Per il mio matrimonio ideale: corollari



Lo scorso anno, dopo aver assistito a vari tipi di matrimoni in chiesa, mi ero lanciata in fantasticherie immaginando come avrei voluto che venisse celebrato il mio. Come giustamente mi faceva notare Lucyette in un commento a quell’articolo, avevo dimenticato i vari aspetti collaterali alla funzione religiosa, che non sono fondamentali, ma sono ugualmente indizio di come vorrei iniziare la mia nuova vita. Ecco quindi le mie aspirazioni.


Addio al nubilato

Fanno bene gli anglosassoni a denominarlo hen party, “festa delle galline”: uno di quelli a cui ho partecipato io era strapieno di gridolini femminili e scherzi di pessimo gusto, coronati da una torta che, a causa della penombra del locale, credevo fosse a forma di ananas, quando invece raffigurava tutt’altro.
Certo, ci sono anche quelli più tranquilli, con trattamenti di bellezza, visite alle terme e cene in agriturismi, o delle simpatiche feste in casa, dove la goliardia ha ugualmente spazio. A mio parere, tuttavia, costituiscono un inutile dispendio di denaro: le amiche della sposa devono già comprare il regalo, perché costringerle a dar fondo al borsellino con stupidaggini analoghe?
So che, dei festeggiamenti, questa parte non compete a me, però, se dovessi organizzarla io, la strutturerei in questo modo. Farei io la sorpresa alle amiche, invitandole a recarsi in una destinazione che resterebbe segreta fino all’ultimo. Sul luogo dell’appuntamento, darei loro le coordinate da impostare sul navigatore e, una volta giunte alla meta, sogghignerò a vedere le loro facce stupite mentre ci troveremo… di fronte a un santuario!
L’obiezione che mi potreste porre è: «E se tra le tue amiche ci fossero persone non credenti?». Le inviterei ugualmente a entrare in chiesa, anche se non volessero unirsi alla mia preghiera, che può essere la partecipazione alla Messa, la preghiera del Rosario o un breve atto di affidamento a Dio e alla Madonna.
Per dare il giusto spazio allo stare insieme tra amiche, farò in modo di trovare, nelle adiacenze del santuario, una gelateria o un bar carino, dove prendere qualcosa rigorosamente a mie spese.
Sarebbe bello che lo stesso giorno, ma in luoghi diversi, anche il mio futuro marito e i suoi amici facessero qualcosa di analogo.

Il vestito

Ta-daaan!

L’avete riconosciuta? È santa Gianna Beretta Molla, il giorno delle sue nozze, nella casa dei suoi nonni (tratta dalla galleria fotografica del sito della Fondazione di Mesero a lei dedicata). Se il Signore, per sua intercessione, mettesse sulla mia strada un uomo come è accaduto a lei con l’ingegner Pietro, vorrei che il mio abito da sposa fosse il più possibile simile al suo, almeno nel modello: lo farei, quindi, per grazia ricevuta. Chissà se in qualche museo a lei dedicato è conservato l’originale?
Se ciò non fosse possibile, per quanto mi riguarda bandirei trasparenze, giacche da mettere in chiesa e togliere dopo, strascichi interminabili e veli che sembrano tovaglie.

Il bouquet

Non ho nulla in contrario ad averlo, purché non venga a costare eccessivamente. Mi piacerebbe che ci fosse una replica da lanciare, per non scontentare chi attende quel momento, ma l’originale so bene dove consegnarlo: alla basilica di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, la chiesa milanese dove numerosissimi sposi si recano il sabato successivo alle loro nozze. Sul sito della basilica ci sono tutte le informazioni utili.

Bomboniere e confetti

So per esperienza che, di solito, vengono consegnati agli invitati ammennicoli che restano a prender polvere insieme ai confetti, se ci si dimentica di mangiarli. Per quanto mi riguarda, andrei molto più sul semplice: confetti avvolti in sacchetti o in veli di tulle, a cui legare uno dei segnalibri prodotti dalle Suore Apostoline di Castelgandolfo, per la precisione:
Vero che non è male?
- quello a forma di chiave, con la frase di san Giovanni Paolo II “Donarsi è + che voler bene” (numero di catalogo C5, costa € 0,30 e ha già un forellino attraverso cui far passare il cordino da legare al sacchetto);
- uno di quelli della serie R, sempre a tema nuziale (€ 0,20 cadauno).
Sul retro, ovviamente, io e lui scriveremmo i nostri nomi, la data delle nozze e l’invito a pregare per noi ogni volta che quel segnalibro riaffiorerà da dove sarà posto.

