Io c’ero #2: GMG 2011 – Cantare per (e con) la “juventud del Papa”

Deposizione di Cristo, XII stazione della Via Crucis alla GMG 2011 (statua proveniente da Cuenca)

Sono in vena di ricordi, ad un anno dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid. Ecco quindi una cronaca, fra immagini e parole, della mia esperienza in terra spagnola, compiuta con gli amici del Gruppo Shekinah.
Desideravo tantissimo partecipare ad una GMG con tutti i crismi: a Colonia, nel 2005, ero stata presente solo alla veglia e alla Messa. Di conseguenza, appena ci è stata prospettata la possibilità di vivere i giorni del gemellaggio (per Milano era con la Diocesi di Barcellona) e delle catechesi in maniera del tutto speciale, ho aderito con vero entusiasmo.

Domenica 14 agosto 2011


Dopo l’arrivo a Barcellona la sera del giorno prima, io e compagni ci siamo mossi per arrivare, intorno alle 15:00, al Tempio Espiatorio della Sagrada Familia. Avevamo un compito importante: accompagnare col canto la Messa internazionale con giovani provenienti dall’Italia e dalla Francia ed esibirci durante la Festa degli Italiani, che si sarebbe tenuta nella medesima chiesa al termine della celebrazione eucaristica.
Per un paio d’ore abbiamo avuto la Sagrada tutta per noi: io l’ho girata in lungo e in largo, ma non sono riuscita a visitare la cripta, dove riposano i resti mortali di Antoni Gaudì (è Servo di Dio, lo sapevate?).
Un ricordo su tutti: Lorena Bianchetti, la nota conduttrice, che si affaccia dalla balaustra dell’altare e grida a noi del coro il suo “in bocca al lupo” prima della Messa. Io le ho risposto “Crepi!”, suscitando l’ilarità dei miei compagni.
[EDIT 12/11/2013] Mi ero dimenticata che esiste anche un filmato che documenta il nostro tentativo di aiutare a pregare i giovani presenti alla Sagrada Familia. In sottofondo, lesecuzione del Gloria a Dio di Daniele Ricci (spartito in PDF qui, audio originale qui).



Lunedì 15 agosto


Un altro giorno d’impegni, cominciato con l’Eucaristia per i pellegrini ambrosiani e delle Diocesi del Piemonte, celebrata nella Basilica di Santa Maria del Mar. Non dimenticherò mai quando il cardinal Tettamanzi, approfittando della solennità dell’Assunta, ha accennato – non so se stesse leggendo o andasse a braccio – al fatto che noi del coro avremmo a breve eseguito la nostra versione del “Magnificat”.
Subito dopo la celebrazione, ci siamo trasferiti in pullman a Becerril de la Sierra, nostra casa base per i giorni madrileni.
Martedì 16 agosto


Dopo alcuni brevi attimi di riposo presso il Parque del Retiro, nel pomeriggio ci siamo diretti a Puerta del Sol, per assistere alla Messa d’apertura della GMG. Al termine, abbiamo avuto alcuni disagi per tornare a Becerril: nonostante le stazioni della metropolitana chiuse e i pericoli di essere aggrediti da manifestanti contrari al Papa, si è però risolto tutto normalmente. Dovevamo cercare di riposarci il più possibile, per affrontare l’intensissima giornata che ci aspettava. 

Mercoledì 17 agosto
 


Al padiglione 9 della Fiera di Madrid, un ulteriore impegno ufficiale: cantare sia alla catechesi sia alla Messa, presieduta da monsignor Betori, Arcivescovo di Firenze, non ancora creato Cardinale. Abbiamo avuto anche i nostri momenti di svago, ovviamente, nei quali abbiamo ballato insieme ai giovani che gremivano l’ambiente.
Non abbiamo avuto neppure il tempo di mangiare, dato che dovevamo essere in tempo utile alla chiesa di San Juan de la Cruz per cantare all’incontro dei Vescovi italiani con una delegazione di diciottenni. Poteva andare molto meglio: abbiamo avuto problemi tecnici e liturgici, questi ultimi dovuti al fatto che il Rito Ambrosiano differisce da quello Romano anche nella Benedizione Eucaristica.
Sono rimasta profondamente amareggiata: già il nostro stile di animazione liturgica non viene visto favorevolmente da parecchi, poi abbiamo combinato un disastro dopo l’altro… Grazie a Dio, ho poi saputo che il nostro impegno è stato ugualmente apprezzato, anche fra le alte sfere. 

Giovedì 18 agosto

Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, La deposizione nel sepolcro, Roma, Pinacoteca Vaticana (in quel periodo era in prestito al Museo del Prado di Madrid) (fonte)

Secondo giorno di catechesi, stavolta vissuto giù dal palco. Ricordo con precisione quando il cardinal Bagnasco, che teneva l’incontro, ha espressamente dichiarato che noi giovani siamo la famiglia dei nostri sacerdoti. Avrei voluto applaudirlo fragorosamente, ma mi sono trattenuta.
Uno degli elementi che non volevo perdermi perché la mia GMG fosse perfetta era ricorrere alla confessione: avevo tanta angoscia, causata dai disagi del giorno prima, e dai dubbi che mi prendevano. Ad aiutarmi è stato don Manuel, un giovane sacerdote della Diocesi di Verona.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il Museo del Prado, dove don Bortolo Uberti, la nostra guida spirituale, ha svolto una vera e propria catechesi per immagini, grazie alla presenza eccezionale della Deposizione di Caravaggio, in prestito dai Musei Vaticani. 

