Squarci di testimonianze #16: il coro (da stadio) dei tifosi irlandesi

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Stavo guardando, o meglio, ascoltando la telecronaca della Gialappa’s Band della partita Italia-Irlanda, che ha visto la nostra Nazionale perdere per 1-0; risultato poco rilevante, dato che è già passata agli ottavi di finale.
Prima di concludere la trasmissione, i famosi commentatori satirici hanno descritto come i tifosi irlandesi abbiano iniziato a distinguersi positivamente nelle loro trasferte in giro per la Francia, menzionando due filmati che stanno accumulando visualizzazioni su visualizzazioni.
Il primo riguarda un gruppo di tifosi che cantano una ninnananna a un bambino in metropolitana. Anche il secondo ha come scenario i mezzi pubblici, ma la protagonista è una suora. Di solito i passanti guardano in maniera curiosa, se non con disprezzo, le religiose in abito; qualcuno fa perfino gli scongiuri, convinto che portino male (la famigerata “sfiga di suora”). Non devono averla pensata così alcuni tifosi: Colm O’Donnell (autore del video), Brian Monaghan, Colm Egan, Peter O'Curry e Shane WhiteEcco cosa si sono inventati per accogliere la passeggera col velo nel vagone: le hanno cantato il Padre nostro, ma come se fosse un coro da stadio.

Dalle mie fonti non riesco a capire su quale treno fossero, né dove fosse diretto, e nemmeno di quale istituto o congregazione faccia parte la suora. I nomi degli improvvisati coristi sono invece tratti dal giornale online Joe.ie.
Il filmato, caricato sul canale YouTube del sito in questione il 14 giugno scorso, al momento in cui sto scrivendo ha totalizzato 1.006.805 visualizzazioni. I siti specializzati italiani, invece, ci hanno messo qualche giorno in più nel rilanciare la notizia.
C’è tuttavia qualcuno che ha insinuato che fosse tutto preparato per “vincere l’Internet”, come si dice. In effetti, all’inizio del filmato, quando la suora apre la porta dello scompartimento, si sente nettamente: «Together!», ossia «Insieme!». Forse l’hanno vista passare mentre andava in bagno e hanno organizzato il coro, non è dato saperlo.
Vero o falso che sia, mi ha ricordato quelle volte in cui, in pellegrinaggio o alla GMG, mi sono lanciata con i miei compagni di viaggio in canti di chiesa, intonati in maniera caciarona, benché stessi viaggiando in metropolitana.

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