tecla Merlo, attualmente Venerabile.
Con il passare degli anni me ne ero quasi dimenticata, anche a causa della crisi di rigetto verso gli esempi virtuosi di cui ho già parlato in altri articoli di questo blog. Quando però ho iniziato a chiedermi quale tipo di servizio potevo rendere alla Chiesa compatibilmente con le mie attitudini personali e ho scelto di dedicarmi alla cultura e ai mezzi di comunicazione sociale, mi è venuto spontaneo ripescare quel volumetto a fumetti e cercare di andare oltre le informazioni che esso mi forniva.
La lettura di altri testi e di articoli trovati in Rete sui vari siti paolini mi ha fatto capire che avevo trovato proprio la persona giusta a cui affidarmi, ma non solo: ho riconosciuto che la sua attività non era sterile, ma traeva origine e forza dal Tabernacolo, come don Alberione stesso diceva dei vari rami della Famiglia Paolina.
Il primo che ho conosciuto in ordine di tempo, come dicevo prima, sono state le Figlie di San Paolo o suore Paoline. Sapevo che avevano sede anche a Milano, ma non mi ero mai presa la briga di andarle a trovare. Mi sono decisa poco prima di compiere ventisei anni, per chiedere alle suore di pregare per un progetto cinematografico dagli intenti molto simili a quelli che il Primo Maestro – così, ho scoperto, i Paolini definiscono il loro Fondatore – aveva quando decise di lanciarsi nell’avventura dell’apostolato del cinema.
Prima delle Paoline di Milano e dopo quelle di Napoli, però, ho importunato altre religiose appartenenti alla medesima Famiglia: le Pie Discepole del Divin Maestro, il cui negozio di via della Signora è situato non lontano dall’università che frequentavo. M’incuriosiva soprattutto una splendida e inconsueta statua della Madonna col Bambino che troneggiava in una delle vetrine: mi fu spiegato che era l’immagine di Maria Regina degli Apostoli, il titolo con cui don Alberione si rivolgeva in maniera speciale alla Vergine.
Il carattere insolito della sua iconografia è dotato dal fatto che ella non ha alcuna caratteristica regale (niente corona in testa, né scettro, né abiti sontuosi) e dal fatto che il suo Gesù Bambino tiene in mano un rotolo: allude alla Parola di Dio, ma anche all’attestato simbolico con cui il credente si accosta alla sua “madre, maestra e Regina”, come era scritto in una preghiera composta dal Fondatore che le suore mi regalarono.
Le Pie Discepole, nel corso delle mie visite da loro, mi hanno insegnato due modi per onorare Dio: da un lato circondarLo, nella Sua casa materiale, di quanto di meglio ci possa essere, con decoro e rispetto; dall’altro riconoscerLo presente nel Sacramento dell’Altare. Inoltre, mi hanno presentato la loro prima superiora generale, la Serva di Dio suor Maria Scolastica Rivata.
Terze in ordine di tempo, le suore dell’Istituto Regina degli Apostoli per le vocazioni, meglio note come Suore Apostoline. In tante occasioni avevo ammirato i segnalibri colorati con frasi della Scrittura o di autori spirituali da loro prodotti e spesso avevo acquistato la loro rivista di orientamento, SE VUOI. Solo due anni fa, però, ho appreso che anche loro sono state suggerite dallo Spirito Santo a don Alberione, per un apostolato fondamentale: aiutare i giovani a riconoscere la volontà di Dio su di loro da una parte e, dall’altra, far crescere nel popolo di Dio la stima per tutte le vocazioni, non solo quelle di speciale consacrazione.
Ho scritto alle suore per esporre loro alcuni problemi miei e di mie amiche, instaurando così un dialogo sincero e libero. Ho conosciuto personalmente due di loro al termine dei funerali di monsignor Luigi Padovese nel Duomo di Milano; un istante dopo, ho fatto la conoscenza di un giovane Paolino, Guido, che a breve diventerà sacerdote.
Sarebbe ingrato, però, dimenticare uno dei commessi della Libreria San Paolo di Milano, di cui taccio il nome per riservatezza, appartenente ai Discepoli del Divin Maestro, i religiosi laici della Società San Paolo. I suoi sorrisi e i suoi consigli mi hanno sempre ispirato molta fiducia, la stessa che traspare dai ritratti fotografici del Primo Maestro.
Per concludere, ho conosciuto anche alcuni laici che, in quanto Cooperatori Paolini, vivono i suoi insegnamenti nello stato in cui si trovano. Spero che prima o poi se ne formi un gruppo anche nella mia città.

Il suo Vangelo

Più approfondisco vita e spiritualità di don Alberione, più mi è difficile trovare una definizione completa e non scontata. Mi è saltata alla mente, però, una sua frase decisamente adatta al tempo d’Avvento e al Natale che avevo letto su di un libretto di preghiere. Cercando un po’ in Rete, ho trovato il contesto esatto di quel pensiero, le Brevi meditazioni per ogni giorno dell’anno:

Il presepio è cattedra del Maestro, tribunale del Giudice, trono di misericordia. È cattedra, la prima cattedra del Maestro Divino. Egli, tacendo, insegna alle anime pie e docili: l’umiltà, la povertà, la pazienza.

Ho ancora moltissimo da imparare dalla cattedra del Divin Maestro, sia per la mia vita di fede sia per l’apostolato, ma conto sulle preghiere di tutti i Paolini e le Paoline con cui ho avuto a che fare.


Per saperne di più

Giuseppe Lacerenza, Beato Giacomo Alberione. Editore e apostolo del nuovo millennio, Shalom 2011, € 7,00.
Un buon punto di partenza per chi fosse completamente a digiuno della vita di don Alberione.

Mercedes Mastrostefano (cur.), Don Alberione. Piccole storie quotidiane, Paoline 2006, € 6,00.
Una raccolta di aneddoti e testimonianze per andare oltre lo stereotipo del fondatore attivista ed intuire qualche frammento della sua anima.

Giacomo Alberione, Nuovi pulpiti per il Vangelo, San Paolo 1999, € 6,20.
Le intuizioni fondamentali della spiritualità alberioniana riassunte in cento piccoli capitoli.

Giacomo Alberione, Un Rosario “speciale” – perché Cristo sia vivo in voi, San Paolo 2003, € 2,00.
Meditazioni sul Rosario pregato secondo il “metodo Via Verità e Vita”, ideato dal Primo Maestro.

Su Internet [aggiornato 25 novembre 2021]

sito dell’Opera Omnia di don Alberione
Pagina su di lui del sito istituzionale internazionale della Società San Paolo
Sezione su di lui del sito dei Testimoni della Famiglia Paolina (comprende anche i testi propri della Messa e della Liturgia delle Ore)
Pagina su di lui del sito della Congregazione delle Cause dei Santi

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