Maria Orsola Bussone, contestatrice nell’amore

Chi è?

Maria Orsola Bussone, detta Mariolina, nacque il 2 ottobre 1954 a Vallo Torinese, in provincia e diocesi di Torino, primogenita di Umberto e Luigina. Dotata di un carattere spontaneo e allegro, partecipava attivamente alla vita della sua parrocchia.
Il 2 giugno 1967 prese parte, con la famiglia e altri comparrocchiani, al primo raduno del Movimento parrocchiale, diramazione del Movimento dei Focolari: da allora visse in maniera diversa i suoi impegni di studentessa, di figlia, di ragazza credente.
Morì il 10 luglio 1970, durante un campo estivo a Ca’ Savio (Venezia), fulminata da una scarica elettrica partita dall’asciugacapelli che aveva preso in prestito. Qualche tempo prima aveva confidato al suo parroco: «Io sarei disposta a dare la vita perché i giovani capiscano quanto è bello amare Dio».
La fase diocesana del suo processo di beatificazione si è svolta nella diocesi di Torino dal 26 maggio 1996 al 17 dicembre 2000. Il 18 marzo 2015 è stata autorizzata la promulgazione del decreto con cui Mariolina veniva dichiarata Venerabile. I suoi resti mortali riposano dal 2 ottobre 2004, cinquantesimo anniversario della sua nascita, nella chiesa parrocchiale di San Secondo martire, a Vallo Torinese.

Cosa c’entra con me?
Il mio primo contatto con questa giovane è avvenuto almeno dieci anni fa, durante uno dei miei soliti giri nelle librerie cattoliche del centro di Milano, seguito a un esame universitario: ogni volta che ne passavo uno, mi concedevo l’acquisto di un libro. Quello su di lei mi ha attratta dalla copertina color arcobaleno, ma la sintesi in quarta di copertina mi ha dissuasa: non volevo leggere un’altra storia di giovani morti, almeno per il momento.
Tempo dopo l’ho ritrovata nel libro Sentinelle del mattino di Piero Lazzarin, dove ho capito qualcosa di più della sua storia. Mi restò particolarmente impresso il modo repentino con cui la sua vita terrena ha avuto termine, tanto che da allora in poi, ogni volta che adopero l’asciugacapelli, prego di non prendere la scossa.
Si è riaffacciata nella mia vita quando ho appreso dell’approvazione del decreto con cui veniva dichiarata Venerabile. Ero sul punto di procedere ad aggiornare la scheda di cui parlavo prima, quando sono stata raggiunta da un messaggino da parte di una di quelle persone che più di una volta hanno cercato di dissuadermi dalla mia attività di agiografa dilettante. Sono piombata in una cupezza tremenda, da cui mi sono risollevata nel modo in cui raccontavo qui.
Mi piace pensare che Maria Orsola abbia interceduto per me: dopotutto, sono ancora tra quei giovani per i quali lei sognava di dare la vita. Per questo motivo, quando i miei amici che sono educatori in oratorio mi hanno chiesto se avessi idea di quali personaggi canonizzati o in cammino verso gli altari potessero incarnare il tema “Amare la vita”, non ho avuto dubbi e ho inserito anche lei nella presentazione in PowerPoint che mi avevano chiesto.
Lo scorso giugno mi trovavo a passare per il PIME di Milano, per recuperare un libro che mi servisse a scrivere un articolo per Sacro Cuore su Annalena Tonelli (presto lo riprenderò anche qui). Già che ero da quelle parti, ho fatto capolino dalle Missionarie dell’Immacolata, ramo femminile del PIME, per cercare un altro testo che quelle suore mi avevano prestato. Scorrendo i titoli della loro fornitissima biblioteca non ho trovato quel che cercavo, bensì la biografia grossa di Maria Orsola, ora non più in catalogo.
Penso che sia stato giusto leggerla adesso, in questo momento della mia vita, non prima: sarebbe rimasta una bella storia come tante, non una a cui affezionarmi particolarmente. Quello che ho letto mi ha concesso di vedere che, sebbene la protagonista di quella biografia potesse avere l’età di uno dei miei zii, tra me e lei ci sono non pochi elementi in comune.
Anzitutto, la passione per il canto e la riflessione sui testi dei brani d’ispirazione religiosa, ma anche profani con un buon messaggio. Io sono da quasi due lustri membro del coro di Pastorale Giovanile, mentre lei aveva fatto parte di un gruppo musicale, anzi, come si diceva negli anni ’60, un complesso che eseguiva i canti nati nel Movimento dei Focolari. Ora che ci penso, nel nostro repertorio abbiamo parecchi pezzi dei Gen Verde e dei Gen Rosso; con questi ultimi, i miei compagni hanno suonato nella Messa degli Italiani al Santuario della Divina Misericordia alla scorsa GMG.
La selezione delle sue lettere, poi, mi ha fatto riscontrare un’altra analogia: tra i suoi amici c’erano anche almeno un paio di seminaristi. Spesso a me viene rimproverato di essere l’ultras del Seminario di Milano, o di comportarmi, quando rivedo qualche giovane prossimo al sacerdozio di mia conoscenza, come se avessi davanti qualche cantante famoso. Non nego che sia vero e che debba impegnarmi a cambiare atteggiamento, per migliorare la mia capacità di amare. In questo Mariolina mi è d’esempio: quando scrivo ai miei amici che studiano a Venegono o altrove, non devo sprecare troppe parole, ma limitarmi a chiedere consiglio o a darne a mia volta.
Sulla scia di questo rinnovato interesse, ho cercato i contatti della parrocchia di San Secondo a Vallo Torinese, non sapendo dove altrimenti rivolgermi per chiedere qualche santino. Ho rintracciato la signora Grazia, che non solo mi ha aiutata a integrare e correggere il profilo su santiebeati, ma mi ha anche inviato una copia del libro tutta per me.

