Le “belle storie” che avrei scelto io per l’Oratorio Estivo (Le 5 cose più #18)
Beato Angelico, Giudizio universale (particolare), Museo di San Marco, Firenze (fonte) |
È
ormai prossimo l’inizio dell’Oratorio Estivo 2019. Il tema di quest’anno, per
gli Oratori lombardi, è Bella Storia – Io
sarò con te. I ragazzi e i loro educatori sono invitati a scoprire il loro
vero talento e a metterlo a frutto per il bene di tutti, non solo della Chiesa.
Per
rendere più vicino questo messaggio, nei sussidi predisposti dalla Fondazione
Oratori Milanesi (FOM) per la mia diocesi, sono state scelte cinque figure di Beati e di Santi, vissuti in epoca contemporanea, come se fossero dei maestri
di un’immaginaria accademia dove vengono insegnate altrettante arti: Scultura,
Pittura, Scrittura, Fotografia e Musica.
Appena
ho saputo quali fossero i personaggi adottati, mi sono leggermente spazientita:
sono tutti fin troppo famosi, anche negli oratori, nonché alcuni già adoperati in
altre edizioni dell’Oratorio Estivo (quando ero più giovane io, quindi i bambini
di oggi potrebbero non averne mai sentito parlare).
Non
sarebbe stata una cattiva idea, a mio parere, cercare storie più insolite
rispetto a quelle, magari scegliendo Beati o Santi che avessero effettivamente esercitato
tali arti durante la vita, anche se non fossero vissuti tutti nello scorso secolo.
Ecco quindi quali avrei scelto io.
Fonte: pagina su di lui del sito del Santuario di Chiampo |
Scultura
Beato Claudio Granzotto – religioso dei Frati
Minori
(1900 – 1947)
Perché lo avrei
scelto:
perché lavorava come scultore (era diplomato all’Accademia delle Belle Arti di
Venezia) già da prima di entrare, in seguito a una crisi personale, tra i Frati
Minori. Poco dopo il suo arrivo al convento di San Francesco del Deserto a
Venezia, avvenuto il 27 settembre 1933, i superiori l’incaricarono di
realizzare, presso il convento di Chiampo (Vicenza), una replica della grotta
di Lourdes.
Pur
continuando a scolpire, non disdegnava i servizi più umili, come lavare i
piatti: per lui era più importante essere un buon religioso che un abile
artista.
I suoi capolavori: Alcune sue opere sono
conservate presso la parrocchia di Santa Lucia nel suo paese natale, ma a
Chiampo ci sono quelle più famose, realizzate dopo l’entrata in convento. Sono
le statue della Madonna e di santa Bernardetta nella grotta di Lourdes già
citata e il Cristo Morto, anzi, in attesa della Risurrezione; lui stesso
riteneva che quest’ultimo fosse il suo capolavoro.
Affresco nella basilica di Santa Maria sopra Minerva (fonte) |
Pittura
Beato Giovanni da Fiesole, detto Beato
Angelico (Guido di Piero) – religioso dell’Ordine dei Predicatori
(1400 circa –
1455)
Perché lo avrei
scelto: perché,
se si pensa a un Santo o a un Beato artista, non si può fare a meno di parlare
di lui. Suppongo infatti che il Beato Claudio di cui sopra sia molto conosciuto
in Veneto, ma poco altrove.
In
effetti, fra Giovanni è stato sempre considerato esemplare nell’Ordine cui
apparteneva, ossia quello dei Domenicani. Le sue opere hanno ispirato la
preghiera e la meditazione non solo dei loro frati, ma di chiunque vi si fermasse
davanti.
Il
soprannome di “Beato Angelico” o di “fra Angelico” gli fu attribuito quasi subito, ma solo il 3 ottobre
1982 il Papa san Giovanni Paolo II ha concesso il suo culto con la Lettera
apostolica in forma di motu proprio Qui res Christi gerit e di ricordarlo il giorno della sua nascita al Cielo,
ovvero il 18 febbraio. Lo stesso Pontefice, durante la celebrazione eucaristica
del 18 febbraio 1984 nella basilica di Santa Maria sopra Minerva (dov’è
sepolto), lo ha nominato patrono degli artisti, specialmente dei pittori. Di
conseguenza, viene ricordato liturgicamente solo dai Domenicani e dagli
artisti.
Lo
avrei menzionato anche perché nella diocesi di Milano esiste la Scuola Beato Angelico, fondata da monsignor Giuseppe Polvara per la formazione cristiana
degli artisti. Comprende anche la Famiglia Beato Angelico, formata da religiosi
(sacerdoti e fratelli) e religiose che realizzano paramenti, oggetti sacri e
progettano o restaurano chiese.
