Madre Teresa Casini: offrire e amare per un grande ideale
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Chi è?
Teresa Casini nacque a Frascati, cittadina dei
Castelli Romani, il 27 ottobre 1864, primogenita dell’ingegner Tommaso Casini e
di una nobildonna belga, Melania Rayner. Alla morte del padre, avvenuta quando
aveva dieci anni, si trasferì a Grottaferrata, presso i nonni materni.
Trascorse la giovinezza come tante ragazze della sua epoca, ma avvertiva come
un vuoto nel cuore: cercò quindi di colmarlo intensificando la preghiera e
affidandosi alla direzione spirituale di padre Arsenio Pellegrini, abate
dell’Abbazia greca di Grottaferrata.
Dopo aver compreso di doversi offrire per riparare le
offese che tanti sacerdoti compivano contro il Cuore di Gesù, entrò tra le Clarisse
del monastero romano della Santissima Concezione, presso la basilica di San
Pietro in Vincoli. La vita di quelle che popolarmente erano dette le “sepolte
vive” non faceva per lei: tornò quindi a casa, ma il suo desiderio non si
affievoliva. Padre Pellegrini l’indirizzò quindi da una donna che si faceva
chiamare “la poveretta del Cuore di Gesù”, ma anche lì sorsero problemi, dovuti
alle stranezze di quella donna e alle privazioni cui la sottoponeva.
Teresa tornò a Grottaferrata, ma non rientrò in
famiglia. L’arrivo di altre giovani che condividevano le sue intenzioni rese però
necessario l’acquisto di un’abitazione diversa dall’appartamento che aveva
preso in affitto. Il 2 febbraio 1894 il gruppo prese il nome di “Vittime del
Sacro Cuore” e iniziò la vita in stretta clausura. Con il decreto di lode,
avvenuto due anni dopo, Teresa iniziò il noviziato con le sue compagne,
assumendo il nome di suor Maria Teresa del Cuore di Gesù Trafitto (ma fu sempre
conosciuta col solo nome di battesimo).
Gradualmente, anche mediante l’apporto del vescovo di
Frascati, la comunità si aprì ad opere esterne, senza perdere di vista il fine
principale, ossia l’impegno per i sacerdoti. Nel 1916 il nome fu modificato in
“Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù”. Gli anni della prima guerra mondiale
videro poi l’inizio di due nuove realtà: i collegi dei “Piccoli Amici di Gesù”,
per accogliere bambini che sembravano inclini al sacerdozio, e l’assistenza a
preti malati e anziani.
Nel maggio 1925 madre Teresa Casini fu colpita da
paralisi. Trascorse gli anni seguenti tra riprese e ricadute, finché, alle 5
del mattino del 3 aprile 1937, non si spense in tranquillità, certa di sentire
la presenza di Dio accanto a sé.
La sua fama di santità ha condotto all’apertura del
processo di beatificazione nella diocesi di Frascati, dal 1952 al 1962. Il 7
luglio 1997 è stata dichiarata Venerabile. Sarà beatificata questo sabato, 31
ottobre 2015, sulla piazza della cattedrale di Frascati. Le sue spoglie mortali
riposano nella cappella della Casa generalizia delle Suore Oblate del Sacro
Cuore, in via del Casaletto 128 a Roma.
Cosa c’entra con me?
Credo fosse verso l’inizio del
2011 quando ho saputo di lei. Avevo da poco partecipato a uno degli incontri
degli Amici e Amiche di Betania del Sacro Cuore, quell’associazione di laici
che s’ispira agli insegnamenti della Venerabile Luisa Margherita Claret de la Touche, che all’epoca si svolgevano, per la mia città, presso una casa
delle suore Francescane Missionarie di Maria (prima o poi scriverò anche della
loro fondatrice o di qualche loro figura esemplare: meritano davvero). Tempo
dopo, ho chiesto alla responsabile del gruppo di procurarmi alcuni libri e di
lasciarli, dato che non potevo venire agli incontri, presso la portineria delle
suore.
Quando il pacchetto fu pronto, sono tornata da
loro: fu allora che avvenne qualcosa di singolare. Non ricordo bene perché, ma suor Gabriella, che mi aveva ricevuta, menzionò, nel dialogo che avevamo intavolato, un
fatto di cronaca che mi aveva scossa non poco, perché accaduto proprio il
giorno della mia laurea: un giovane diacono si era suicidato perché gli era
stata negata l’ordinazione sacerdotale. All’apprendere che la suora l’aveva
conosciuto, sono scoppiata in un pianto dirotto.
La mia interlocutrice, vedendomi così sconvolta, concluse
che avevo davvero preso a cuore i sacerdoti e mi disse di aver conosciuto,
nella sua permanenza a Grottaferrata, altre religiose che condividevano
quell’intenzione: le Oblate del Sacro Cuore, fondate da madre Teresa Casini,
Venerabile. Senza perdere tempo, prese il telefono e chiamò una certa suor
Franca, il suo contatto lì. Rimasta senza parole, ho cercato di volgere la
situazione a mio vantaggio, anzi, a vantaggio dei miei amici preti, sempre in
cerca di qualcuno che li sostenga nella preghiera meglio di quanto faccia io.
Ho quindi lasciato il mio recapito, per ricevere un po’ di materiale.
