Squarci di testimonianze #24: il Beato Jean-Baptiste Fouque e le buone azioni dei marsigliesi
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Dopodomani, nella cattedrale di Santa Maria
Maggiore a Marsiglia, verrà beatificato don Jean-Baptiste Fouque, nato il 12
settembre 1851 e morto il 5 dicembre 1926. È una figura che non conoscevo
affatto, prima di vederne il nome negli annunci dei Decreti della Congregazione
delle Cause dei Santi.
Per realizzare la sua scheda biografica per santiebeati.it, ho cercato fonti attendibili, così da ricostruire il suo profilo e non
renderlo un arido elenco di realizzazioni, seppur caritative. Don Jean-Baptiste,
infatti, avviò numerose opere a sostegno specialmente dell’infanzia
abbandonata, che gli causarono il soprannome, tra lo scherzoso e l’ammirato, di
«San Vincenzo de Paoli di Marsiglia».
Ho pensato di partire dal sito della diocesi di Marsiglia, dove ho trovato molto materiale utile e, soprattutto, il rimando al
sito creato per l’occasione. Mi ha subito incuriosito l’indirizzo: www.jbfaitsabea.com. La grafica
accattivante e lo stile rapido dei contenuti hanno contribuito ad aumentare il
mio interesse, ma il fattore che mi ha conquistata definitivamente è stato un
altro.
Il sito serve non solo a far conoscere meglio il
nuovo Beato, ma anche a lanciare una campagna sui social network che permettesse
di far circolare, soprattutto tra i suoi concittadini, la sua eredità positiva.
Dal 21 settembre, giorno del Battesimo di don Jean-Baptiste, al 30, giorno della beatificazione, i marsigliesi sono stati invitati a condividere su Instagram e Facebook le loro buone azioni, con l’apposito hashtag (per chi non sapesse cosa significa, è quella sorta di etichetta che permette di aggregare per tema i contenuti condivisi) #faistaba. “BA” in francese suona come “béa”, inteso come abbreviazione di “béatification”, ma anche come sigla per “bonnes actions”, “buone azioni”.
Il comunicato contenuto nella cartella stampa che
ho scaricato riferisce che lo scopo dell’iniziativa, lanciata dalla diocesi in
collaborazione con l’agenzia di comunicazioni Classe 35, è
Ricordare che a Marsiglia la
solidarietà è un fattore capitale nel coinvolgere il grande pubblico al cuore
dell’evento, attraverso una “challenge” solidale di buone azioni, ritrasmessa
sulle reti sociali.
Il vicario generale della diocesi di Marsiglia, Pierre
Brunet, ha a sua volta spiegato:
Questa “challenge” ci è stata
ispirata dai valori universali e contemporanei di don Fouque e dalla volontà di
farli risplendere. Incoraggiamo il maggior numero di persone a compiere una
buona azione, a condividerla sulle reti sociali e a nominare un amico/un
conoscente che debba fare altrettanto. Contiamo su una mobilitazione forte di
tutti i marsigliesi.
L’iniziativa mi è parsa non solo coincidere con lo scopo che mi ha portata ad aprire questo blog, ma me ne ha fatto ricordare una analoga, che io
stessa avevo avviato in occasione del Giubileo della Misericordia: la #MercyChallenge, con la quale volevo
descrivere i miei tentativi di mettere in pratica le opere di misericordia
spirituali e corporali, accettando la sfida lanciata da papa Francesco ai
giovani nel messaggio per la GMG 2016.
In tutta onestà, non sono riuscita a compiere
le quattordici opere, né a riferire dettagliatamente i miei tentativi: il precetto
evangelico per cui «Mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua
sinistra cosa fa la tua destra» (Mt 6, 3) è stato
più forte. Poi credo di non aver compreso le regole del gioco: avrei dovuto nominare
ogni volta un amico o un conoscente e chiedergli di compiere la stessa opera che
avevo esercitato nel mese corrispondente.
I marsigliesi, per quel che vedo, si sono
impegnati in modi diversissimi. Qualcuno ha pulito le spiagge, qualcun altro ha
visitato un malato, altri ancora hanno aiutato le suore di madre Teresa di
Calcutta a distribuire il cibo ai poveri, oppure hanno invitato a donare il
sangue.
Quanto a me, ieri mattina sono andata a consegnare
degli abiti usati al guardaroba parrocchiale della parrocchia vicina alla mia. Ieri
pomeriggio, invece, sono andata con mia sorella alla sede della Fondazione
Somaschi, per regalare del materiale scolastico che andrà ai bambini seguiti
dalla Fondazione (per chi fosse interessato, qui ci sono i dettagli).
Non ho mai visto un’iniziativa del genere per
promuovere la conoscenza di un personaggio prossimo a salire sugli altari. Spero che
contribuisca non solo a far circolare il bene, anzi, la carità, ma anche a far capire che non si può restare
indifferenti di fronte a storie concrete come quella di don Fouque.
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