“Testimoniando” presenta: Mercy Challenge
Il
termine challenge, in inglese
propriamente “sfida”, viene oggi impiegato su YouTube per definire delle sfide,
appunto, ma con contenuti che vanno dal demenziale al distruttivo; il tutto per
guadagnare visualizzazioni.
Con
due mesi di ritardo sull’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia,
ho pensato di cimentarmi anch’io in una challenge
del tutto speciale, una Mercy Challenge
(Mercy, in inglese, significa
“misericordia”), lanciata da papa Francesco in persona.
A voi giovani, che siete molto concreti, vorrei proporre
per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un’opera di misericordia corporale
e una spirituale da mettere in pratica ogni mese.
Per
questo motivo ho deciso di documentare, su queste pagine, il mio sforzo a
riguardo. Se c’è un aspetto della mia fede che mi viene poco spontaneo
incarnare, in effetti, è proprio questo: sarà per me un’occasione di sporcarmi
le mani e di mettermi alla prova in maniera meno distaccata.
Qualcuno
potrebbe obiettarmi che sia un modo per mettermi in mostra e far vedere a tutti
quanto io sia brava, pia e santa. In realtà, lo scopo è diverso: vedere se
riesco a incarnarle tutte, o la maggior parte, servirà anzitutto a me per
migliorarmi nei rapporti col mio prossimo.
Per
cominciare, ecco la tabellina che di volta in volta aggiornerò con
l’indicazione delle opere compiute. Non seguirò l’ordine preciso, ma vedrò come
le circostanze della vita mi offriranno l’occasione di viverle (tanto il Papa
dice solo di praticarne una al mese di entrambi i gruppi).
#MercyChallenge
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Opere
di misericordia corporale
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dare da mangiare agli
affamati
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dare da bere agli
assetati
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vestire gli ignudi
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accogliere i
forestieri
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assistere gli ammalati
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visitare i carcerati
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seppellire i morti
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Opere
di misericordia spirituale
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consigliare
i dubbiosi
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insegnare
agli ignoranti
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ammonire
i peccatori
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consolare
gli afflitti
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perdonare
le offese
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sopportare
pazientemente le persone moleste
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pregare
Dio per i vivi e per i morti
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Mi
farò anche aiutare, per tenere il conto, da due quadretti realizzati
dall’editrice Ancora, che ho già comprato: uno è per le opere corporali,
l’altro per quelle spirituali. Su ogni raggio delle due bussole applicherò un
adesivo (sarebbe meglio di quelli attacca-stacca, se li trovassi).
Sempre
per continuare sul tema del Giubileo, da oggi e per tutta la durata dello
stesso i post classici (per chi mi seguisse da poco, quelli divisi dai titoli Chi è?, Cosa c’entra con me?, Il suo
Vangelo) avranno un paragrafo aggiuntivo, che non poteva intitolarsi se non
Ha testimoniato la misericordia perché….
Abbinare testimoni alle singole opere sarebbe stato forse troppo facile oltre
che scontato: coi miei nuovi articoli indicherò come davvero la misericordia
sia possibile e praticabile anche nei modi più impensati.
E
voi, cos’aspettate a vivere la vostra Mercy
Challenge, anche se non la metterete in mostra?
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