Partecipazioni

Ho visto che se ne possono fare di semplicissime anche con Word, purché non si adoperi Comic Sans (sono tra quelli che lo detestano) e si usi della carta un po’ bella, ma non costosissima.
In alternativa, penso che il biglietto delle Apostoline codice BE 6 (€ 0,80), sempre scritto a mano per risparmiare, sia una validissima alternativa.
Sia per questo biglietto che per i segnalibri-bomboniera vi suggerisco di guardare il catalogo aggiornato delle pubblicazioni delle suore.

Foto e filmino

Di norma faccio fatica a rivedermi in fotografia, perché trovo sempre qualcosa che non va: occhi semichiusi, espressione stupida, capelli in disordine… Figurarsi quando e se mi sposerò!
Ho appena conosciuto un ragazzo che, come me, amava i Beatles… no, volevo dire, si è trasferito nel mio nuovo quartiere e studia Fotografia: potrei chiedere a lui o, addirittura, a uno dei potenziali concelebranti! No, meglio che lui stia sull’altare.
Chiunque sia, spero che non faccia come quel mio vecchio amico che, al matrimonio di due nostri conoscenti e miei ex-comparrocchiani, si è arrampicato sul pulpito per trovare un’inquadratura perfetta. Il parroco, che pure al Corso Fidanzati aveva dato indicazioni precise a riguardo, se n’è accorto e, con discrezione, ha mandato a dirgli di scendere. Risultato: i due sposi non hanno la foto di quando si scambiano gli anelli! Ma pensarci prima pareva brutto?
Se volete un consiglio, vi suggerisco di contattare quelli che si occupano del sito Cinque pani e due pesci, che, tra le varie provvidenze di cui vivono, hanno un servizio di fotografie e filmati per matrimoni.
Questo per le foto in chiesa: in casa, invece, preferirei non avere qualcuno che mi ronza attorno con macchina alla mano. Bastano un paio di foto coi miei genitori e una mentre esco di casa.

Riso? Se proprio volete…

Copio pari pari quanto avevo commentato a questo post di Lucyette, aggiornandolo a causa del passare del tempo.

Il parroco della mia parrocchia d’origine, quattro anni fa, ha letto al Corso Fidanzati una serie di regole per la corretta riuscita del rito delle nozze. Una di esse riguardava proprio il lancio del riso, che lui ritiene dispendioso ed offensivo verso chi preferirebbe mangiarlo e non può.
Al Corso erano presenti alcuni miei amici prossimi alle nozze [gli stessi del fotografo arrampicatore di pulpiti], che hanno deliberatamente infranto tutte quelle prescrizioni, mentre mia sorella e mio cognato erano pienamente d’accordo, al punto di scegliere di farsi tirare addosso dei romanticissimi petali di rose fresche.
Quando sono arrivata in chiesa il giorno del matrimonio, ho notato che, nei cartocci preparati dalla fiorista, spuntavano minacciosamente dei chicchi di riso. Ho fatto presente a chi di dovere che gli sposi non lo volevano, sentendomi rispondere che tanto era una quantità ridotta. Terminata la celebrazione, ho visto che sul sagrato c’erano meno chicchi rispetto ai petali, ma ero ugualmente preoccupata.
L’indomani, dopo la Messa della domenica, il sacrestano mi si è avvicinato per dirmi di riferire ai novelli sposi i suoi complimenti: non ha mai impiegato così poco tempo a ripulire i gradini come la sera prima!
In ogni caso, ad altri matrimoni a cui ho preso parte ho visto tirare coriandoli bianchi (anche in pratici tubi esplosivi) e soffiare bolle di sapone. Niente male, vero?

Io sarei dello stesso parere di mia sorella e di quelli che usano i tubi sparacoriandoli.

Il rinfresco

Non sopporto i banchetti interminabili, come quelli a cui ho preso parte dai miei parenti a Napoli (ma senza cadute di stile, tutt’al più di qualche invitato improvvisatosi ballerino nonostante fosse un po’alticcio), ma neppure i buffet in piedi (i tacchi sono anche belli, ma poi ci si stanca!). Il luogo potrebbe essere l’oratorio dell’altra mia parrocchia della mia Comunità Pastorale: ampio parcheggio, ci si sposta ma non troppo, e c’è anche posto per sedersi.
Quanto al catering, mi affiderei a qualche associazione che lo fa per buone cause: il sito della mia Diocesi fornisce parecchie proposte al riguardo.

