S’ i’ fosse Papa, canonizzerei... (Le 5 cose più # 12)
La
facciata di piazza San Pietro alle canonizzazioni dello scorso 15 ottobre
(fonte)
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«S’
i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,/ché tutti cristïani imbrigherei». Così
scriveva il poeta Cecco Angiolieri nel suo famoso sonetto S’ i’ fosse foco, che i critici ormai tendono a identificare in un
gioco letterario. Io non metterei nei guai i cristiani: piuttosto, mi avvarrei
della mia carica per elevare agli altari i personaggi non ancora Santi cui
tengo di più. Per riprendere il poeta: «S’ i’ fosse Papa, canonizzerei…».
Ci
sono effettivamente molti, tra i Beati, il cui culto va ben oltre i limiti
della propria diocesi, congregazione o movimento d’appartenenza. Va pur detto
che il culto pubblico ha questi confini, ma se, per esempio, un napoletano
fosse devoto a un Beato non originario della sua città, o uno straniero tenesse
a una Beata italiana, nulla lo vieta. Io stessa, pur essendo milanese e
napoletana d’origine, ricorro personalmente all’intercessione di molti
personaggi che non hanno nemmeno mai messo piede nella mia diocesi o in quella
di cui sono nativi i miei genitori.
Ecco
quindi quali sono i Beati che, fosse per me, metterei subito sulla facciata di
San Pietro con i loro arazzi. Ho scelto solo cinque cause, disposte in ordine
cronologico per data di beatificazione, ma in realtà ne avrei da aggiungere
almeno altre tre o quattro. Le foto, tranne in un caso, sono di alcuni santini della mia collezione.
Bartolo Longo – Laico coniugato, Terziario
domenicano, fondatore
(1841 – 1926)
Beatificazione: 26 ottobre 1980
Lo canonizzerei
perché:
per l’apporto da lui fornito alla spiritualità mariana dal secondo Ottocento in
poi, ad esempio col libro de «I Quindici Sabati» in onore della Madonna del
Rosario.
Dal
26 ottobre 1980 si è assistito a una riscoperta della sua figura, tramite
convegni di studio e pubblicazioni di studiosi o di divulgatori agiografici.
Tuttavia, come
di recente ha affermato il vicepostulatore
della sua causa, spesso i pellegrini andavano a Pompei senza conoscere nemmeno
di fama colui che lì ha trovato la salvezza diffondendo il Rosario. Gli ultimi
anni, quindi, hanno segnato una ripresa del suo culto, come testimoniano le
numerosissime relazioni di grazie che compaiono su «Il Rosario e la Nuova
Pompei». C’è stata perfino una raccolta di firme, presentate al Papa, per
domandare la sua canonizzazione senza un ulteriore miracolo; giustamente, però,
il vicepostulatore preferisce aspettare che ci sia un evento prodigioso da
attribuire alla sua certa intercessione.
Ma forse… : Mentre cercavo
l’intervista in cui avevo letto queste informazioni, ho trovato traccia del
fatto che è stato individuato un asserito miracolo per ottenere la
canonizzazione. Cito da qui:
La testimonianza arriva dall’Ungheria: un devoto del beato
ha inviato una lettera all’arcivescovo Tommaso Caputo raccontando di essere
guarito da un tumore maligno al pancreas. La lettera, la cui autenticità è
stata comprovata, è corredata dalle relazioni dei medici che hanno avuto in
cura il fedele e, secondo i quali, si è trattato di “miracolo”. Tutta la
documentazione è stata inviata in Vaticano per essere vagliata.
Pier Giorgio Frassati – Giovane laico di Azione Cattolica, Terziario
domenicano
(1901 – 1925)
Beatificazione: 20 maggio 1990
Lo canonizzerei
perché: la
conoscenza della sua vicenda ha da tempo superato l’Azione Cattolica, della
quale era socio. Tra l’altro, gli sono stati dedicati oratori e sentieri di
montagna, proprio per la sua passione per le alte vette.
