Madre Laura Baraggia, sposa nel Cuore di Gesù

Madre Laura in una foto risalente al 1890 circa
(per gentile concessione della Famiglia
del Sacro Cuore di Gesù)
Chi è?

Laura Baraggia (al Battesimo Laura Rosa) nacque a Brentana, frazione di Sulbiate, oggi in provincia di Monza e Brianza, il 1° maggio 1851, figlia di Cesare Baraggia e Giovannina Ravanelli. Sin dall’infanzia, stimolata dall’esempio dei genitori, imparò a pregare e ad amare Dio, frequentando la parrocchia del suo paese, dedicata a Sant’Antonino.
Il 16 gennaio 1866 lasciò Brentana per andare a Milano come dama di compagnia della famiglia Biffi. Grazie al gesuita padre Ottone Terzi, cominciò a maturare sia sul piano spirituale che su quello del carattere e del rapporto col prossimo, mentre continuava a chiedersi come avrebbe dovuto spendere la vita per il Signore.
Il 2 febbraio 1879, mentre partecipava alle Quarantore nella chiesa di San Babila a Milano, intuì che avrebbe dovuto fondare una nuova famiglia religiosa. Dopo la morte del signor Biffi, Laura fu aiutata da padre Terzi nell’attuazione di quel progetto: già entrata nella Compagnia di Sant’Angela Merici, si associò ad alcune compagne, con le quali cominciò a far vita comune il 22 settembre 1880.
Il 4 gennaio 1883 l’Arcivescovo di Milano, monsignor Luigi Nazari di Calabiana, eresse autonomamente la Pia Casa delle Orsoline di Brentana, che con il decreto del 20 agosto successivo fu scorporata dalle Orsoline “di famiglia” (com’erano dette le consacrate della Compagnia di Sant’Angela Merici). Il 2 febbraio 1887 la comunità prese il nome di Famiglia del Sacro Cuore di Gesù e le sue aderenti divennero presto note come le Suore di Brentana.
Madre Laura, come superiora generale (tranne per un breve periodo), visitò le case che andavano aprendosi e chiudendosi, secondo le necessità, incoraggiando le suore a operare il bene tra le bambine e le ragazze, negli oratori femminili e non solo, ma anche in appoggio ai parroci. Morì nella casa madre di Brentana di Sulbiate il 18 dicembre 1923.
Il processo diocesano per la sua causa di beatificazione e canonizzazione si è svolto a Milano dal 10 giugno 1992 al 5 luglio 1993. Il 26 aprile 2016 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui veniva dichiarata Venerabile. I resti mortali di madre Laura riposano dal 1955 nella cappella della casa madre della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù a Brentana di Sulbiate, in via Madre Laura 18/22.

Cosa c’entra con me?