Viaggio di nozze

Pur ammirando un sacco i miei amici Emanuele e Laura, che sono assurti agli onori delle cronache per aver fatto coincidere la loro luna di miele con un’esperienza di servizio in Brasile durante la GMG di Rio, ammetto che questo stile non mi si addice. Nemmeno una scelta all’opposto, ossia andare a Roma o Pompei o in qualche meta di pellegrinaggio in Italia, è di mio gradimento, perché mi sembra troppo comoda.
Il viaggio di nozze dev’essere qualcosa di irripetibile, ma le destinazioni esotiche costano troppo. A quel punto, sarà anche scontato, ma mi piacerebbe visitare Parigi, non essendoci mai stata, nemmeno in gita scolastica. La meta estera che m’ispira di più, da buona fan degli U2, sarebbe l’Irlanda, ma non la vedo molto “da matrimonio”, fino a prova contraria.
Dato che, per restare nel campo religioso, senza denari non si cantano Messe, vorrei che il viaggio venisse interamente coperto dagli invitati; io e mio marito, invece, dovremmo impegnarci a risparmiare per non ridurci a mangiare solo i cioccolatini lasciati sul cuscino dell’albergo.

Lista nozze

Dato che non sono per nulla intenzionata a convivere, nemmeno per un giorno, penso proprio che per metter su casa avrò bisogno di tutto. Il problema è che vorrei non avere doppioni, ma di solito nei negozi di casalinghi si procede apposta per evitarlo.

Ecco, stavolta penso proprio di aver messo tutto. Ci tengo a precisare che si tratta unicamente di ipotesi, suscettibili di modifica o di essere totalmente rigettate, se capissi che Dio non voglia che io mi sposi.
E voi, come immaginate il vostro matrimonio ideale, o come vi siete comportati se c’è stato?

Commenti

  1. :-D
    Uuuuhh, qui ti volevo! In fondo in fondo, se non si chiacchiera anche di questi aspetti frivoli, che gusto c'è? :-P

    Dunque. Ecco le mie idee (premesso che neanch'io sto pensando seriamente a un matrimonio, ma mi è capitato di vederne così tanti che comunque bene o male mi sono fatta una vaga idea di cosa vorrei per il mio).
    (Ribatterei al tuo post con un post sul mio blog, ma ho idea che sarebbe deleterio: mi nascondo fra i commenti del tuo, sperando che i pazzi che mi vogliono incinta non arrivino fin qui :-P)

    Addio al nubilato: se le mie amiche provano a organizzarmi una cosa così scema, passeranno un brutto quarto d'ora. Ma le mie amiche mi conoscono, e non organizzerebbero mai, per me, una cosa che mi piace così poco u__u
    Francamente non capisco cosa ci sia da festeggiare e da festeggiare privatamente, la sposa da una parte e lo sposo dall'altra. Se volete congratularvi con noi per il fatto che ci stiamo per sposare, venite pure tutti assieme e organizziamo un "addio al fidanzamento" di coppia, con gli amici ambosessi che si congratulano con me e il mio fidanzato tutti assieme. Questi addii al nubilato/celibato rigorosamente unisex, anche se organizzati nella maniera più intelligente e rispettosa possibile, mi sembrano portare sempre con sé una traccia (anche incoscia) di "divertiamoci assieme per l'ultima volta, prima che 'sto/a poveretto/a si metta 'sta palla al piede". Ai limiti dell'irrispettoso nei confronti del fidanzato/a, trovo.
    Bellissima l'idea di ritrovarsi con gli amici per un momento di preghiera (e di festicciola davanti a un cono gelato ;-) , ma lo farei rigorosamente con amici di ambo i sessi, e soprattutto coinvolgendo anche il mio fidanzato se ha piacere di unirsi a noi. E soprattutto, mi rifiuterei categoricamente di chiamarlo un "addio al nubilato" (semmai, "festa di fidanzamento" o cose del genere :-P)

    Vestito: non ho in mente un modello preciso, ma ho una cotta di proporzioni stratosferiche per i "temple dress" che usano le Mormoni per la cerimonia religiosa (poi, una volta uscite dal tempio, si cambiano con un vestito meno austero). Se cerchi "temple dress" su Google Immagini, vedi qualche esempio :-)
    Odio gli strascichi, i veli non mi piacciono, il vestito deve rigorosamente essere accollatissimo e con le maniche, e restare tale anche una volta uscita dalla chiesa.
    In generale, investirei molte energie (ma pochissimi soldi) sul vestito proprio perché trovo che sia l'elemento che, forse di più di tutti, indica l'approccio degli sposi al matrimonio. Io vorrei che fosse ben chiaro che per me il matrimonio è innanzi tutto un sacramento, non una sfilata di moda, un'occasione per sentirsi bellissime, o cose di questo genere. E penso che il vestito della sposa sia uno dei modi più evidenti attraverso cui gli sposi possono far capire, letteralmente al primo sguardo, l'impronta che hanno dato al loro matrimonio.

