Suor Maria Assunta Pallotta: il profumo di un’intenzione pura


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Chi è?

Assunta Maria Liberata Pallotta (così al Battesimo) nacque il 20 agosto 1878 a Force, cittadina in provincia di Ascoli Piceno divisa tra le diocesi di Ascoli e San Benedetto del Tronto. Era la prima dei cinque figli di Luigi Pallotta ed Eufrasia Casali, contadini. Per aiutare i familiari frequentò per poco tempo la scuola, imparando solo a leggere e scrivere.
La sera del 2 marzo 1897, Martedì Grasso, si ritrasse alla richiesta di un giovane, che voleva darle un bacio durante una festa di Carnevale. Da allora fu sempre più forte in lei la decisione di farsi religiosa. Tramite monsignor Luigi Maria Canestrari, nativo di Force, fu messa in contatto con l’istituto delle Francescane Missionarie di Maria, fondato nel 1877 da madre Maria della Passione (beatificata nel 2002). Il 9 ottobre 1908 professò i primi voti religiosi, diventando suor Maria Assunta. Destinata a Firenze dal 3 gennaio 1902, vi professò i voti perpetui il 13 febbraio 1902.
Il 7 marzo 1904 fu inviata in Cina insieme ad altre consorelle, arrivando a destinazione, a Dong-er-go (o Dongerkou), dopo quasi tre mesi di viaggio. Come nelle altre case dove aveva abitato, svolse i compiti di cuoca e infermiera.
Nel marzo 1905 esplose un’epidemia di tifo, che contagiò le orfane curate dalle suore e le stesse religiose. Anche suor Maria Assunta, il 19 marzo, si ammalò: inizialmente in forma lieve, poi più grave da quando domandò di poter morire al posto di una consorella, poi deceduta a sua volta. Il 7 aprile 1905 si spense, mentre nella stanza dove si trovava cominciava ad avvertirsi un profumo di cui nessuno scoprì l’origine.
È stata beatificata il 7 novembre 1954 da papa Pio XII: è la prima religiosa missionaria non martire a ottenere gli onori degli altari. Il suo corpo, trovato incorrotto nel 1913, è stato traslato nel cimitero cattolico di Taiyuan e deposto accanto a quelli delle sette Francescane Missionarie di Maria martiri (canonizzate nel 2000). Durante la rivoluzione culturale cinese (1966-1977), la tomba è stata dissotterrata: il corpo è stato smembrato, cosparso di benzina e bruciato. La sua memoria liturgica, per le Francescane Missionarie di Maria, cade il 7 novembre, anniversario della beatificazione.

Cosa c’entra con me?


Nel 2010, la domenica di Cristo Re per il Rito Ambrosiano, ho partecipato a un incontro degli Amici di Betania del Sacro Cuore, un gruppo di laici che si rifà agli insegnamenti della Venerabile Luisa Margherita Claret de la Touche. L’appuntamento era nella casa che le suore Francescane Missionarie di Maria hanno nella mia città.
Ricordo che mi venne spontaneo domandare se le suore avessero qualche libro su chi le avesse fondate e su qualche altra figura significativa. Mi furono dati parecchi volumi: uno sulla Beata Maria della Passione (la fondatrice), uno sulle sue prime compagne, uno su suor Maria Ester della Croce (vissuta fino al 1947), uno su santa Maria della Pace e le altre sorelle martiri in Cina e uno sulla Beata Maria Assunta.
Col tempo li ho letti quasi tutti, ma quello su suor Maria Assunta mi lasciò un’impressione molto particolare. Non fu tanto per il prodigio dei profumi che accompagnò la sua morte, quanto per la “purezza d’intenzione” che lei assunse come impegno quotidiano.
Mi sono fatta spiegare da una religiosa di un’altra congregazione che cosa significasse quell’espressione. Lei mi ha riferito che è una formulazione un po’ d’altri tempi, con la quale s’intende la scelta di compiere ogni azione, comprese le più ordinarie, unicamente per amore di Dio.
Prendendola alla lettera, credevo invece che significasse non avere secondi fini ed essere estremamente sinceri. Secondo quell’interpretazione, mi sentivo in colpa: forse avevo illuso le Francescane Missionarie di Maria facendo credere loro che volevo conoscere il loro modo di vivere per condividerlo un giorno, quando invece volevo arricchire la mia biblioteca con storie che non conoscevo.
Volevo aggiungere pure qualche altro pezzo alla mia collezione di santini, ma non ne avevano in casa: me li fecero mandare dalla loro comunità di Grottaferrata. Una suora che era stata a lungo lì, qualche tempo dopo, mi parlò di madre Teresa Casini, fondatrice delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù, ora Beata: rimando al post su di lei per l’approfondimento.
Col passare degli anni non ho dimenticato suor Maria Assunta, per cui sono stata felice di vedere che il suo nome era apparso in un articolo del sito Aleteia, dov’era raccontata nel dettaglio la questione dei profumi.
All’inizio di questo mese, mentre controllavo alcune schede biografiche per santiebeati.it relative ai Santi martiri in Cina, mi sono ricordata che quelle delle sette Francescane Missionarie di Maria erano molto imprecise e scorrette anche nella forma italiana. Ho quindi telefonato alla casa di Roma, ricevendo l’aiuto di una suora più esperta.
Già che ero in comunicazione con lei, le ho sottoposto anche l’articolo di Aleteia, ma vi ha trovato non poche imprecisioni. Mi ha confermato che in Cina continuano ad avvenire fatti prodigiosi per sua intercessione, ma finché il vescovo competente non può occuparsene, nessuno di essi potrà essere riconosciuto come il miracolo utile alla canonizzazione di suor Maria Assunta.
Peraltro, in questi giorni alcuni adolescenti e diciottenni del mio oratorio sono impegnati in un campo di servizio proprio a Force. Mi è venuto spontaneo affidarli all’intercessione di questa Beata, anche se immagino che nessuno di loro la conosca.

