Ciro, medico per l’anima e il corpo
Statua di san Ciro, venerata nel Santuario Diocesano Maria SS. della Natività e San Ciro di Portici (foto mia) |
La
vita di san Ciro, eremita di Alessandria d’Egitto, ha molti aspetti leggendari.
La tradizione afferma che esercitava la professione di medico e che non si faceva
mai pagare per le sue prestazioni.
Desideroso di maggior perfezione, si ritirò a vita eremitica, ma fu presto raggiunto da Giovanni, un soldato cristiano nativo di Edessa.
Desideroso di maggior perfezione, si ritirò a vita eremitica, ma fu presto raggiunto da Giovanni, un soldato cristiano nativo di Edessa.
Per
incoraggiare quattro loro sorelle nella fede, Teodosia (o Teodota), Teotista, Eudossia, e la loro
madre Atanasia, detenute a Canopo, l’eremita e il soldato vi si diressero, ma
anche loro furono condannati a morte per decapitazione, all’incirca nel 303 d.
C.
La devozione
verso san Ciro nel napoletano si deve alla predicazione del gesuita san Francesco De Geronimo, che attribuiva al martire molte guarigioni prodigiose.
Il culto è concentrato a Napoli, Portici (NA), Vico Equense (NA), Atena Lucana (SA), Grottaglie (TA, il paese di cui san Francesco De Geronimo era originario) e Marineo (PA).
La sua memoria liturgica cade il 31 gennaio, ma le località di cui è patrono lo onorano nei mesi primaverili, con solenni processioni.
Il culto è concentrato a Napoli, Portici (NA), Vico Equense (NA), Atena Lucana (SA), Grottaglie (TA, il paese di cui san Francesco De Geronimo era originario) e Marineo (PA).
La sua memoria liturgica cade il 31 gennaio, ma le località di cui è patrono lo onorano nei mesi primaverili, con solenni processioni.
Cosa c’entra con me?
Nella
mia famiglia è sempre stato fortissimo il legame con san Ciro, soprattutto nel
ramo materno, che viene da Portici: una mia zia porta il suo nome, ovviamente
al femminile. Avevo anche uno zio paterno, morto un paio d’anni fa.
Ogni
volta che trascorro, come ora, qualche giorno di vacanza in quella città alle
pendici del Vesuvio, non manco di visitare la chiesa dedicata a lui e alla
Natività della Vergine Maria. Mi colpisce sempre vedere che a tutte le ore del
giorno i fedeli si alternano presso l’altare che custodisce una sua reliquia e
la statua che viene solennemente portata in processione la prima domenica di
maggio. Certo, dovrebbero prima salutare il “Padrone di casa” rispetto al
titolare…
Ammetto,
però, di non avere mai approfondito la sua leggenda almeno finché la mia
maestra di Religione, alle scuole elementari, diede come compito per le vacanze
quello di scrivere la storia del santo patrono del luogo dove avrei trascorso i
mesi estivi. Con l’aiuto di un’agenda fatta pubblicare dal Comune di Portici,
che presentava una breve storia del medico santo, ho potuto capire il perché di
certe raffigurazioni che vedevo in chiesa.
Quando
i miei genitori hanno avuto alcuni problemini di salute, fra i santi che
maggiormente invocavo c’era anche lui, insieme a tutti quelli che avevano una
qualche attinenza con la medicina. È pur vero che si tratta di una figura con
poco di storico, ma le grazie numerosissime ottenute per sua intercessione mi
hanno spinta a chiederne a mia volta.
Credevo
che il suo culto si fosse appannato, da quando è stato elevato agli onori degli
altari Giuseppe Moscati, anch’egli medico e più vicino a noi nel tempo
(scriverò anche di lui), ma mi sbagliavo. Sono ancora molte le persone che,
visitando la chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, si portano all’altare del
Crocifisso, dove sono custoditi i resti suoi e di san Giovanni di Edessa.
Dal
patrono di Portici, in breve, ho imparato che difendere i fratelli nella fede
equivale a difendere Gesù stesso e che per loro, quindi per Lui, bisogna tenere
in conto l’eventualità di dare il sangue, cioè la vita stessa. Non sempre ci
riesco e non so trovare i modi giusti. Inoltre anch’io, come tutti, ho i miei
malanni di natura spirituale e sono continuamente alla ricerca di “medici” per
curarli. Conto, quindi, di essere guarita ripensando al suo coraggio e
chiedendogli di aumentare il mio.
Il suo
Vangelo
L’insegnamento
che si può trarre da quel poco che sappiamo di san Ciro è che la professione
esercitata, quale che sia, può essere uno strumento per sostenere chi è in
difficoltà. I medici in particolare devono imparare da lui ad essere sempre
pronti, mai stanchi, e a non fare dell’arte medica un mezzo per soverchiare i
pazienti.
Su Internet
Per
saperne di più (aggiornato al 13/04/2020)
Andrea
Beato, San Ciro Martire – Medico inviato da Dio, Velar – Elledici 2015,
pp. 48, € 3,50.
Una
presentazione di quel che si sa di lui, con riferimenti anche sul suo culto.
Sito del Santuario Maria SS. della Natività e San Ciro di Portici
Sito della Onlus "Medici per San Ciro" di Grottaglie
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