Quelle sante medicine...


Ha stupito molti il messaggio promozional-religioso lanciato da papa Francesco al termine dell’Angelus di domenica 17 novembre, quando ha parlato di una medicina che fa bene all’anima, la “Misericordina”. Personalmente, non mi sono meravigliata più di tanto, perché ricordo almeno altre due iniziative analoghe, che forse hanno ispirato quella di cui si è parlato negli ultimi giorni.
La confezione, simile in tutti e tre i casi, somiglia a quella di un comune medicinale da banco, ma il contenuto è diverso, almeno per forma, da una pasticca o da una compressa effervescente.

1) Rosario in Grani
Prodotto dalle Edizioni ART, contiene una corona del Rosario da cinque decine, solitamente in plastica, e un foglietto informativo. La confezione esterna è disponibile con le immagini di vari santi o della Vergine Maria. Ha riscosso un certo successo particolarmente come ricordo da consegnare al termine di ritiri o mesi mariani, ma anche come insolita bomboniera.

2) Nadie tiene amor + grande

Nella sacca del pellegrino della GMG 2011 era contenuta una scatoletta con questa dicitura, che, una volta aperta, rivelava un crocifisso di metallo e l’immancabile foglietto con la posologia. Chi si è occupato di inserirla nel pacchetto è stato monsignor Javier Cremades Sanz-Pastor, dell’Opus Dei, rettore della chiesa dello Spirito Santo di Madrid, che ha rivestito l’incarico di direttore del dipartimento degli atti centrali della GMG e, nel 2007, è stato fra i coordinatori della Misión Joven organizzata nella capitale spagnola. Nell’ambito di quell’iniziativa missionaria, era già stata diffusa la confezione con la croce, ripresa per l’incontro mondiale di quattro anni dopo.



3) Misericordina


Forse ispirato da quest’ultima idea, Blazej Kwiatkowski, seminarista dellarcidiocesi di Danzica, l’ha ripresa per propagandare una devozione che già da tempo, grazie a uno sponsor d’eccezione come l’ormai quasi santo Giovanni Paolo II, ha varcato i confini della loro comune terra natia. La coroncina della Divina Misericordia, rivelata a santa Faustina Kowalska, è ormai una delle pratiche di preghiera più comuni, ma non tutti ne conoscono i benefici. Blazej, come afferma l’agenzia korazym.org, ha pensato di diffonderla al termine di un ritiro per i giovani in Seminario mediante la forma del finto medicinale: contiene un’immaginetta del quadro fatto dipingere da santa Faustina secondo le indicazioni datele da Gesù, una corona da cinque decine e, anche in questo caso, il foglio da leggere con attenzione (ripreso fronte e retro sul sito di TV 2000). Monsignor Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità, ha saputo dell’idea dall’arcivescovo di Danzica, Slawoj Leszek Glodz, e ha pensato di diffonderla la domenica precedente alla chiusura dell’Anno della Fede, ovviamente dopo aver ottenuto il benestare del Papa.
[AGGIORNAMENTO 13/05/2020] Inizialmente è stata distribuita solo in piazza San Pietro, poi venduta esclusivamente sul sito Libreria del Santo, poi anche nelle librerie fisiche. Su Libreria del Santo ora è data come fuori catalogo, sia la versione standard sia quella versione per bambino.

Considerazioni

Nel mio caso, non c’è stato bisogno di medicine fittizie per imparare a pregare: il Rosario è parte del mio stile già da parecchio, tanto da aver imparato a confezionare corone, un po’ come Elena Adorni, la cui esperienza descrivevo qui. Quanto alla croce della GMG, ho pensato di appenderla nella stanza dove dormo, vicino a una lampada elettrica, così da aggiungerle un ulteriore significato.
La Misericordina, invece, non l’assumo tanto spesso, perché è una forma di devozione che non ho mai fatto completamente mia. Quando vi ho fatto ricorso, è stato in casi veramente seri, ma non con lo spirito che il Signore ha chiesto a santa Faustina. La preghiera da ripetere sui grani piccoli afferma che bisogna invocare la Misericordia divina anzitutto per noi, poi per il mondo intero: la vera conversione, infatti, deve cominciare da sé stessi. Penso che, senza l’iniziativa di domenica, ci avrei messo un po’ a comprenderlo.
Ben vengano, dunque, segni di creatività spirituale come quelli che ho cercato di riassumere. Il tutto, però, non deve ridursi alla produzione di gadgets che possono far sorridere qualcuno, bensì far ricordare ciò che sant’Ambrogio di Milano, nella sua opera De Virginitate, scriveva già nel IV secolo (la parte in grassetto è una mia sottolineatura):
Cristo è tutto per noi:
se vuoi curare una ferita, egli è medico;
se sei riarso dalla febbre, è fontana;
se sei oppresso dall'iniquità, è giustizia;
se hai bisogno di aiuto, è forza;
se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via;
se fuggi le tenebre, è luce;
se cerchi cibo, è alimento.

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