Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi: sguardi verso il cielo dal tetto coniugale
Chi sono?
Luigi
Beltrame nacque a Catania il 12 gennaio 1880, secondo di quattro figli. Verso
il 1889 andò a vivere dagli zii Luigi e Stefania Quattrocchi, che non potevano
avere bambini: in seguito, aggiunse il loro cognome a quello di nascita.
Insieme agli zii, nel 1890, si trasferì a Roma, dove frequentò il liceo
classico e la facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza.
Maria
Luisa Corsini venne invece alla luce a Firenze il 24 giugno 1884; era figlia
unica. Dato che suo padre era ufficiale nel Regio Esercito, dovette trasferirsi
spesso, fino ad arrivare, nel 1893, a Roma. Frequentò gli studi superiori
presso l’Istituto Femminile di Commercio per Direttrici e Contabili, ma fu
sempre affascinata dalla letteratura e dalle lingue straniere.
Si
conobbero nel 1901, a un anno dalla laurea di Luigi. Il loro fidanzamento fu
ufficializzato il 30 marzo 1905: quindici giorni prima, dopo quattro anni di
frequentazione, lui le aveva confessato il suo amore. Si sposarono il 25
novembre dello stesso anno, nella basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Ebbero quattro figli: Filippo, Stefania, Cesare ed Enrichetta. I due figli
maschi divennero sacerdoti, la seconda si fece monaca benedettina, mentre l’ultima
divenne laica consacrata.
Luigi
lavorò a lungo nell’Avvocatura dello Stato, fino al 1946. Al di fuori del
lavoro, collaborò con l’Associazione Scoutistica Cattolica Italiana e, nel
dopoguerra, sostenne la fondazione dei Comitati Civici per la Democrazia
Cristiana. Da tempo malato di cuore, morì il 9 novembre 1951.
Maria
si prese cura dei figli e fu impegnata in varie realtà: l’Azione Cattolica
Femminile, l’Unitalsi (insieme al marito), Rinascita Cristiana; fu anche, dal
1917, Terziaria francescana. Lasciò numerose opere e articoli in cui trasfuse
la sua esperienza di madre e di educatrice. Morì anche lei per un infarto, il
26 agosto 1965.
Le cause di beatificazione di Luigi e Maria furono
aperte separatamente, con due differenti “Positiones”. Sono stati beatificati
insieme, dal Papa san Giovanni Paolo II, il 21 ottobre 2001, nella basilica di San Pietro a Roma; erano i primi
sposi oggetto di una beatificazione come coppia*. I loro resti mortali, dal 28
ottobre 2001, sono venerati nella cripta del Santuario
della Madonna del Divino Amore. La loro memoria liturgica, per il Vicariato di
Roma, cade il 25 novembre, anniversario del loro matrimonio.
* Di fatto, tra i martiri giapponesi beatificati
prima del 2001 ci sono molte coppie di sposi, ma erano incluse in gruppi più numerosi.
Cosa c’entrano con me?
Nel
2001, all’epoca della beatificazione dei coniugi Beltrame Quattrocchi, non mi
occupavo ancora intensamente di Santi e simili. La notizia mi sorprese
comunque: non sapevo che fosse possibile che due sposi potessero arrivare
insieme sugli altari. Il cognome mi rimase impresso per la sua natura doppia,
ma anche per un motivo relativamente infantile: mi ricordava uno dei Puffi, gli
“ometti blu” dei fumetti e dei cartoni animati.
La
loro storia non mi attrasse particolarmente, col passare degli anni. Nel 2012
avevo ascoltato alla radio un programma che li riguardava e avevo letto un
piccolo articolo, in una rassegna di sposi “santi”, sul settimanale della mia
diocesi, ma non sentivo di avere un legame particolare con loro.
Cinque
anni fa ho iniziato il mio volontariato nella basilica di San Lorenzo, alla
cappella di Sant’Aquilino. Mentre cercavo un nuovo blocco di biglietti per i
turisti, o più probabilmente per curiosità, ho aperto uno dei cassetti della
scrivania che avevo davanti: sono comparse due copie del libro Un’aureola per due. Non sapevo se
fossero in vendita o meno, ma pensavo che sarebbe stata un’ottima idea leggerne
qualche pagina, nei tempi d’attesa tra un turista e l’altro.
È
stato allora che ho scoperto di avere molto in comune con loro, soprattutto con
Maria e col suo desiderio di trasmettere le intuizioni, noi diremmo
pedagogiche, maturate da lei nel corso della vita, prima da figlia, poi da
madre. Ora che ci penso, qualche anno prima avevo trovato, in un’altra chiesa,
una copia del Libro della giovane
scritto da lei, ma non l’avevo presa con me: mi sembrava un testo troppo
datato.
Quanto
a Luigi, ho trovato estremamente romantico il fatto che lui usasse scrivere
alla sua amata in inglese, così da mantenere il riserbo se le lettere venissero
in qualche modo intercettate, e tenero l’appellativo di “madonnina” che le
diede anche da sposata, quasi fosse un rimando minuscolo alla Vergine Maria.
Finito
il libro, ho chiesto al viceparroco di San Lorenzo di poterlo tenere con me: me
l’ha concesso. In nome di questo nuovo interesse, ho ritenuto giusto dare ai
Beati Luigi e Maria un posticino nella mia classifica dei 5 Beati che, se fossi
Papa, canonizzerei.
