Bufale di Chiesa #11: l’originale della frase di Carlo Acutis




Mi ero ripromessa di non occuparmi del Beato Carlo Acutis per un bel pezzo, per privilegiare invece storie molto meno conosciute della sua (il che corrisponde alla mia linea editoriale). Tuttavia, il fatto che le sue frasi, fulminanti e brevi come un tweet prima che Twitter fosse inventato, vengano spesso presentate fuori contesto, mi spinge a tornare sull’argomento.

Proprio l’altro ieri, infatti, il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, nel suo primo discorso, ha menzionato quella che è, probabilmente, la frase più famosa dell’adolescente eucaristico dei nostri tempi (il grassetto è mio):


La nostra è una Nazione multiforme, che parte dalla geografia più variata fino alle diverse realtà storiche, culturali e territoriali che l'hanno formata e resa il grande Paese che è oggi. La ricchezza dell'Italia risiede proprio nella sua diversità e il compito delle istituzioni italiane è proprio quello di sublimare tali diversità, di valorizzarle attraverso le autonomie, nelle modalità previste e auspicate nella Costituzione. Il ruolo del Parlamento, sia all'interno delle aule che nella rappresentanza esterna, non deve prescindere dalla valorizzazione delle diversità e non deve cedere all'omologazione., L'omologazione è uno strumento dei totalitarismi, delle imposizioni centrali sulle espressioni della volontà dei cittadini. Beato Carlo Acutis disse “Tutti nascono originali ma molti muoiono come fotocopie”. Era un ragazzo di 15 anni. L'Italia deve dare forza alla propria peculiare natura, senza omologarsi a realtà estere più monolitiche e a culture che non diversificano. Vedete la diversità non è rottura, non è indice di superiorità di alcune realtà su altre viste erroneamente come inferiori, ma è espressione di democrazia e di rispetto della storia.

 

L’autore della frase originaria

 

In realtà, avevo già dimostrato che quell’espressione non è genuinamente sua, ma l’aveva efficacemente fatta propria. Nel mio post del 10 settembre 2022, esattamente un mese prima della sua beatificazione, avevo raccontato di come avessi scoperto che l’antecedente è una riflessione di Edward Young, pastore anglicano, poeta, critico letterario e filosofo.

Nel suo saggio Conjectures on Original Composition (Congetture sulla composizione originale), del 1759, rivendica l’originalità nella composizione rispetto al riprodurre i modelli classici. Evidenzia tre effetti dannosi nello spirito d’imitazione, ma quello che m’interessa è il secondo, indicato in grassetto:

Secondly, by a spirit of imitation we counteract nature, and thwart her design. She brings us into the world all originals. No two faces, no two minds, are just alike; but all bear nature’s evident mark of separation on them. Born originals, how comes it to pass that we die copies?

(¶36 §162-164, vedi qui)

Tento una mia traduzione; anche qui, il grassetto è mio.

In secondo luogo, tramite uno spirito d’imitazione contrastiamo la natura, e ostacoliamo il suo disegno. Essa ci porta nel mondo completamente originali. Non ci sono due volti né due menti simili; ma tutti portano l’evidente marchio di separazione della natura su di essi. Nati originali, come accade che moriamo copie?

 

Tutte le citazioni di papa Francesco a quella frase di Carlo


Quest’espressione è stata ripetuta più volte perfino da papa Francesco. Praticamente tutte le volte che ha parlato di lui ha riportato la medesima citazione, talvolta parafrasandola, a cominciare dalla menzione nella Esortazione apostolica Christus Vivit, datata 25 marzo 2019. A Carlo dedica ben quattro paragrafi (104-107):

104. Ti ricordo la buona notizia che ci è stata donata il mattino della Risurrezione: che in tutte le situazioni buie e dolorose di cui parliamo c’è una via d’uscita. Ad esempio, è vero che il mondo digitale può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani che anche in questi ambiti sono creativi e a volte geniali. È il caso del giovane Venerabile Carlo Acutis.

105. Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza.

106. Non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento. In tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno. Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo.

