Squarci di testimonianze #44: Sandra Milo e il miracolo di madre Maria Pia Mastena

Maria Azzurra De Lollis e sua madre Sandra Milo (immagine presa da La Strada dei Miracoli ma tratta da qui)

Riconosco di non apprezzare molto quando personaggi famosi di vario genere esternano la loro fede, oppure manifestano palesemente la propria conversione. Emerge in me una forma di sarcasmo, che mi conduce a pensare che la persona in questione non sia sincera al cento per cento, o che comunque la conversione sarà presto vanificata da comportamenti incoerenti.

Allo stesso modo, non amo leggere le vicissitudini di attori, attrici, cantanti e simili: me ne interesso quel tanto che basta per non risultare del tutto chiusa nel mio piccolo mondo di Santi, Beati e affini. Eppure ci sono circostanze in cui i mondi dei cosiddetti Vip e quello della fede entrano in contatto e conducono, a volte, a scoprire vicende davvero sorprendenti.

Almeno, a me è successo così, quando ho scoperto l’insospettabile storia di come si sia creato un legame tra Sandra Milo, attrice morta proprio oggi a novant’anni, e la Beata Maria Pia Mastena, fondatrice delle Religiose del Santo Volto.

 

La scoperta di un miracolo

 

Non ricordo con esattezza come mi sia successo di apprendere la storia del miracolo che ha permesso la beatificazione di questa religiosa, avvenuta il 13 dicembre 2005 nella basilica di San Pietro a Roma; nella stessa celebrazione furono beatificati anche Charles de Foucauld, ora Santo, e madre Maria Crocifissa Curcio.

Al tempo, infatti, avevo appena ricominciato ad appassionarmi seriamente alle vicende dei veri Testimoni, ma non cercavo ancora di restare aggiornata sulle beatificazioni e le canonizzazioni: mi accontentavo di sentire o di leggere riguardo i casi di candidati più famosi.

Forse devo aver letto qualcosa su una rivista religiosa, non su un settimanale popolare ma dal taglio più volto al racconto di pettegolezzi e fatti bizzarri, oppure in una trasmissione televisiva su miracoli e storie eccezionali (a cui cerco di prestare il giusto interesse).

In ogni caso, ecco la mia ricostruzione dei fatti, basata sugli articoli che avevo tenuto da parte quando, nell’aprile 2018, ho deciso di correggere e ampliare la scheda di madre Maria Pia per santiebeati.it.

 

Com’è iniziato tutto

 

Sandra Milo, all’anagrafe Elena Salvatrice Greco, ha avuto una lunga carriera artistica, ma anche molte vicissitudini amorose, sia con colleghi e registi, sia con uomini estranei al mondo dello spettacolo. Nel 1970 era legata al medico Ottavio De Lollis, dal quale aspettava un figlio: per farlo nascere, fu scelta la Casa di cura Santo Volto di Roma, sull’Aventino, dove operava, come chirurgo, il padre di De Lollis.

Nella clinica prestavano e prestano tuttora servizio le Religiose del Santo Volto, fondate il 24 giugno 1932 da madre Maria Pia Mastena con lo scopo di «propagare, riparare, ristabilire l’immagine del dolce Gesù nelle anime» particolarmente attraverso le opere di misericordia, compresa la cura degli ammalati.

Appena giunta la notizia che vi avrebbe partorito l’attrice, arrivata di corsa perché già in travaglio anche se al settimo mese, si viveva un certo fermento: il personale medico e le suore desideravano, forse con un po’ di orgoglio, fare bella figura con lei e con le persone a lei legate.

 

Un parto segnato dall’angoscia

 

Quell’ansia per certi versi positiva si tradusse presto in una preoccupazione ben più seria. Alle quattro del mattino del 4 maggio 1970, infatti, la paziente entrò in sala parto, con due mesi d’anticipo.

Erano presenti, oltre al padre e al nonno del nascituro, anche tre Religiose del Santo Volto. Una di esse, suor Lucia Risi, vide con chiarezza che era nata una bambina, ma che essa non presentava segni di vita.

Più precisamente, la bambina era una grande immatura, nata a ventotto settimane dall’inizio della gravidanza. Si presentava con cianosi diffusa, atonia muscolare, assenza di movimenti respiratori e attività cardiaca impercettibile.

