Squarci di testimonianze #6: l’eredità dei martiri albanesi



La croce dei martiri albanesi,
composta da un collage
delle loro fotografie (fonte)
Come ho spesso scritto, la mia principale attività, oltre a quella di cercare lavoro, è quella di essere una dei collaboratori dell’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni. Oltre a curare schede biografiche singole, mi occupo di mettere insieme elenchi di gruppi di martiri, in base ai criteri che mi sono stati indicati.
Proprio per questo motivo, un po’ di tempo fa, il webmaster mi ha suggerito di produrre una scheda di gruppo riguardante i cosiddetti 40 martiri albanesi; “cosiddetti” perché la loro effettiva morte in odio alla fede dev’essere ancora ufficialmente riconosciuta. I loro conterranei, però, sono sempre stati certi del loro sacrificio in tal senso.
I cattolici d’Albania, Paese che domani sarà visitato da papa Francesco, sono consapevoli di aver avuto di fronte qualcuno che ha insegnato loro, negli anni del regime comunista, come proseguire a rendere presente Dio in una società che, vanamente, ha cercato di cancellarlo. Allo stesso tempo, si trattava di eroi anche dal punto di vista dell’identità di patria: c’erano, ad esempio, sacerdoti letterati che si sono messi a trascrivere le favole locali.
Personalmente, mi sono resa conto che dalla loro morte continua a sorgere vita proprio la scorsa estate.
Mentre davo una mano all’Oratorio estivo della mia parrocchia, mi è stato presentato, da parte di uno dei miei sacerdoti, un ragazzo dall’aria straniera. Come mi ha rivelato il don, si trattava di un giovane studente del Seminario Interdiocesano di Scutari, giunto in Italia per prestare servizio in una casa d’accoglienza per uomini senza fissa dimora, non molto lontano da dove abito. Non ho perso tempo, quindi gli ho chiesto se avesse mai sentito parlare di Mark Çuni, uno dei 40 martiri, seminarista e fondatore dell’Unione Albanese, una società il cui scopo era non farsi frenare dall’autorità statale nel professare apertamente la propria fede e l’amor patrio.
Avrei voluto chiedere se potevo scrivergli, ma non volevo dare l’impressione di una che sta troppo addosso a quelli come lui (come dite? Non è un'impressione?), perciò mi sono limitata ad annotare il suo nome sulla mia agendina, nonché a raccomandare lui e compagni all’intercessione di tutti i martiri, noti e sconosciuti, della sua terra. 
Per ora la scheda del gruppo non è ancora visibile, perciò mi limito ad elencare le biografie singole di tutti quelli che finora sono stati inseriti.
  • Padre Giovanni Fausti, sacerdote gesuita, padre Gjon Shllaku (al secolo Kolë), sacerdote francescano e padre Daniel Dajani, sacerdote gesuita, fucilati, insieme ai laici Qerim Sadiku e Gjelosh Lulashi e al già citato Mark Çuni, il 4 marzo 1946 a Scutari.
  • Padre Serafin Koda (al secolo Gjon), sacerdote francescano, morto a causa delle torture l’11 maggio 1947 a Lezhë.
  • Fratel Gjon Pantalia, gesuita, morto il 31 ottobre 1947 a Scutari.
  • Padre Bernardin Palaj (al secolo Zef), sacerdote francescano, morto il 2 dicembre 1947 a Scutari.
  • Padre Mati Prennushi (al secolo Pal), sacerdote francescano e padre Ciprian Nikaj (al secolo Dedë), sacerdote francescano, fucilati l’11 marzo 1948 a Scutari. 
  • Don Dedë Plani, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult, morto il 30 aprile 1948 a Scutari. 
  • Don Aleksander Sirdani, sacerdote dell’Arcidiocesi di Scutari-Pult, morto il 29 luglio 1948 a Koplek, Scutari. A proposito di lui linko anche un articolo della serie Ma che sant’uomo! del blog Una penna spuntata. 
  • Monsignor Vinçenc Prennushi (al secolo Kolë), sacerdote francescano e Arcivescovo di Scutari, morto il 20 marzo 1949 a Durazzo.
  • Padre Gaspër Suma (al secolo Mikel), sacerdote francescano, morto il 16 aprile 1950 a Scutari.
  • Maria Tuci, Aspirante delle Suore Stimmatine, morta per le torture il 24 ottobre 1950 a Scutari. Per lei devo fare un discorso a parte: tramite le Stimmatine che hanno sede a Milano, ho potuto contattare le loro consorelle albanesi, le quali hanno assicurato che mi aiuteranno nella stesura di una scheda più corposa, ma solo dopo la visita del Papa.
  • Padre Karl Serreqi (al secolo Ndue), sacerdote francescano, morto il 4 aprile 1954 a Burrel, Scutari.


Ai 40 per i quali è stato aperto il processo di beatificazione, mi piace aggiungere due semplici Testimoni che pure hanno patito durante il “bando di Dio”:
  • Padre Marin Sirdani, sacerdote francescano (fratello del sopra menzionato don Aleksander Sirdani), morto il 14 febbraio 1962 a Scutari.
  •  Padre Anton Luli, sacerdote gesuita, morto il 9 marzo 1998 a Roma.


EDIT (26/09/2014): l’elenco completo è ora visualizzabile qui, insieme a una breve introduzione storica.


Per saperne di più

Didier Rance, “Hanno voluto uccidere Dio” - La persecuzione contro la Chiesa Cattolica in Albania (1944 - 1991), Avagliano Editore 2007, pp. 270, € 15.00.
Uno specialista nel raccontare vicende di cristiani perseguitati descrive le condizioni dei cristiani sotto il regime.

Clarisse del Monastero Santa Chiara di Scutari (curr.), Sui passi dei martiri del comunismo (1946-1990) nell'ex prigione della sicurezza di stato – “Sigurimi” Scutari, 2012.
Un sussidio uscito in occasione della Giornata Missionaria Mondiale 2012 facilmente rintracciabile in Rete (io suggerisco di scaricarlo da qui).

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