107. Non lasciare che ti rubino la speranza e la gioia, che ti narcotizzino per usarti come schiavo dei loro interessi. Osa essere di più, perché il tuo essere è più importante di ogni altra cosa. Non hai bisogno di possedere o di apparire. Puoi arrivare ad essere ciò che Dio, il tuo Creatore, sa che tu sei, se riconosci che sei chiamato a molto. Invoca lo Spirito Santo e cammina con fiducia verso la grande meta: la santità. In questo modo non sarai una fotocopia, sarai pienamente te stesso.

Il 3 agosto dello stesso anno, nell’udienza ai partecipanti all’ “Euromoot” dell’Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa, ha ribadito:

C’è anche un’altra cosa nella voglia di avere: l’alienazione. Tu perdi la tua originalità e diventerai una fotocopia. Ma Dio ha creato ognuno originale, con il nome proprio. Non facciamo della nostra originalità – come diceva quel ragazzo sedicenne Carlo Acutis – una fotocopia. Quanti giovani oggi, è triste, sono una fotocopia, hanno perso l’originalità e copiano l’identità di qualsiasi altra originalità. Tu dici: “Va bene, do il meglio di me, ma in giro c’è tanto menefreghismo, tanti pensano solo a se stessi. Non è che faccio la figura dell’ingenuo e ci perdo e con il dare divento un ingenuo del quale tutti rideranno?”. Vorrei dirti: fidati di Gesù. Fidati di Gesù. Egli, dopo aver detto date, aggiunge: e vi sarà dato. Dio è Padre e vi darà più di quello che immaginate. Dio non lascia a mani vuote. Quando sembra che ti tolga qualcosa, è solo per fare spazio e darti di più e meglio, per farti avanzare nel cammino. Ti libera delle false promesse dei consumi per farti libero dentro. Gesù ti rende felice dentro, non fuori. Gesù non ti fa il maquillage, no: ti fa la realtà dentro, ti fa bello da dentro, ti fa bella da dentro! Non da fuori. Ti dà quello che nessuna cosa ti può dare; perché l’ultimo smartphone, la macchina più veloce o il vestito alla moda, oltre a non bastare mai, non ti daranno mai la gioia di sentirti amato e anche la gioia di amare. È questa la vera gioia: sentirti amato e amare.

Non diversamente si è espresso ricevendo i ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana, il 18 dicembre 2021:

Il vostro cammino di fede quest’anno è espresso dallo slogan Su misura per te, ispirato alle lavorazioni di sartoria. Mi piace questo tema, che fa pensare agli abiti preparati su misura, con accessori adeguati alle varie persone. È bello perché ciascuno di noi è una persona unica. Non ce ne sono due uguali, no: una, unica! Non siamo fotocopie, siamo tutti originali! E la cosa brutta è quando vogliamo imitare gli altri e fare le cose che fa la gente, gli altri, e da originali diventeremo fotocopie. Questo è brutto. Ognuno deve difendere la propria originalità. Lo ripeteva spesso il Beato Carlo Acutis, vostro coetaneo. E in effetti è importante che ciascuno indossi ogni giorno con gioia l’“abito” della propria originalità, della propria personalità. Pensate, nella storia non c’è nessuno e non ci sarà mai nessuno uguale a te, a te, a te... Tutti siamo differenti. Ognuno è una bellezza unica e irripetibile. E quando qualcuno fa delle cose brutte, ognuno è una bruttezza unica, irripetibile. Ognuno è originale sia nel bene sia nel male!

Concludendo l’omelia della Messa per la canonizzazione di dieci Beati lo scorso 15 maggio (quando l’ho sentita con le mie orecchie, essendo stata presente in piazza San Pietro, ammetto di aver pensato: «Ci risiamo!»), ha applicato quell’espressione all’originalità della e nella santità:

Proviamoci anche noi: non è chiusa la strada della santità, è universale, è una chiamata per tutti noi, incomincia con il Battesimo, non è chiusa. Proviamoci anche noi, perché ognuno di noi è chiamato alla santità, a una santità unica e irripetibile. La santità è sempre originale, come diceva il beato Carlo Acutis: non c’è santità di fotocopia, la santità è originale, è la mia, la tua, di ognuno di noi. È unica e irripetibile. 