Anche i dottori De Lollis, padre e figlio, parteciparono alle manovre di rianimazione, praticate subito dopo il parto e per oltre venti minuti, ma senza esito. Anzi, il ginecologo, in loro presenza, redasse il certificato medico che attestava il decesso della bambina. La madre era sconvolta e si rifiutava di credere alle parole dei sanitari.

 

L’intervento di suor Costantina… e di madre Maria Pia

 

Poco dopo, una delle tre suore, suor Costantina Ravazzolo, prese il corpo della bambina e uscì dalla sala parto. Non lo portò in sala mortuaria, come tutti pensavano, ma nella nursery. Dopo aver posto la piccola in un’incubatrice, praticò le manovre per farla respirare: massaggio cardiaco, respirazione bocca a bocca, erogazione dell’ossigeno. Erano gli stessi interventi applicati poco dopo la nascita, ma in quei drammatici istanti furono accompagnati dalla preghiera di suor Costantina, rivolta costantemente alla sua fondatrice.

Suor Lucia, terminato il servizio in sala parto, pensò di scendere nella nursery, per consolare l’altra religiosa. Non ce ne fu bisogno: era stata appena chiamata l’ostetrica, perché la bambina aveva cominciato a piangere. L’intervento tempestivo di suor Costantina e le sue preghiere, infatti, avevano ottenuto che la bambina, dopo un sussulto, aveva ripreso a respirare, emettendo il suo primo pianto valido.

 

Il riconoscimento ufficiale del miracolo

 

In circostanze abituali, se il cervello resta privo di ossigeno, trasportato dal sangue, per un tempo pari o superiore a quello di questo caso, si verificano complicanze neurologiche gravi, anche sul lungo periodo. Invece, quando la bambina fu trasportata d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, fu subito chiaro che era in perfette condizioni fisiche, anche se per tre mesi rimase nel reparto Immaturi. Gli esami a cui fu successivamente sottoposta dimostrarono che il suo sviluppo fisico era nella norma.

Solo molti anni dopo, suor Costantina rivelò che, durante le sue disperate manovre, aveva invocato espressamente madre Maria Pia. In effetti, il processo sull’asserito miracolo è iniziato nel 2000, quando ormai la bambina, ovvero Maria Azzurra De Lollis, era ormai adulta. Il decreto sul miracolo, invece, è stato promulgato da san Giovanni Paolo II il 22 giugno 2004.

 

La gratitudine di madre e figlia

 

Suor Costantina è morta il 12 maggio 2016 (qui il suo necrologio), dopo sessant’anni di vita e servizio nella Casa di cura Santo Volto. Sia Maria Azzurra, sia sua madre hanno sempre avuto una gratitudine sconfinata per lei, ma anche per la Beata Maria Pia Mastena.

Nella puntata de La Strada dei Miracoli, andata in onda su Retequattro il 24 marzo 2016 (non, come si legge altrove, il 25 gennaio: la parte in cui parla di questa vicenda è dal minuto 01:54:24 di questo video), Sandra Milo ha raccontato per esteso tutto. Anche Maria Azzurra ha parlato, riferendo che per lei suor Costantina era come una seconda mamma, che ha continuato a darle preziosi consigli per la sua vita.

Incalzata dalla conduttrice Safiria Leccese se quel miracolo avesse cambiato la sua vita, sua madre ha raccontato il giorno della beatificazione e ricordato le sue visite a San Fior, casa madre delle Religiose del Santo Volto. Quindi ha esclamato:

«È bellissimo avere la fede […] perché poi la gente rimane coinvolta, cioè pensa che se è successo a me, può succedere a chiunque altro, perché Qualcuno ci ama veramente».

Importa poco se la condizione in cui la Milo si trovava non era quella di un matrimonio benedetto da Dio, in quanto De Lollis era il suo terzo marito e non era rimasta precedentemente vedova. Conta molto di più come questa comunione con coloro che hanno favorito il prodigio della nascita di Maria Azzurra abbia favorito la conoscenza di madre Maria Pia, ma anche del suo desiderio di ricordare a tutti gli uomini che il Volto di Cristo è impresso in loro. Mi sa tanto che tornerò a parlare di lei più diffusamente.

Commenti

Post più popolari