Espedito di Melitene: una rapida soluzione ai problemi della vita



Prima icona di sant’Espedito martire,
per mano di Luisa Colombini,
tecnica bizantina, 2015
(fonte)
Chi è?

Le notizie storiche circa la vita e il martirio di questo personaggio sono poche e confuse. L’unica certezza è sul luogo di provenienza, Melitene, situato nella provincia romana di Cappadocia (odierna Malatya, in Turchia), mentre la data di morte rimonta al III secolo. Per via di un gioco di parole tra il nome e l’aggettivo latino expeditus, è invocato per ottenere la soluzione di questioni urgenti come esami, cause giudiziarie e operazioni commerciali. In tempi recenti, è stato adottato come patrono non ufficiale anche da chi lavora col computer: programmatori, utenti dell’e-commerce e perfino dagli hackers.

Cosa c’entra con me?

Parecchi anni fa, da bambina, avevo trovato nella libreria del mio paese delle vacanze il Dizionario dei Santi Patroni, edito dalla Vallardi. Dopo averlo acquistato, lo sfogliavo e risfogliavo, scoprendo molti personaggi di cui ignoravo l’esistenza fino ad allora. Arrivata alla voce “Espedito di Melitene”, suscitò la mia ilarità la leggenda in base alla quale il nome gli sarebbe stato appioppato da chi aveva letto la dicitura expedite sul pacco contenente le sue reliquie.
Cresciuta, me lo sono ritrovata davanti in almeno due chiese della mia città. Quando poi ho conosciuto quel prete che mi ha aperto il mondo dei Corpi Santi e delle reliquie, ricordo di avergli chiesto se Espedito fosse un martire delle catacombe. Mi rispose di no e m’invitò caldamente a invocarlo. Francamente, preferivo – e tuttora preferisco – ricorrere a gente di cui si sapessero elementi biografici più delineati, non solo un generico inquadramento storico.
All’incirca un mese fa, la segretaria del Gruppo Shekinah, il coro giovanile di cui faccio parte, mi ha inoltrato un messaggio per me. Era da parte di tal Luisa Colombini, pittrice e iconografa, che aveva visto questo blog e desiderava conoscermi personalmente. Ho iniziato a domandarmi come avesse fatto ad arrivare al coro cercando il mio nome, quando mi sono ricordata che avevo scritto, nelle mie brevi note di presentazione per la sezione dei collaboratori di vocazioni.net,che ne ero una dei membri. Per una volta, quindi, mi è successo di essere oggetto di una ricerca sul web e ho direttamente sperimentato lo stupore delle persone che ho contattato in quella maniera nel corso degli anni.
Dopo un paio di telefonate per accordarmi per l’incontro, sono andata dalla signora Luisa, che abita nella mia città, ma in un altro quartiere rispetto al mio. Il motivo per cui voleva parlarmi direttamente era che aveva scoperto la mia attività di collaboratrice anche a santiebeati.it. Perciò, era intenzionata a chiedermi come fare per inserire nella scheda agiografica di sant’Espedito la fotografia di un’icona da lei dipinta o, come si dice in gergo, “scritta” o “per mano sua”.
A quel punto, mi è sorta la curiosità di sapere come mai gli fosse tanto devota. In breve, è per un motivo familiare: suo padre ne aveva una statua in casa e a lui si affidò per guarire da una forma di tumore (poi è morto per altre cause). Una volta che si fu avvicinata al mondo delle icone, decise di realizzarne una proprio in spirito di ringraziamento; secondo le sue ricerche, è la prima mai realizzata che lo raffiguri.
Mi sono quindi fatta portavoce di questa richiesta al webmaster di santiebeati, precisando che sotto l’immagine dovesse comparire il nome dell’autrice, come lei mi aveva domandato. La questione sta per essere risolta, ma intanto ho ripreso l’icona qui, in apertura di post.

Il suo Vangelo

È dura stabilire, in questo caso, quale sia il messaggio universale portato da questa figura. Lo estraggo, quindi, dalla tradizione popolare che lo raffigura con certi elementi, ripresi anche dall’icona della signora Luisa.
Anzitutto, il tempo, rappresentato da un orologio o da una meridiana, indicati con la mano destra. In altre raffigurazioni, sono sostituiti da una croce con la scritta hodie (in latino, “oggi”) Sotto i piedi del martire, abbigliato come un soldato perché la leggenda lo riteneva membro della Legione XII Fulminata (o “Fulminante”), abitualmente si trova un corvo, il cui verso “cra cra” rimanda al latino cras, “domani”. Nell’“oggi” della salvezza portata da Gesù, quindi, sta la concretizzazione del futuro, non nel rimandare continuamente al domani.
Vorrei impararlo meglio anch’io: per questo motivo, quando pregherò sant’Espedito, sarà proprio per ottenergli questa grazia. In tempi stretti, s’intende!

Su Internet

Sito con curiosità, preghiere e riferimenti sulla diffusione del culto di sant’Espedito nel mondo.

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