La biblioteca di Testimoniando #1: “Il Paradiso siamo noi”

Ho deciso d’inaugurare una nuova rubrica, dedicata ai libri, con la recensione di un testo che mi ha accompagnata nella preparazione verso la GMG di Madrid: Il Paradiso siamo noi, di Matteo Liut.
Ammetto che, quando l’ho visto per la prima volta, sono rimasta un po’ sconcertata dal titolo. Chiaramente, rimanda al tormentone del comico Giovanni Vernia e del suo alter ego Jonny Groove, che ha avuto molta presa sui ragazzi.
Superata l’iniziale diffidenza, sono passata al sottotitolo: Storie di giovani che hanno lasciato il segno. «Evviva», ho pensato, «un nuovo libro sui santi giovani! Proprio quello che fa per me! Chissà se ce n’è qualcuno che non conosco…». Stavo per comprarlo, ma ho preferito attendere e farmelo regalare per il mio compleanno, così da aver tempo per leggerlo prima della partenza.
Quando finalmente ho avuto fra le mani la mia copia, per prima cosa ho scorso l’indice: avevo presente l’esatta metà dei nomi citati. Alcuni di loro mi sono molto cari per vari motivi e conto di raccontare le loro vicende su queste pagine. Quelli che mi erano ignoti, ovviamente, adesso non lo sono più.
Le biografie, scritte con uno stile agile e mai stucchevole, sono suddivise in base a queste definizioni:
- Radicati in un progetto di vita: coloro i quali hanno lottato contro le ideologie e i totalitarismi, a volte fino al martirio;
- Annunciatori della luce di Cristo: missionari, laici e religiosi che si sono spesi in terra di missione o nella carità;
- Come templi dello Spirito: personaggi che si sono fatti santi nella malattia o che hanno difeso la castità del proprio corpo;
- Saldi nell’abbraccio di Dio: consacrati che hanno portato a termine la loro missione in breve tempo e mistiche aperte alla contemplazione.
Ad aprire il volume, due contributi: un intervento a firma di don Nicolò Anselmi, Responsabile del Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della CEI, ed un’intervista a monsignor Domenico Sigalini, Vescovo di Palestrina e Assistente ecclesiastico generale di Azione Cattolica.
Un’altra conversazione è riportata in coda: l’interlocutore è proprio Giovanni Vernia, che, in maniera intelligente ed acuta, esprime la stima per i valori che i giovani sono ancora oggi capaci di mostrare.
Suggerisco la lettura a chi, come me, è assetato di esempi sempre nuovi da cui prendere spunto, ma anche a quanti sono impegnati nella Pastorale Giovanile come educatori o responsabili. 

Matteo Liut, Il Paradiso siamo noi. Storie di giovani che hanno lasciato il segno, Paoline, Milano 2011, 192 pagine, € 14,00.

Commenti

  1. Uellà, ma lo sai che questo tuo post è linkato sul sito delle Paoline nella sezione "rassegna stampa" per questo libro? :-D
    Sì: sembra un libro decisamente interessante. Peraltro costa poco e ha un bel numero di pagine. Mi tratteneva solo la paura di trovarci l'ennesima versione della vita di quella manciata di giovani Santi che sono già stranoti in ogni modo...
    ...ma se tu mi dici che non tutti sono così "famosi", allora mi tenti decisamente. Mi sa che questo libro molto presto diventerà mio ;-)

    Nel frattempo, una curiosità.
    Navigando oggi sul sito delle Paoline, ho notato che mettono questo testo nella sezione "ragazzi", consigliandolo come testo ideale per il post Cresima.
    Domanda a te che l'hai letto: ma quindi può andar bene anche per un ragazzino attorno ai quattordici anni, suppergiù? Ché ho un paio di regali da fare a ragazzi di quella fascia d'età, e quasi quasi... ;-)


    (P.S. E a margine, "in bocca al lupo" e complimentoni per questo tuo nuovo blog... Come ovvio, non può non piacermi un sacco! :-D)

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  2. In effetti, appena ho finito quest’articolo l’ho segnalato all’Ufficio Stampa, per correttezza.
    Anch’io pensavo di trovarci i soliti personaggi, ma mi sono ampiamente ricreduta. A quanto ho capito, il tuo forte sono i Santi antichi, però ti suggerisco ugualmente di leggerlo: è perfetto come fonte di curiosità per un eventuale nuovo quiz di Ognissanti.
    Quanto al consiglio che mi chiedi, penso che se il quattordicenne è almeno un po’ interessato a questo genere di letture, lo apprezzerà senz’altro. Il suo forte è appunto lo stile: l’autore non scrive “pistolotti”, bensì fatti concreti. Poi fammi sapere se l’hai preso, mi raccomando.

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  3. Ieri mi sono fatta coraggio e ho linkato via Facebook questa recensione all'autore. Con mia grande sorpresa, mi ha ringraziata!

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