I suoi capolavori: Su tutti, gli affreschi
nel convento di San Marco a Firenze, realizzati tra il 1438 e il 1445.
Immagine custodita nel convento
dei Carmelitani Scalzi di Treviso (fonte)
|
Scrittura
Santa Teresa di Gesù o Teresa d’Avila –
Carmelitana Scalza, Dottore della Chiesa
(1515 –
1582)
Perché l’avrei
scelta:
perché è la prima donna a essere stata proclamata Dottore della Chiesa per l’importanza
delle sue opere; lo stesso riconoscimento avvenne, pochi giorni più tardi,
anche per santa Caterina da Siena. In effetti, avrei potuto mettere lei, ma in
quel caso sarebbero risultati solo personaggi italiani.
I suoi capolavori:
I suoi scritti
sono stati richiesti o dai superiori o dalle monache, ma si sono diffusi ben
oltre la loro cerchia. Nell’Autobiografia
racconta la propria vita come un continuo dialogo con Dio, mentre nel Cammino di Perfezione descrive come una
comunità religiosa possa realizzare le domande contenute nel “Padre nostro”. Nell’ultimo
periodo della sua vita compose Il
Castello Interiore, nel quale espone come l’uomo possa tornare in rapporto
con Dio, andando nelle profondità della propria anima. Infine, nel Libro delle fondazioni, riferisce la
storia dei monasteri che fondò e delle monache che vollero seguirla.
Fotografia
Beata Maria Pierina de Micheli – Religiosa
delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires
(1890-1945)
Perché l’avrei scelta: perché la sua vita è
stata documentata dalle fotografie, anche se in misura molto minore rispetto a
personaggi come Giovanni Paolo II, madre Teresa di Calcutta o padre Pio da Pietrelcina,
che però sono famosissimi.
Soprattutto, lei stessa era interessata alla
fotografia: lo attesta una foto che qualcuno le ha fatto mentre, a sua volta,
fotografava dei fiori (si vede in questa galleria d’immagini).
A
dire il vero, ci sarebbe un motivo campanilistico: Giuseppina De Micheli, come si chiamava all’anagrafe, frequentò
sin da piccola la parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, nel quartiere
Vercellina.
I suoi capolavori: Non mi risulta che
siano state conservate fotografie scattate da lei, ma la medaglia del Santo
Volto, la cui diffusione costituisce il principale motivo della sua notorietà in
campo devozionale, ha l’immagine del fronte ricavata dal negativo della fotografia
della Sindone realizzata da Giovanni Bruner.
Un ritratto giovanile di sant’Alfonso (fonte) |
Musica
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori – Vescovo,
fondatore, Dottore della Chiesa
(1696-1787)
Perché l’avrei
scelto:
è detto «il più napoletano dei santi e il più santo dei napoletani», ma
potrebbe anche essere definito «il più musicale dei santi, il santo più
musicista».
Infatti,
allo stesso modo del legame tra il Beato Angelico e la pittura, è innegabile
quello esistente tra lui e la musica: nella sua formazione, che era quella
tipica dei nobili del suo tempo, fecero parte anche le lezioni impartite da Gaetano
Greco. In più, prima di lasciare il mondo e la professione di avvocato per
diventare sacerdote, andava spesso a teatro per assistere a spettacoli
musicali.
In effetti, santa Cecilia di Roma sarebbe pure
andata bene, ma la sua figura ha un che di leggendario ed è troppo remota nel
tempo (come sua devota dall’infanzia, però, avrei caldeggiato il suo
inserimento).
I suoi capolavori – Le Canzoncine spirituali da lui composte, a
volte su arie profane, erano una componente importantissima nella sua predicazione.
Ancora oggi, infatti, capita di ascoltare brani come Tu scendi dalle stelle, Fermarono
i cieli, O bella mia speranza,
anche se qualcuno ne fraintende le parole e li fa rientrare nei Canti travisati
che recentemente hanno fatto la fortuna di questo blog.
Conclusione
Ora
che ci faccio caso, i soggetti che ho scelto sono in maggior parte religiosi.
Del resto, non mi vengono in mente Beati o Santi laici poco noti che abbiano
praticato quelle arti.
Mi
scuso se sono stata troppo arrogante, ma vorrei davvero tanto che il mio
talento in senso evangelico venisse impiegato per il servizio ai giovani, ai
bambini e ai ragazzi e non venisse sotterrato o misconosciuto. Invocate allora
questi personaggi e anche quelli scelti per gli oratori milanesi, affinché
questo mio desiderio possa avverarsi.
Come
dite? Il fatto che scriva qui e altrove è già un farlo fruttare? Mi sa che avete
ragione…
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