Quello di madre Laura Baraggia per me è restato a lungo un nome tra i tanti, neanche tra i più famosi, comparsi in un vecchio articolo de Il Segno, mensile della diocesi di Milano, sui candidati agli altari con le cause in corso. Intorno al 2006, ho appreso che una delle sue suore aveva ricevuto un incarico di responsabilità per gli oratori della diocesi: il nome della congregazione mi sembrava, non so dire perché, molto singolare.
Non molto tempo dopo, durante il Pontificale nella memoria di san Carlo Borromeo, ho incontrato quella religiosa, con cui avevo avuto a che fare in precedenza. Dato che si erano liberati dei posti più avanti rispetto a dove mi ero sistemata, sono avanzata, trovandomela vicina.
Non ricordo come né perché, ma le diedi uno dei Rosari di cordoncino che ogni tanto ancora realizzo e le dichiarai il mio disappunto perché molte persone, anche credenti, mi avevano rimproverata di stare troppo dietro a preti e suore; secondo loro, avrei quasi meritato un’ordinanza restrittiva. Lei, ridendo, mi disse di non darvi peso (dovrei ricordarmelo più spesso): era segno che a me piaceva stare con loro e respirare, per così dire, la stessa aria.
Nei nove anni seguenti, non mi sono granché interessata della sua fondatrice, né sapevo se la sua causa avesse avuto progressi. La promulgazione del decreto che riconosceva l’esercizio eroico delle virtù cristiane da parte di madre Laura ha costituito la scintilla perché mi decidessi a conoscerla meglio, anche perché mi ero accorta che l’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni non aveva ancora un suo profilo. È vero che ormai scrivo di personaggi di vario genere, ma inizialmente mi ero proposta di collaborare come “corrispondente ambrosiana”: se non avessi scritto di un’altra dei nostri candidati agli altari, mi sarei sentita in colpa.
Sapevo che le Suore di Brentana avevano una casa a Milano, anche se un po’ lontano da dove vivo ora, così pensai di contattarle. Mi risposero che avrei fatto meglio a chiamare in casa madre: lì avevano tutto il materiale necessario al mio lavoro. Ho lasciato il mio indirizzo di posta elettronica, a cui una suora scrisse inviandomi del materiale semplice da cui iniziare e chiedendomi il mio indirizzo postale per inviarmi altri libri; avevano pochi santini, però, anche perché dovevano ristamparli.
Quando mi è arrivato tutto, ho trovato un biglietto firmato proprio dalla suora che avevo conosciuto. Tra un impegno e l’altro, ho ultimato la scheda biografica nel giro di due mesi. La prima stesura è finita il 6 luglio 2016, mentre la pubblicazione è avvenuta il 16 agosto successivo.
La lettura del Diario spirituale di madre Laura, ovvero del suo quaderno autobiografico, mi ha fatto trovare non pochi elementi in comune tra me e lei. Anzitutto, una religiosità coltivata dagli anni dell’infanzia, alimentata dall’esempio dei genitori, ma con un fondo personale. Anche a me è capitato di impormi penitenze esagerate, come quella volta che provai a tagliarmi i capelli per espiare il fatto che alcuni miei compagni di scuola non avrebbero proseguito il catechismo dopo la Cresima. Ho sempre trovato educatori e guide che, con mezzi a volte spicci, hanno contribuito a frenare i miei eccessi di zelo.
Anche nell’esistenza di Laura hanno avuto grande peso gli esempi dei Santi, di cui la biblioteca di casa era fornitissima. Mi ha fatto sorridere quando chiama i santi Gioacchino e Anna “nonnini”, ma è molto tenera.
Quando era da qualche tempo a Milano, le fu donata una biografia di una giovane di Lovere, Bartolomea Capitanio; con tutta probabilità era quella di Gaetano Scandella, edita per la prima volta nel 1837. Era di là da venire la prospettiva di riconoscere come Sante sia Bartolomea sia suor Vincenza Gerosa, entrambe fondatrici delle Suore di Carità dette di Maria Bambina, come poi è avvenuto. Già a pochi anni dalla morte della prima (avvenuta nel 1833, a ventisei anni), la si presentava come modello alle ragazze impegnate in vari cammini di fede.
Laura assunse la Regola di vita di Bartolomea, modificandola secondo le proprie necessità e sottoponendola al proprio direttore spirituale. Ad accomunarle – anzi, ad accomunarci – non c’era solo il desiderio di aiutare il prossimo e di compiere progressi spirituali, ma anche la devozione verso san Luigi Gonzaga: credo che proprio dalla santa loverese derivi l’appellativo di “caro san Luigino” che ricorre nel diario della Madre delle Suore di Brentana.
Mi domando se le Suore di Maria Bambina sappiano dell’influsso che una delle loro fondatrici ha avuto su di lei: sarebbe un bello scambio intercongregazionale. In ogni caso, anch’io sto compiendo il mio “noviziato nel mondo”, impegnandomi a guardare avanti verso un futuro promettente.
Gli intrecci di santità nella vita di madre Laura la collegano anche ad alcuni suoi contemporanei. Come allieva delle Suore Marcelline di Vimercate, ha ricevuto, anche se per un solo anno scolastico, un’educazione improntata al “metodo benedetto” del Beato Luigi Biraghi. Prima di morire, poi, invitò le consorelle a pregare perché a Brentana arrivasse un viceparroco santo, che lavorasse di comune accordo col parroco. Fu destinato lì don Mario Ciceri, che però non conobbe: peraltro, è stato dichiarato Venerabile il 1° dicembre 2016, otto mesi dopo di lei.
Ho deciso di scrivere oggi di lei perché ricorrono i centoquarant’anni dall’ispirazione che ebbe mentre pregava davanti al Santissimo Sacramento esposto in San Babila: una rete in cui si dibattevano molte anime, che le venivano affidate dal Signore tramite tutta una serie di opere. Nella notte successiva, di getto, Laura scrisse quanto sentiva di dover realizzare, certa che venisse da Dio: è la “bella notte” di cui parla nel suo Diario, testimonianza unica di quel che annotò, dato che quel quadernetto è andato perso.