L’ultima in ordine di tempo, il 5 agosto di quest’anno (perché l’ha menzionato anche all’udienza che concludeva il convegno La santità oggi, ma solo come esempio di gioia cristiana per ragazzi e giovani) è avvenuta nell’udienza ai giovani partecipanti all’ “Alpha Camp” organizzato a Macchia d’Isernia:

Questo ci dà pace, ci dà sicurezza: siamo con Lui, che ci conosce e ci ama più di noi stessi, e vuole per ognuno di noi una pienezza originale, una pienezza unica per ciascuno. Dio non vuole fotocopie, ma solo originali. Sapete chi amava dire così? Un giovane, il Beato Carlo Acutis. Un ragazzo italiano, nato in Inghilterra e cresciuto a Milano, uno come voi, figlio di questo tempo, appassionato di computer, soprattutto innamorato di Gesù, dell’Eucaristia, che chiamava “l’autostrada per il Cielo”. La vita terrena di Carlo è stata breve, molto breve, ma è stata piena. È stata come una corsa, una rincorsa verso il Cielo. Ha preso la rincorsa dal giorno della sua prima Comunione, quando ha incontrato Gesù nel suo Corpo e Sangue. Sì, perché Gesù non è un’idea o una regola morale, no, Gesù è una persona, un amico, un compagno di strada.

Ragazzi e ragazze, vi lascio con questo caldo e con questo augurio: che Gesù diventi il vostro grande Amico, il vostro Compagno di strada. Che Gesù vivo diventi la vostra vita! Ogni giorno e per sempre. E riprendo il detto di Carlo Acutis: per favore, non siate delle fotocopie, ognuno di voi originale! Grazie di essere venuti! Buon campo e buon cammino!



Quando è comparsa per la prima volta


Nel post sopra menzionato mancava però un dettaglio, ossia da quando questa frase ha iniziato a essere attribuita a Carlo. Nella prima biografia, Eucaristia – La mia autostrada per il Cielo, scritta da Nicola Gori (poi diventato suo postulatore), uscita per San Paolo nel 2007, a un anno dalla sua scomparsa, non ne ho trovato traccia.

La prima occorrenza in pubblicazioni su di lui è, secondo quanto ho appurato, in Carlo Acutis – La vita oltre il confine, di padre Francesco Occhetta, uscita per l’editrice Velar (in coedizione con la Elledici) nel 2013, quando erano in corso le fasi preliminari della causa, più volte ristampata e aggiornata alla beatificazione. Scrive a pagina 5:

La vita può essere breve ed è per tutti fragile, ma per Carlo andava vissuta nella sua pienezza, senza sprecarla. Per questo motivo ripeteva: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. È l’invito a non sprecare la vita e a ricercare la felicità vera: “La tristezza – diceva – è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio”.

La medesima frase è riportata, con una leggera variante (“Tutti nascono come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie”) a pagina 15 dello stesso piccolo libro.

Curiosamente, sembra che a Carlo sia riservato un destino molto simile a uno dei suoi Santi prediletti, Francesco d’Assisi: anche lui spesso citato fuori contesto, senza risalire alle effettive fonti delle sue parole, o addirittura attribuendogli concetti o preghiere che le fonti antiche gli hanno riferito.


Concludendo

 

Come già oltre due anni fa, ribadisco che non intendo sminuire la santità del Beato quindicenne milanese. Vorrei che il suo esempio – e quello di ogni autentico Testimone – non venisse unicamente sfruttato per citazioni buone per ogni occasione, ma diventasse oggetto di meditazione, così che anche le frasi a lui attribuite dai biografi ufficiali possano essere assunte nel loro autentico significato.

A ben vedere, di certo già lo è, come dimostrano la folla di fedeli che ha visitato Assisi nel giorno della sua memoria liturgica e le innumerevoli iniziative, di singoli e di comunità, che lo riguardano.

Nemmeno è mia intenzione contestare il Presidente della Camera, né formulare giudizi sul suo conto. 

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