    Bouquet: lo repello. Ma non per ragioni ideologiche o chissà cosa ;-) , è proprio che non mi piacciono i fiori e non vedo perché spendere per una cosa che non mi piace e che oltretutto appassirà dopo pochi giorni. Come aveva fatto mia mamma, credo che sostituirei il bouquet con una piccola pochette (o anche niente, ma la pochette è utile per tenerci dentro un fazzoletto d'emergenza. Son l'unica ad essersi posta il problema: "ma se alla sposa cola il naso durante il matrimonio, come fa ad asciugarselo??". Chiede un fazzoletto al testimone? Lo sposo porta fazzoletti per entrambi e se li mette nelle tasche dei pantaloni? Sul serio, veh che me lo son sempre chiesta per davvero °__°)

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    1. (Il tuo blog s'è traumatizzato per la pappardella e mi ha chiesto di dividere il commento in tre parti O__o)

      ____________

      Bomboniere: ecco, lì invece vorrei fare qualcosa di carino; mi sembra bello, lasciare un ricordo concreto del mio matrimonio a chi si è scomodato per venire e per farmi il regalo. Fra le idee che mi girano per la testa, ci sono: libretto di contenuto vagamente religioso da regalare agli invitati; libretto da me scritto contenente vite di Santi collegate a vario titolo al matrimonio / alla famiglia, da far rilegare in copisteria e da regalare agli invitati; cambiando completamente genere, piccoli oggetti che possano essere concretamente riutilizzati, tipo infusore per il tè con qualche forma particolare o cose del genere.

      Partecipazioni: boh, non mi son mai posta il problema, una vale l'altra :-P

      Foto e filmino: il filmino non m'interessa, alle foto invece ci tengo. Concordo sul fatto che il fotografo non deve ASSOLUTAMENTE essere di disturbo durante la celebrazione. Qui nella mia Diocesi esiste (o almeno, esisteva quando ho fatto la Comunione) un elenco di fotografi che hanno fatto un corso apposta per imparare come scattare fotografie in maniera discreta senza disturbare la celebrazione, e penso che attingerei da quello.
      Il grosso problema secondo me sono gli invitati, ché adesso tutti quanti hanno la mania di fare le fotine con lo smartphone e ti trovi con gli invitati che corrono qua e là per la chiesa nei momenti solenni per scattare foto di bassa qualità e di cui comunque non c'è nemmeno bisogno, visto che gli sposi dispongono già di un fotografo professionista profumatamente pagato in grado di fare fotografie sicuramente migliori. Gli invitati con lo smartphone secondo me sono una piaga: disturbano la celebrazione con irritante sistematicità, lo fanno senza che nessuno gli abbia chiesto niente, e oltretutto rischiando pure di ostacolare coi loro flash il lavoro del fotografo professionista profumatamente pagato.
      Non lo so, penso che potrei seriamente aggiungere alle partecipazioni un biglietto in cui chiedo espressamente di non scattare fotine in chiesa per la carità del cielo O.o

      Riso: nel biglietto, potrei anche aggiungere "per piacere, niente riso" :-P
      Non mi piace proprio, non ne vedo il senso, oltretutto se è riso ricco di amido macchia pure il vestito dello sposo (ho visto vestiti di sposo orrendamente rovinati dal riso... maddai, spendi centinaia di euro per un completo e poi gli amici tuoi devono macchiartelo tutto prima ancora che inizi il rinfresco? -_-). Devo dire che non mi attirano nemmeno i petali di rosa, i coriandoli e consimili. Posso tollerare le bolle di sapone, così almeno il sacrestano non deve dannarsi per pulire il sagrato. Ma sto benissimo anche senza, voglio dire.

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    2. Rinfresco. Odio i rinfreschi interminabili, ma concordo con te nel dire che i buffet (soprattutto se organizzati male, con una coda troppo lunga da fare prima di arrivare al cibo) sono peggio ancora.
      Onestamente credo che opterei per una soluzione tipo "rinfresco con tè e pasticcini, a cui segue taglio della torta". Voglio che passi molto chiaro il messaggio che il fulcro del matrimonio, per me, è il sacramento che è stato appena celebrato in chiesa. Poi è ovvio che ci si ritrovi con amici e parenti per festeggiare, ma non voglio che il rinfresco in sè diventi il fulcro della giornata.
      Un rinfresco "soft" e non troppo lungo, senza sfarzi eccessivi (una specie di "merenda" di metà pomeriggio a cui far seguire il taglio della torta) mi sembra un buon compromesso. Peraltro, si spende anceh di meno. Ovvio che però a questo punto devi coordinarti bene con gli orari, facendo iniziare la celebrazione in chiesa nel primo pomeriggio in maniera da arrivare al rinfresco non più tardi delle quattro ;-)