A ridosso della Pasqua del 2011, arrivò un pacco
gigantesco, che conteneva due copie della biografia più recente, due delle
autobiografie scritte dalla fondatrice stessa (dopo spiegherò il perché del
plurale) e una valanga di suoi santini, quasi tutti con reliquia ex indumentis*. Nel corso del tempo li
ho distribuiti, come faccio di solito, a persone che potessero capirne
l’importanza, ma ne ho ancora parecchi. Una delle biografie, invece, l’ho
regalata a un seminarista di mia conoscenza, insieme a qualche altro volume.
La lettura di quei testi mi fu di gran
consolazione e lo è stata di nuovo quando, dopo aver saputo che era stato
approvato un miracolo per intercessione di madre Casini, mi sono messa
d’impegno a scrivere un nuovo articolo biografico per santiebeati, dato che quello presente al momento non mi
soddisfaceva. Anzitutto, ho notato che lei, come me, sentiva un vuoto nel
cuore, causato da una vita apparentemente tranquilla, ma in realtà priva di un
ideale per cui valesse la pena spenderla.
Una domenica, mentre assisteva alla Messa, iniziò
a profilarsi più decisamente: doveva impegnarsi a consolare le offese al Cuore
di Gesù. L’epoca in cui visse ha segnato una notevole ripresa di quella forma
di devozione, intesa in senso missionario ma anche, il più delle volte, di
riparazione, ovvero con un sovrappiù di amore rispetto a quello che tanti
uomini non riservano a Colui che tanto li ha amati.
Anche se le vie per incarnare quel desiderio
sembravano complicarsi, lei ha resistito, intensificando la preghiera e il
colloquio con il suo sposo divino. Il tempo le ha dato ragione, mediante
l’inizio dell’istituto, la nascita di tante iniziative per sostenere le
vocazioni sacerdotali dal sorgere fino al declino e lo sviluppo in terra di missione.
Non so se a me succederà lo stesso, ma prego e
spero che il suo esempio mi torni alla mente specie quando qualcuno, stupito
per il mio interesse verso i sacerdoti, mi riterrà anormale o peggio. Ammetto
però che alle volte esagero, oppure sfrutto la mia conoscenza per spettegolare
ai danni di questo o quel prete. Così facendo, rendo vano il buon desiderio che
mi rende affine a madre Casini e a tanti altri uomini e donne nella storia
della Chiesa, di cui ho spesso scritto qui.
* Una reliquia ex
indumentis, o reliquia di seconda classe, è spesso costituita da un frammento di un abito
indossato da un candidato agli altari. Spesso viene inserita nelle immaginette
o in medaglie per fare in modo che possa diventare il tramite per una grazia
singolare, anche se c’è qualcuno che, purtroppo, ne fa mercato.
Il suo Vangelo
L’ormai prossima Beata Teresa Casini ha espresso
plasticamente il dolore causato dai peccati di chi dovrebbe amare maggiormente
il Signore, ossia i ministri sacri, descrivendolo come una spina conficcata nel
Sacro Cuore. O meglio, così le appariva, nel corso delle sue visioni. Per
cercare di far sentire meno dolore per quella spina (per non dire estirparla)
si è impegnata in prima persona, poi tramite le sue figlie che, dopo vari
cambiamenti, hanno assunto il nome di Oblate del Sacro Cuore: oblatae, in latino, significa “offerte”,
ed è un termine che rientra spesso nei nomi di istituti e congregazioni, sia
maschili sia femminili. Per lei l’offerta era vissuta con pena, certo, ma era
sicurissima che nessun dolore era più grande di quello che Gesù prova quando
vede un sacerdote andare fuori dal suo progetto d’amore per lui. Così poteva
dire:
Sia sempre vivo nell’Oblata
il pensiero ed il desiderio di consolare il trafitto Cuore di Gesù… l’amore e
il dolore hanno spinto Gesù a far sentire la sua voce nel fondo del nostro
cuore, e questo amore e questo dolore gli fanno desiderare e volere la santità
dei suoi cari Sacerdoti, e vuole che l’Oblata si sacrifichi, preghi, supplichi,
si affatichi e lavori per la santificazione di questi suoi cari… Egli ama
queste anime d’immenso amore, il suo Cuore… cerca chi preghi, soffra e ripari
per Loro…
Non è questione di penitenze particolari, anche se
lei le compiva. Ora, però, è tempo di gioire perché il suo esempio è
riconosciuto, almeno a livello locale.
Per saperne di più
Angelo
Scelzo e Dario Busolini, Beata Maria Teresa Casini - Un’offerta d’amore per la santità
dei Sacerdoti, Velar-Elledici
2015, pp. 48 € 3,50.
Un piccolo libro uscito in occasione della
beatificazione, buono come primo approccio alla sua storia.
Beata Maria Teresa Casini, Autobiografie, Velar 2015, pp. 224, € 15,00.
Madre Teresa ebbe tre direttori spirituali: gli
ultimi due le chiesero, in tempi diversi, di scrivere la propria autobiografia.
Le due versioni sono qui raccolte in un solo volumetto, rieditato per la beatificazione.
Angelo Scelzo, Madre
Teresa Casini - Mi farò Santa. Vita e
opere della fondatrice delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù, Roma 2005, pp.
288 (richiedibile alle Suore Oblate).
Prima della
beatificazione, era il testo biografico più recente. Rimane comunque utile
perché completo e dettagliato.
Su Internet
Un'offerta d'amore per la santità sacerdotale, sito a cura delle Suore Oblate del Sacro Cuore di
Gesù
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