Il suo Vangelo

Suor Maria Assunta diceva di essere indegna di essere stata accolta tra le Francescane Missionarie di Maria: le fu anche condonata la dote necessaria all’epoca per essere ammessa. In apparenza, non era dissimile da tante altre consorelle che dividevano il loro tempo, come stabilito dalla Fondatrice, tra il lavoro manuale e l’Adorazione dell’Eucaristia.
Proprio all’Eucaristia sono stati rivolti costantemente i suoi pensieri. Nelle lettere ai familiari li raccomanda di comunicarsi spesso e, quando era ancora ragazzina, trovava quasi sempre del tempo per andare in chiesa, sebbene avesse molto da lavorare. Anche nell’agonia dei suoi ultimi istanti ripeteva la parola cinese “Shenti”, che significa “Eucaristia”, secondo quanto raccontarono quelli che le furono accanto: era un segno di come era riuscita a entrare, almeno a livello affettivo, nella cultura di un Paese tanto lontano da quello da cui era partita.
Centrando ogni sua azione nella Presenza eucaristica, Sacramento dell’amore, ha potuto scoprire come vivere in maniera eccezionale la raccolta delle olive, i piatti da preparare o la cura degli animali da cortile.
Il messaggio fondamentale che lei ha incarnato è quindi quello che confidava nella lettera ai familiari del 22 novembre 1903:
Domando al Signore la grazia di far conoscere nel mondo la purezza d’intenzione che consiste nel fare tutto per amore di Dio, anche le azioni più ordinarie.
Molti altri fedeli cinesi sono stati attratti dal profumo che iniziò a diffondersi dall’istante della sua morte e che ritornò, a varie ondate, fino a tre giorni dopo. Per certi versi continua a raggiungere l’olfatto spirituale di tanti, specie di quelli più sensibili a manifestazioni prodigiose, i quali, però, rischiano di trascurare i capitoli più ordinari della sua esistenza.
Penso che sia stato il modo con cui il Signore ha ricordato e ricorda ancora un dato che a tanti sfugge: Lui si era reso presente tramite i quotidiani servizi di quella suora. Né più né meno, mi viene da pensare, di come cercava di vivere un certo seminarista brianzolo («Ti pareva che non lo citassi, parlando di “essere profumo”», diranno i miei cinque lettori).

Per saperne di più

Silvano Bracci, Ma cos’è questo profumo? Breve biografia della Beata Maria Assunta Pallotta, EMI, € 3,00 (fuori catalogo).
Brevissima presentazione della sua storia.

Paola Dal Pra, La discesa verso l’alto, EMI, pp. 144, € 7,00 (fuori catalogo)
Biografia più ampia, con riferimento agli scritti e alle testimonianze tratte dagli atti della causa di beatificazione.

Entrambi i testi possono essere richiesti alle Francescane Missionarie di Maria, ai recapiti scritti qui.

Su Internet

Scheda biografica sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni

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