      Viaggio di nozze. Soffro il mal d'auto. Odio gli spostamenti. Odio viaggiare in mete lontane. Ovviamente non vedo ragioni per cui spendere per andare a fare una cosa che tutto sommato non mi attira nemmeno. Non ritengo peraltro che il viaggio di nozze debba necessariamente essere un'esperienza irripetibile, nel senso che mi sembra ovvio che la luna di miele sarà un'esperienza irripetibile già di per sè, se hai vissuto il fidanzamento alla maniera cattolica e quindi è la prima volta in assoluto che ti ritrovi a condividere le tue giornate con la persona che ami. Non credo proprio che mi serva andare ai Caraibi per conservare il ricordo di quei primi giorni da sposati come qualcosa di irripetibile.
      I genitori di una mia carissima amica, per la loro luna di miele, avevano scelto di passare due settimane nella casa in Liguria della famiglia di lei. Onestamente, pure io ho una casa al mare e non mi spiacerebbe per nulla sceglierla come destinazione.

      Lista nozze: ecco, io invece non vorrei assolutamente farmi pagare il viaggio di nozze dagli amici (a parte il fatto che, stando così le cose, tutt'al più potrei chiedere loro di pagarmi la benzina :-P). Preferisco che gli amici possano regalarmi qualcosa di concreto, un oggetto fisico che mi induca a pensare a loro tutte le volte che lo uso, "toh, questa tovaglia di lino me l'ha regalata la mia amica Giovanna quando mi sono sposata". Quindi, niente liste nozze in agenzia di viaggio e niente buste con i soldi, ma penso che mi rivolgerei anch'io ad un negozio di casalinghi.

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    3. Urca, coi temple dress mi hai aperto un mondo! E non sono solo tunichette: ci sono svariati modelli.

      Anche da me viene richiesto dalla Diocesi che, a fare fotografie in chiesa, vengano ammessi fotovideoperatori preparati all'occorrenza. Concordo con te che gli invitati con smartphone siano deleteri.

      Se scegli come bomboniera il libretto di vite di santi legati al matrimonio, ma scritte nel tuo fantastico stile, mi prenoto sin d'ora! Anzi, potrei fare lo stesso presentando i testimoni che c'entrano con me e il mio ipotetico lui, un po' come faccio qui.

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    4. I veri temple dress a onor del vero dovrebbero essere abbastanza sul modello "tunichetta", ho visto che Google Immagini mostra anche alcuni modelli che però una vera mormone non metterebbe mai per il matrimonio in chiesa (semmai, per il ricevimento). Quei modelli "non a tunichetta" si chiamano tecnicamente "modest wedding dress", e li adoro, ma la logica del temple dress dei Mormoni è proprio quello di avere un abito il più possibile austero, quasi "da suora", senza pizzi e trine, in maniera tale che nessuno si distragga a guardare il bell'abitino della sposa e tutti quanti si focalizzino sulla cerimonia religiosa.
      Poi, una volta finita la cerimonia religiosa, la sposa si cambia e indossa un vestito da sposa pudico e casto, ma un po' più carino e lavorato (il modest wedding dress), che è anche quello che poi figurerà in tutte le fotografie e sarà considerato IL vestito da sposa. Diciamo che il temple dress è inteso proprio come "abito cerimoniale" per l'austera cerimonia in chiesa.
      Una logica completamente diversa da quella cattolica (ché, voglio dire, è anche normale vestirsi bene per andare in chiesa :-P), ma... tutto sommato ha anche un perché, se ci pensi!
      (NB A me piacciono i temple dress non perché sia una filo-mormone :P , ma perché proprio mi piacciono i modelli a tunichetta, li trovo molto eleganti e incontrano il mio gusto, tutto qui :-P)

      Vero? Il libretto (proprio, o scritto da altri) non sarebbe male :-D
      Una volta ho conosciuto una coppia di sposi che aveva regalato a tutti quanti, a mo' di bomboniera, La bottega dell'orefice... che, vabbeh... Sicuramente è a tema con l'evento, ed è un'idea bellissima, ma io, dovendomi affidare a un libro scritto da altri, avrei cercato quantomeno un libro un po' più di nicchia, per evitare di far arrivare un doppione nelle case di tutti gli invitati :-D

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