Venerdì 19 agosto 2011



Per ritornare al discorso sulle alte sfere, ecco il momento che personalmente temevo di più: il primo incontro pubblico fra i giovani ambrosiani ed il nostro Arcivescovo eletto, il cardinal Angelo Scola, che si sarebbe tenuto dopo la catechesi e la Messa guidate dal suo predecessore.
L’insegnamento compiuto dal cardinal Tettamanzi mi è parso come una sorta di testamento spirituale, col quale ha aperto la via a chi l’avrebbe sostituito di lì a poco sulla cattedra di sant’Ambrogio. La mia paura era dovuta al fatto che supponevo che il nostro nuovo Pastore, dopo averci sentiti cantare, ci avrebbe impedito di farlo in Duomo alle veglie dei giovani da lui presiedute, ma in realtà non è avvenuto.
Poco prima, dietro il palco, mi sono imbattuta in monsignor Giovanni D’Ercole, Vescovo Ausiliare della Diocesi de L’Aquila e conduttore televisivo del programma televisivo Sulla via di Damasco. Dato che non ero riuscita ad avvicinare il cardinal Scola per chiedergli di appormi una dedica con firma sulla mia copia del Catechismo dei Giovani YouCat, ho chiesto a lui di farlo. Se avessi già aperto questo blog all’epoca, gli avrei probabilmente domandato se potevo intervistarlo.
Il momento centrale della giornata, però, è stata la Via Crucis, che mi ha profondamente impressionata: le statue monumentali giunte da tutta la Spagna e le meditazioni proposte, seguite in traduzione con una radiolina, mi hanno spalancato il cuore alla preghiera per tantissime necessità.
Non potevo ancora sapere, ma in quelle stesse ore, a Bergamo, una ragazzina stava offrendo gli ultimi istanti della sua vita anche per me. Ma questa è un’altra storia…

Sabato 20 agosto


Dopo l’ultimo impegno semi-ufficiale, una Messa presieduta da Tettamanzi e concelebrata da tutti i sacerdoti ambrosiani presenti a Becerril De La Sierra, ci siamo mossi alla volta dell’aeroporto di Cuatro Vientos, affrontando gli inevitabili disagi del caldo, della fatica e del non trovare posto nel settore indicato sul nostro pass.
Mai, però, ci saremmo aspettati il temporale che avrebbe di lì a poco devastato l’area della veglia e scoperchiato quasi tutte le cappelle predisposte per l’Adorazione Eucaristica. Per quanto mi riguarda, ho coperto i miei bagagli con un sacco per la spazzatura finito fra le mie mani per via del vento e della Provvidenza, pregando con tutte le mie forze che l’evento tanto atteso non finisse in quel modo. A sorprendermi è stato il contegno del Santo Padre, che ha ringraziato tutti per la costanza dimostrata.
Approfittando di dovermi incontrare con alcuni miei compagni di parrocchia, ho trovato una delle poche cappelle eucaristiche rimaste in piedi. Ho sostato in preghiera per pochi minuti, sufficienti però a dare la mia disponibilità verso il Signore, solennemente esposto nel Santissimo Sacramento.
Tornata al mio posto, stavo per addormentarmi, quando mi sono resa conto che mancava un solo elemento per far sì che la mia veglia ideale fosse completa: il dialogo con qualcuno che provenisse da qualche paese estero. Di lì a poco, mi sono accorta che un gruppetto di ragazzi tedeschi stava suonando alcuni canti con la chitarra: presentandomi in un inglese impacciato, mi sono unita a loro. Nonostante le barriere linguistiche, ho colto grazie a loro il vero senso di quelle giornate: imparare ad avere completa fiducia in Dio, come i giovani testimoni di cui avevo parlato loro poco prima.

Domenica 21 agosto


Un tonante “BUUUENOSS DIASSS!” che usciva dagli altoparlanti mi ha destata dal sonno poco prima delle nove del mattino. Sono rimasta in piedi per parecchio, ad aspettare che il Papa passasse proprio accanto al mio settore, ma alla fine non è successo.
Il rammarico più grande, in realtà, era causato dal fatto che non avrei potuto ricevere la Comunione in forma sacramentale. Sotto sotto, ho sperato in un miracolo eucaristico, ma forse la mia fede e quella degli altri giovani non era così grande da far sì che accadesse, o forse ho letto troppe vite di santi. Ho provato, quindi, a ricordarmi la formula per la Comunione Spirituale, riuscendovi abbastanza.
Il viaggio di ritorno è stato divertentissimo, fra gare di mimi, canti stonati (dopo giorni trascorsi a cantare perfino in metropolitana, un calo di voce era inevitabile) e ricordi vari.

Ad un anno di distanza, sento di essere un po’ maturata, ma non ho ricevuto le risposte alle domande che ho posto al Signore durante le varie celebrazioni a cui ho preso parte. Mi viene quasi da invidiare tutti quei ragazzi e ragazze che, a seguito di altre GMG, hanno preso il coraggio di decidersi per una speciale consacrazione, oppure hanno trovato moglie o marito addirittura durante la veglia.
Mentre continuerò a cercare la mia strada, m’impegnerò a radicare ancora di più la mia fede, comune a quella di tantissimi altri giovani di tutti i tempi.

Commenti

Post più popolari