Il suo Vangelo

Madre Laura ha rappresentato una buona notizia per le bambine e le ragazze della sua città, anzitutto. Quando la sua Famiglia si è allargata, lo è diventata per tantissime altre comunità parrocchiali, ormai anche al di fuori della nostra pur vasta diocesi.
Questo è stato possibile perché ha saputo leggere dentro di sé, ed è stata aiutata a farlo, i segnali per riconoscere il vero volere di Dio e il modo più autentico per manifestargli il proprio amore: una vita sobria ma non esageratamente penitente, una carità che non abbia limiti, una pazienza nell’affrontare le conseguenze delle proprie azioni e le prove di vario genere. Tutto ponendo una confidenza estrema in Gesù, corroborata da dialoghi che nulla hanno da invidiare a quelli di mistiche più note.
Così si dispose ad accettare, ad esempio, quanto le sarebbe accaduto nel 1891, scrivendo, il 1° gennaio:
Tu vuoi proprio una stretta unione con Te, Amor Sacramentato. Vuoi che tutte le mie azioni, parole, pensieri, affetti, respiro, tempo, siano per Te solo. Eccomi qui Gesù, fa Tu quanto Vuoi da me: io sarò Tua schiava. Tua Sposa e null’altro cerco che di accontentare il Tuo Cuore SS. e ripararlo di tante offese che ricevi.
Penso che valga certamente per le Suore di Brentana e per i laici a loro associati, ma più in generale per ogni anima consacrata.

Per saperne di più

Graziano Pesenti OCD, Madre Laura Baraggia – Fondatrice della Congregazione “Famiglia del Sacro Cuore di Gesù”, Velar-Elledici 2011, pp. 48, € 3,50.
Sintesi biografica basata essenzialmente sul Diario spirituale.

Diario spirituale della Serva di Dio madre Laura Baraggia, Postulazione Laura Baraggia, 1996, pp. 214.
Edizione corredata di note esplicative da parte della postulatrice della sua causa.

Laura Baraggia, Alfabeto spirituale – come Tu vuoi, a cura di don Maurizio Bidoglio e della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù, Mimep-Docete 2001, pp. 96.
Un lessico tratto dalle espressioni del Diario, commentate e integrate con passi della Scrittura.

Gli ultimi due testi e altri, come le Note spirituali e gli appunti degli Esercizi spirituali degli anni 1872 e 1874, possono essere consultati anche nella sezione Pubblicazioni del sito ufficiale della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù.

Su Internet

Sito ufficiale della Famiglia del Sacro Cuore di Gesù

Commenti

  1. Buonasera, per caso mi è capitato di leggere quanto da lei scritto. Sono una fan di madre Laura. Mi piacerebbe avere il suo recapito

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    1. I miei contatti sono nella colonna qui a destra: la pagina Facebook nell'apposito widget, l'indirizzo di posta elettronica dove c'è scritto "Se conosci un testimone...". Apprezzo comunque la sua devozione per madre Laura e l'invito a commentare mettendo un nome, non restando anonimo o anonima. Grazie!

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