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L'immagine scelta per il manifesto della processione (credo sia di una degli anni scorsi) (fonte) |
Dopo
mesi e mesi di attesa, la processione del Corpus Domini per la città e la
diocesi di Milano quest’anno tocca alle parrocchie del quartiere dove abito.
Per questa ragione, oltre che per alleggerire gli impegni del mio parroco, avevo
preparato un articoletto che potesse servire ai redattori di Milano Sette, l’inserto domenicale diocesano
di Avvenire. Già
un’altra volta era capitato che un mio pezzo fosse stato pubblicato lì, ma
stavolta ho preferito attendere che mi venisse chiesto. Alla fine, infatti, è
stato intervistato direttamente il parroco.
Così, per non sprecare il
lavoro, ho pensato di condividere qui il mio scritto. L’ho preso come un
esercizio di stile (i virgolettati del parroco sono tratti da un articolo
uscito sull’informatore parrocchiale), ma non solo: scrivendo, ho cercato di
mettere in evidenza quanto di buono c’è dalle mie parti, specie quando ci si
prepara a celebrare una solennità così importante.
Forse
non verrà benissimo, ma io sono determinata più che mai a fare la mia parte. In
fondo, come mi hanno consigliato molte persone in questi giorni, non è
questione di far bella figura: piuttosto, di ringraziare il Signore per la Sua Presenza
tra noi. Dopotutto, Eucaristia vuol proprio dire “rendimento di grazie”.
Dimenticavo:
da quando ho memoria, la processione diocesana del Corpus Domini si è sempre
tenuta nel giovedì dopo la domenica della Santissima Trinità, ma la
solennità era celebrata la domenica seguente (come nel Rito Romano). Dal 2008,
anno della risistemazione del calendario liturgico ambrosiano, la solennità è
stata definitivamente collocata al giovedì, con la possibilità, per motivi di
opportunità pastorale, di replicarla alla domenica.