Quasi
un mesetto fa, ho sentito su TV 2000 che sarebbe partita presto – precisamente,
è accaduto l'altroieri – la causa di beatificazione di Enrichetta, l’ultima figlia,
morta appena nel 2012. Non ricordo quando, ma avevo letto in giro qualcosa su
di lei. Però ero convinta che fossero molto più famosi, anche quanto a fama di
santità, i suoi fratelli: Cesare, in religione dom Paolino, discepolo e
biografo del cardinal Schuster, e Filippo, prima benedettino poi sacerdote
diocesano (ma conservò il nome religioso di Tarcisio), a lungo assistente
ecclesiastico degli Scout.
Pur
interrogandomi sul perché la causa sia stata avviata nella diocesi di Napoli e
non nel Vicariato di Roma, dove Enrichetta morì, mi sono messa all’opera per
recuperare qualcosa che mi permettesse di delineare un suo profilo biografico
per santiebeati. Dopo qualche ora, ho
trovato delle fonti sui suoi ultimi anni, ma poco o nulla della sua esistenza
precedente.
Non
ci voleva molto: bastava rileggere il libro che avevo preso a San Lorenzo. In
quel modo, ho ricavato informazioni sulla sua vita in famiglia: la nascita
fortemente voluta sia dalla madre che dal padre benché la gravidanza fosse a
rischio, la vocazione dei fratelli, il suo rapporto inscindibile specie con
Maria (era accanto a lei sia quando morì Luigi, sia quando fu il suo turno).
Il
profilo non è ancora pronto perché aspetto il benestare del postulatore della
causa, ma intanto penso che Enrichetta, ancora una volta, abbia adempiuto il
suo compito di custode e tramite della memoria dei suoi Beati genitori, come
nella testimonianza che ripropongo qui sotto, tratta dalla trasmissione Sulla Via di Damasco di Raidue.
Il
loro Vangelo
Si può pensare che i Beati Beltrame Quattrocchi siano stati gli apripista di un nuovo modo di pensare alla santità e alla santità coniugale, anzitutto dal punto di vista del cammino verso gli altari. Prima del 2001, per quel che mi risulta, non esisteva la possibilità di una causa di coppia: anche i coniugi Martin, ora Santi, hanno avuto un percorso separato fino alla fase romana.
Come
scrivevo qui, «La santità, insomma, non consiste nell’aspettarsi qualcosa dal
cielo che renda capaci di compiere miracoli, ma nel vivere ciò che accade con
uno stile che si avvicini il più possibile a quello di Gesù, il quale compiva
prodigi, ma non è esclusivamente su questi che si basa la narrazione dei
Vangeli». Questo è visibile e possibile anche nel cammino che una coppia fa dal
primo istante in cui l’uno sceglie l’altra, preparandosi a essere una cosa
sola. Luigi e Maria lo sono stati veramente, tanto nei momenti felici quanto in
quelli di prova, ospitando amici e conoscenti e sostenendosi vicendevolmente,
anche quando erano lontani.
Nemmeno
la morte, viene da pensare, li ha separati. Lo testimoniano alcuni brani di uno
degli ultimi scritti di Maria, Radiografia di un matrimonio. Temeva che il
dolore per la mancanza di Luigi potesse essere considerato una mancanza di
fede, ma continuava a sentirlo accanto a sé:
A poco a poco sempre di più ora mi accompagna,
soprattutto nell’orazione, alla Comunione, davanti all’Altare. Mi si rivela dunque
in Dio. In quel Dio che Egli si disse “pronto” a incontrare, forse presentendo
la fine imminente. Tutto poi si ricomporrà nell’Eterno. Tutto e per sempre.
Spero
proprio che due ragazze che conosco, presto spose e alle quali dedico questo
post, possano essere felici per sempre, insieme ai loro mariti.
Per
saperne di più
Luca Pasquale, Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi - Dove vi porta l’amore, Velar-Elledici 2011, pp. 48, € 3,50.
Luca Pasquale, Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi - Dove vi porta l’amore, Velar-Elledici 2011, pp. 48, € 3,50.
Biografia
piccola e illustrata, con i dati essenziali della loro storia.
Giulia
Paola Di Nicola – Attilio Danese, Un’aureola
per due. Maria Corsini e Luigi Beltrame Quattrocchi, Effatà 2004, pp. 208,
€ 11,50.
Terza edizione di un testo uscito nel
2001, contiene anche il copione dell’omonimo spettacolo teatrale.
Giulia
Paola Di Nicola – Attilio Danese, Un mese
con Maria e Luigi. Un pensiero e una preghiera al giorno con i Beati Beltrame
Quattrocchi, Effatà 2012, pp. 112, € 9,00.
Suggerimenti di preghiera e brani
dagli scritti di entrambi, per un mese.
Luigi Beltrame
Quattrocchi - Maria Beltrame Quattrocchi, Dal
campo base alla vetta. Lettere d’amore, Città Nuova 2001, pp. 392, € 18,00.
L’epistolario
tra Luigi e Maria. Il secondo volume con le lettere ai figli, intitolato appunto
Dialogando con i figli, mi risulta
essere esaurito.
Erminia Catapano –
Vincenzo Agrisani, Mistica coniugale. Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi
Libreria Editrice Vaticana 2006, pp. 248, € 14,00.
Un
approfondimento sulla loro spiritualità di coppia.
Su Internet
Sito e Pagina Facebook ufficiale dell’Associazione Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi (A.MAR.LUI), di
Pescara, che porta avanti la loro causa di canonizzazione.
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