Fratel Matteo Chita e i suoi diorami (Corona d’Avvento dei Testimoni 2016 # 4)
Un
ritratto di fratel Matteo Chita
esposto insieme ai suoi presepi a
Saronno
(foto mia, come tutte quelle del post)
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Avevo
intenzione di dedicare l’ultima candela della Corona d’Avvento dei Testimoni a
qualche personaggio napoletano, per lenire un po’ il dispiacere di non poter
andare dai miei parenti per le feste. Tuttavia, uno sciopero dei treni con
annessa partenza anticipata per una cena natalizia e una decisione attuata quasi
d’impulso mi hanno portata a scoprire un vero esperto dell’arte presepiale e a
cambiare programma.
Venerdì
scorso (non ieri) dovevo andare a Saronno per la cena con scambio di auguri per i membri
del coro della Pastorale Giovanile diocesana, ma si era verificato uno sciopero
dei mezzi di trasporto. Visto che non ho un mezzo mio, ho pensato di muovermi
in anticipo, forse in troppo anticipo: l’appuntamento era alle 20.30 e io ho
preso il treno da Milano Cadorna alle 16, arrivando a destinazione dopo neanche
mezz’ora.
A
dire il vero, era da tempo che nutrivo un doppio desiderio: vedere
qualcos’altro della città di Saronno e poter pregare nel santuario dedicato al
Beato Luigi Maria Monti, fondatore dei Figli dell’Immacolata Concezione o Padri
Concezionisti. Del luogo famoso per gli amaretti, infatti, conoscevo solo la
stazione, il santuario della Madonna dei Miracoli e la struttura dove si
svolgono le prove del coro. Con un piccolo aiuto informatico, ho trovato
l’indirizzo della Casa madre dei Concezionisti e ho calcolato quanto tempo ci
voleva per arrivarci dalla stazione a piedi.
Mentre
consultavo Internet, ho scoperto che nell’Istituto Padre Monti, annesso alla
Casa madre, era ospitata una mostra di presepi. Dato che sono molto appassionata
a questa forma di devozione e di arte, tanto che nella mia vecchia parrocchia
sono stata a lungo nel comitato dei giudici del concorso annuale a riguardo, ho
pensato che sarebbe stata un’ottima occasione per spendere proficuamente le ore
che mi separavano dalla cena.
Ci
ho impiegato più o meno una ventina di minuti, tra controlli al navigatore sul
cellulare e le care, vecchie domande a gente del posto. Saronno è proprio una
cittadina piccola e ordinata, che non avevo mai osservato con attenzione prima
d’allora.
Alla
fine, eccomi arrivata, più o meno verso le 17. Ho subito infilato la porta
d’ingresso della XXIII mostra dei presepi, che quest’anno ha come tema Io sono con te, non temere, tu mi appartieni.
La spiegazione è che in tempi come questi fa bene riscoprire che Gesù si è
fatto uomo, anzi bambino, proprio per manifestare a tutti la vicinanza e la
paternità di Dio.
«Non c’era posto nell’alloggio» |
Quasi
subito dopo l’ingresso, ho iniziato il percorso, osservando alcuni diorami.
Molti presepisti, infatti, non si accontentano di riprodurre esclusivamente la
Natività, ma s’ingegnano a ricostruire in tre dimensioni altri eventi della
vita di Gesù o della storia sacra in genere. Avevo gli occhi sgranati dalla
meraviglia e mi sono avvicinata di più alle vetrine, per ammirare ogni
dettaglio.
A
quel punto, alle mie spalle è comparso un simpatico volontario, che mi ha
indicato il ritratto appeso sopra la mia testa. Si trattava di fratel Matteo
Chita, un religioso concezionista – originariamente erano solo composti da
fratelli, mentre oggi hanno anche membri sacerdoti – nativo di Matera, mi par
di capire, nonché autore di tutti quei diorami.
La
sua specialità, per la quale ha vinto un premio tra i tanti ottenuti nei vari
concorsi presepistici, era la lavorazione del polistirolo, il che mi ha fatto
pensare a quando sbriciolavo quel materiale sul mio presepe per creare una
sorta di nevicata (ho smesso quando ho pensato che forse, quella notte a
Betlemme, non c’era neve). In più, essendo impiegato come farmacista, sapeva
trasformare le scatolette dei medicinali, ma anche i tappi delle pomate, in
casette e dettagli per l’ambientazione.
Mai
visti tanti angeli tutti assieme!
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Fratel
Matteo, scrive padre Aurelio Mazzetta in un pannello posto vicino al suo
ritratto, può essere considerato «l’evangelista dei presepi»: le oltre
duemilaseicento realizzazioni compiute dai sei agli ottantasei anni sono la
concretizzazione del suo desiderio di costruire, tramite (cito) «una catechesi
essenziale e coloratissima», una comunità di fedeli capaci di entrare a loro
volta nella scena sacra rappresentata. Io non sono certo brava come lui, ma
vorrei che, un giorno, anche chi leggesse i miei articoli entrasse nelle storie
che racconto e contribuisse a cambiare un po’ il mondo sulla base degli esempi
degli autentici Testimoni.
Mentre
ero ancora più a bocca spalancata di fronte alla perizia di fratel Matteo, è
arrivato un suo confratello, padre Aldo, che mi ha guidata attraverso le
meraviglie del santuario di padre Monti e le vicende di santità di altri suoi
discepoli. Ma questa è un’altra storia e spero di avere l’occasione di
raccontarla.
Per
ora, buon Natale a tutti!
Qualche informazione utile
La locandina della mostra (fonte) |
La
XXIII Mostra Artistica del Presepe di Saronno, che ospita tantissimi altri
presepi oltre a quelli di fratel Matteo, è stata inaugurata l’8 dicembre 2016 all’Istituto Padre Monti e
si concluderà il 15 gennaio 2017. È aperta tutti i giorni dalle 15 alle 18.30,
ma per gruppi numerosi (per esempio, oratori e scuole) è possibile prenotare la
visita contattando l’Associazione Amici di Padre Monti al numero 0296702105 o
scrivendo all’indirizzo amiciATpadremonti.it (alle lettere AT sostituite il
simbolo @). Anche le comunità dei Concezionisti a Erba, Cantù e Milano ospitano
altrettante sezioni distaccate della mostra.
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