«The Power of Love» dei Frankie Goes to Hollywood: il video commentato


Lo scorso 22 dicembre, mentre imbastivo i prossimi post, avevo acceso il televisore e selezionato un canale di video musicali, con un programma speciale natalizio. Pochi istanti dopo, è passato quello di The Power of Love, uno dei successi del gruppo musicale Frankie Goes to Hollywood, che sin dall’infanzia mi aveva colpito: riproduce, infatti, il cammino dei Magi, il viaggio di Maria e Giuseppe a Betlemme, l’annuncio ai pastori, la nascita di Gesù e l’adorazione da parte dei pastori e dei Magi.

Il brano, uscito nel Natale del 1984 (avevo appena cinque mesi e mezzo!), in sé non è una canzone di Natale, ma un inno all’amore che purifica l’anima, unisce gli innamorati ed è, in fin dei conti, l’unico tesoro della vita.

Come singolo tratto dall’album di debutto Welcome to the Pleasuredome, veniva dopo due brani molto diversi, anche per tema: Relax, che invece invitava a spassarsela, per usare un eufemismo, e Two Tribes, che raccontava dello scontro tra il blocco sovietico e quello americano.

Nelle mie ricerche non ho trovato traccia del perché i registi Godley & Creme (ovvero Kevin Godley e Laurence Neil Creme, detto Lol, attivi anche come musicisti in un proprio gruppo, i 10cc), avessero scelto di rappresentare un soggetto sacro per quella canzone. In effetti, anche nelle copertine delle varie edizioni del singolo c’è un rimando a immagini religiose: era stata usata l’Assunzione di Maria di Tiziano, conservata a Venezia, nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

Del video esistono due versioni: nella prima, quella che ho visto passare in televisione, ci sono solo le scene con gli attori, nella seconda, imposta dalle case discografiche perché non si vedevano i membri del gruppo, ci sono delle cornici nelle quali compaiono, appunto, il cantante Holly Jones e gli altri (alle volte, in televisione, passa anche quella).

Ho quindi pensato d’imitare uno dei blogger non del mio campo che seguo e ammiro di più, a cui facevo riferimento anche nel post in cui raccontavo della crisi che quasi mi aveva portata a chiudere tutto: mi rifaccio al suo stile citazionistico adottato anche nel suo modo di riassumere e commentare, tra l’altro, video musicali degli anni ’80 e non solo, comprese le stranezze e i momenti involontariamente comici in essi contenuti.




Il video si apre a nero, ma dopo qualche istante compaiono le stelle. Una di esse brilla più delle altre, scorre in diagonale lungo lo schermo…

 

…poi si ferma al centro e cresce, fino ad assumere non la forma di una cometa, ma quasi di una croce luminosa.

 

L’inquadratura scende quindi dal cielo fino a un ambiente desertico (col primo caso della cornice coi membri del gruppo di cui sopra), dove compaiono i Re Magi.

 


Uno di essi sembra cantare: «Oh che bel che che bel che l’è andare sul camèl»!

 


Però in questo caso non canta così quello di colore nero, perché qui (la scena in realtà è precedente a quella di sopra) è a dorso di cavallo.

 


Non sono gli unici a essere in cammino: ci sono anche Giuseppe – giovane, peraltro – e Maria, uniti a una carovana, come plausibilmente è avvenuto, anche se i Vangeli non lo precisano.

 


Molto significativa, sebbene, anche in questo caso, priva di aderenza alla narrazione dei Vangeli, è la scelta di far convergere i cammini dei tre Magi in un punto solo, grazie alla stella (aggiunta in postproduzione secondo i mezzi dell’epoca).

 


Alla coppia venuta da Nazareth, invece, le cose non vanno affatto bene: l’abitante di Betlemme nella parte sinistra dell’immagine fa proprio cenno loro di andare da un’altra parte, dopo aver scosso la testa.

 


Altri abitanti, come nei migliori presepi, sembrano indifferenti a quelle persone in difficoltà.

 


La stella cruciforme, intanto, è diventata un fascio di luce, seguito dai Magi.

 


Intanto, fuori città, pernottano alcuni pastori…

 


…svegliati da un MEGA ANGELO LUMINOSO (anche qui, effetto speciale per cui l’immagine è stata aggiunta successivamente, così da far sembrare l’attore più grande degli altri)…

 


…che fa del suo meglio per dire loro di non temere, ma intanto e comprensibilmente hanno paura, eccome!

 


Ecco quindi un’altra trovata interessante, anche se attuata con mezzi che oggi appaiono sorpassati: il mega angelo prende la stella…

 


…e la posa sulla capanna, come a dire: «Oh, il segno ve l’ho dato: adesso andate a vedere!».

 


Come ogni presepio che si rispetti, anche questo ha i suoi animali: una colomba (nell’aggiunta del ritornello seguente, il potere dell’amore è paragonato a «una colomba che gratta il cielo», a skyscraping dove)…

 


…delle mucche…


 
…e l’asinello, sempre circondati dalle cornici posticce.

 

I pastori arrivano seguendo la stella e…

 


…ecco il Bambino, in braccio alla Madre, non meno luminoso della creatura celeste che l’ha annunciato.

 


Mentre i pastori s’inginocchiano, si sente di nuovo, alle loro spalle: «Oh che bel che che bel che l’è andare sul camèl!». «Bastaaa!».

 


Sono arrivati infatti anche i Sapienti orientali con i loro doni:

 


la mirra, ossia gommaresina aromatica estratta da un arbusto del genere Commiphora (famiglia Burseraceae) che è usata dai Re Magi e nelle imbalsamazioni…



...l’oro (l’anno scorso ho sentito una bizzarra teoria secondo la quale non hanno portato oro vero, ma della curcuma)...



...e l’incenso, o almeno, a me sembra che questo sia più simile a un incensiere, rispetto al contenitore del primo Magio.


 


Il video si conclude con l’allargamento del campo: dalla Sacra Famiglia…

 


…a tutta la scena (quanto saranno rimasti fermi?), mentre ricompare la cornice con Jones, insieme a due puttini in trasparenza, che si volgono all’interno del quadro.

 

 

Spero di avervi fatto conoscere, a meno che non l’abbiate avuta già presente, una canzone diventata involontariamente un classico natalizio. Lo stesso cantante ha ammesso che è un brano con un certo senso di spiritualità, anche se non parla direttamente di Dio.

Personalmente, trovo molto simile il make love your goal che conclude il ritornello alla frase che la mia catechista scrisse sul Vangelo che fu donato a me e ai miei compagni per la Prima Comunione: «Fa’ dell’amore il tuo impegno di vita». È quanto mi piacerebbe attuare, anche in questa festa dell’Epifania.

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