Ha testimoniato la misericordia perché...

Poco fa mi riferivo alla capacità che Maria Orsola aveva nel dispensare consigli ai suoi amici, maschi e femmine, che vivevano momenti difficili o di aridità spirituale. Lei stessa ne ha affrontati parecchi, specie quando ha avuto il suo primo amore, ma ha saputo trovare il modo di venirne fuori, proprio come aveva vinto la sua timidezza diventando la solista del suo complesso.
Perciò l’opera di misericordia che reputo più congeniale al suo percorso è senz’altro quella, spirituale, che invita a consigliare i dubbiosi.

Il suo Vangelo

La buona notizia incarnata da Maria Orsola è, a parere mio, quella che la giovinezza può essere vissuta non solo come la stagione dei grandi ideali, ma anche come il mezzo attraverso cui quelle stesse elevate aspirazioni possono incarnarsi. Per lei l’Ideale con la “i” maiuscola era quello che aveva conquistato per prima Chiara Lubich, fondatrice del Movimento cui apparteneva: ossia che tutti siano uno, come Gesù aveva pregato nell’Ultima Cena.
Pur inserita nel suo tempo e nei fermenti giovanili che lo animavano, aveva trovato quello che tanti contestatori, più o meno motivati, continuavano a cercare. Lo espresse chiaramente nella lettera del 18 giugno 1970:
Domenica Dio mi ha fatto capire che Lui solo, Lui solo vale, è Lui l’unica nostra salvezza, è Lui la Gioia, la Libertà che noi giovani cerchiamo, vogliamo e che però non troviamo solo contestando e facendo tutto ciò che ci pare, ma che troviamo solo facendo la Sua volontà; e un’altra cosa molto importante mi ha fatto capire, che tutto, tutto, qualunque cosa è AMORE perché Lui ci vuole un bene immenso.
Di lì a poco la sua esistenza si sarebbe fulmineamente interrotta, ma il suo ricordo è continuato, nel suo paese d’origine ma anche più oltre nel mondo.

Per saperne di più

Gianni Bianco, Evviva la vita! – Maria Orsola – La corsa verso il Cielo di una ragazza del ‘68, San Paolo 2006, pp. 200, € 15,50; fuori catalogo, ma richiedibile presso la parrocchia di San Secondo a Vallo Torinese.
La biografia completa di Maria Orsola, che contestualizza la sua vicenda nella società e nella Chiesa del suo tempo, arricchendola con testimonianze e brani scelti delle sue lettere.

Per immagini, biografie, relazioni di grazie:
Postulazione della Venerabile Maria Orsola Bussone
c/o Parrocchia San Secondo Martire
via Cardinal Michele Pellegrino 9
10070 Vallo Torinese (TO)
Tel. 011 9249376
parr.valloATdiocesi.torino.it (sostituire alle lettere AT il simbolo della chiocciola)

Su Internet

Pagina del sito ufficiale del Movimento dei Focolari
Profilo biografico dell’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni
Pagina Facebook ufficiale della sua causa

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