In
più, nelle GMG di Sydney e Cracovia, i suoi resti mortali sono stati
temporaneamente traslati ed esposti alla venerazione dei giovani. Infine, papa
Francesco l’ha più volte presentato nei suoi discorsi ai ragazzi e alle
ragazze, indicandolo come esempio di una vita vissuta pienamente.
Ma forse… : Lo scorso anno ha
iniziato a circolare la notizia di un fatto prodigioso avvenuto nel 2011 a un
giovane studente americano, Kevin Becker: finito in coma in seguito a una
caduta, si risvegliò senza danni neurologici. Raccontò poi di aver visto, come
in sogno, un ragazzo, che gli si era presentato come il suo nuovo compagno di
stanza e aveva detto di chiamarsi Giorgio (in italiano!). La madre di Kevin, in
effetti, aveva messo accanto al figlio una foto di Pier Giorgio, inviatale da
un cugino.
Ignoro però, come per il Beato Bartolo Longo, se si sia aperta
l’inchiesta sull’asserito miracolo: gli articoli che ho consultato dicono
genericamente «la documentazione è stata inviata in Vaticano». Il sito della
Famiglia Vincenziana (perché il nostro Beato era anche membro delle Conferenze
di San Vincenzo De’ Paoli), invece, afferma in un articolo del 2015 che «non c’è
stata alcuna indagine formale della sua affermazione».
Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi – Sposi
Qui il santino non ce l'ho, ma straconsiglio questo libro per conoscerli |
(Luigi: 1880-1951;
Maria: 1884-1965)
Beatificazione: 21 ottobre 2001
Li canonizzerei
perché: sarebbe
giusto che diventassero Santi anche loro, dopo i coniugi Martin. In fondo, pure
Luigi e Maria sono detentori di un particolare primato, quello della prima
beatificazione congiunta di persone sposate tra loro.
Pur
senza l’appoggio dato ai genitori di santa Teresina soprattutto dall’Ordine
Carmelitano, anche la loro esperienza di sposi cristiani è largamente diffusa
nel mondo.
Don Giacomo Alberione – Sacerdote e fondatore
(1884-1971)
Beatificazione: 27 aprile 2003
Lo canonizzerei
perché:
per dare ufficialmente un patrono non solo a chi naviga su Internet, ma a tutti
quelli che lavorano nel mondo delle comunicazioni sociali (in quanto Beato,
infatti, non può diventarlo formalmente), grazie alle sue numerose intuizioni e
realizzazioni in quel campo.
Tutti
i dieci rami della Famiglia Paolina da lui fondata si stanno da tempo
adoperando per farlo conoscere a un numero ancora maggiore di fedeli, ma hanno
intensificato i loro sforzi a partire dal 2014, anno centenario della
fondazione della Pia Società San Paolo.
Beata Chiara Badano – Giovane laica del Movimento dei Focolari
(1971-1990)
Beatificazione: 25 settembre 2010
La canonizzerei
perché:
un po’ come per Frassati, ormai non si può quasi più prescindere dal parlare di
lei, nelle varie liste o rassegne di autentici amici del Signore le cui
esistenze si sono interrotte prima dell’età matura.
Allo
stesso modo del Beato torinese, non è nota solo nel Movimento dei Focolari, cui appartenne e
del quale incarnò l’ideale. Oratori e gruppi giovanili la prendono a modello in
gran parte del mondo e ci sono anche realtà in terra di missione legate a lei.
Varrebbe la pena di vederla Santa per far vedere che la via della sofferenza è
una possibilità (non l’unica, beninteso) per arrivare più rapidamente in
Paradiso, anche per i giovani.
* * *
A
ben vedere, gli elementi per una canonizzazione equipollente, ossia possesso
antico del culto, costante e comune attestazione di storici degni di fede sulle
virtù o sul martirio, ininterrotta fama di prodigi, non sono posseduti
pienamente da tutti questi uomini e donne, più o meno giovani.
Spero
quindi che, un giorno, si possano trovare vie più ordinarie perché diventino
davvero esempi per tutta la Chiesa, mentre sono certa che intercedono per me e
per voi che spero mi leggiate. A proposito: voi, quali Beati canonizzereste e
perché?
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