Il calcolo giusto dei Santi di papa Francesco


Stamattina, mentre stavo iniziando a pensare a un articolo su padre Alfredo Cremonesi, del PIME, che sarà beatificato questo sabato, il webmaster di santiebeati.it mi ha mandato lo screenshot che ho pubblicato sopra. Riguardava una pagina del sito d’informazione Aleteia, intitolata Cosa dicono alla Chiesa i santi di papa Francesco? L’ha accompagnata scrivendo: «Trova l’errore…».
Sulle prime, pensavo fosse nel complemento di specificazione: dire «di papa Francesco» non vuol dire che siano di sua proprietà, quanto piuttosto che li ha canonizzati lui. L’occhiello dell’articolo, però, dichiara:
Questo Pontefice ha canonizzato 55 santi, dandoci quindi 55 modelli di santità con messaggi specifici.
L’attacco del pezzo riporta la stessa cifra:
Con le cinque nuove canonizzazioni del 13 ottobre, Papa Francesco ha donato alla Chiesa 55 nuovi Santi nel corso del suo pontificato.
Ho subito pensato che, con tutta probabilità, l’autore, Tom Hoopes, avesse inteso pensare ai Santi “singoli”, quindi non alle coppie dei santi coniugi Luigi e Zelia Martin o dei fratelli santi Giacinta e Francesco Marto (che però comparivano nell’immagine di apertura dell’articolo). Pensavo che avesse escluso anche i circa 800 santi martiri di Otranto capeggiati da Antonio Pezzulla detto Primaldo, i 30 santi martiri del Brasile i cui capigruppo sono Andrea de Soveral, Ambrogio Francesco Ferro e Matteo Moreira e i tre protomartiri del continente americano, Cristoforo, Antonio e Giovanni. Cito i nomi in italiano perché così comparirebbero su qualunque calendario e in un’ipotetica nuova edizione del Martirologio Romano (l’ultima è del 2004 e riporta come Beati i gruppi citati).
Proseguendo nella lettura dell’articolo, mi sono trovata pienamente d’accordo con l’impostazione data dall’autore. Lontano dal pensare a chissà quali complotti agiografici, si domanda e si risponde:
Perché Papa Francesco sta proponendo queste persone come modelli? Il modo migliore per capirlo è prendere in considerazione le sue parole…
È un’impostazione interessante, a cui io stessa non avevo mai pensato. Nelle sue omelie per le canonizzazioni, il Santo Padre riserva ai nuovi Santi lo spazio finale, dando maggior risalto al Vangelo del giorno. Questo però non indica che a lui non importi di questi nuovi modelli: le citazioni presenti nell’articolo lo confermano, semmai ce ne fosse bisogno.

Ottocento e passa in un colpo solo

Dato che coi numeri non sono mai andata troppo d’accordo, mi sono rifatta al conteggio presente sul forum Cattolici Romani, il cui Moderatore Globale, che si firma Vox Populi, aggiorna tempestivamente la tabella presente nella prima pagina del filone di discussione I Santi di Papa Francesco.
Come si vede qui, il computo supera abbondantemente il numero indicato: con le canonizzazioni di domenica scorsa, arriviamo a 898 personaggi canonizzati durante l’attuale pontificato. Lo stesso forumista di cui sopra afferma inoltre che prima di allora non erano mai stati canonizzati insieme tanti martiri.
Il dato è suffragato da un aneddoto raccontato dal cardinal Angelo Amato, all’epoca Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, in un’intervista riportata sul sito di Famiglia Cristiana e sulle pagine cartacee di Credere (il grassetto è nel testo originale, ndr):
«Le racconto un aneddoto. Papa Francesco è stato eletto nel marzo 2013. A maggio ci fu la prima canonizzazione fatta da lui e tra i santi c’erano gli 813 martiri di Otranto. Quando sono andato a salutarlo, era contento e mi ha detto: “Io con una sola canonizzazione ho superato tutti i miei predecessori!”. Papa Francesco ci tiene a promuovere la santità e a farla vedere, farla contemplare e così ammirare e diffondere. I Papi, e soprattutto Francesco, desiderano questo».

Il calcolo non torna!

Andando ancora oltre nell’articolo di Aleteia, ho visto citare proprio i martiri di Otranto, con il titolo del paragrafo Speranza in mezzo alla persecuzione islamista. Allora, la cifra 55 da dove salta fuori?
Ho provato a isolare i singoli Santi, escludendo quelli dei gruppi sopra citati, ma comprendendo le coppie: il computo così ottenuto mi dava 46 personaggi. A essi ho poi aggiunto i cinque Santi dichiarati tali mediante la canonizzazione equipollente, ma dei quali il Papa ha presieduto le tre relative cerimonie: Angela da Foligno; Pietro Favre; Francesco de Laval, Giuseppe de Anchieta e Maria dell’Incarnazione (questi ultimi lo stesso giorno). Dovevo contare anche Bartolomeo dei Martiri: il 5 luglio 2019, infatti, il Santo Padre ha approvato i voti favorevoli dei membri della Congregazione delle Cause dei Santi per estendere alla Chiesa Universale il suo culto, procedendo quindi alla canonizzazione equipollente. Questi compresi, arrivavo a 52, non a 55.
Per ottenere quel numero, l’unica spiegazione che mi sono data è che siano state considerate le cause dei martiri di Otranto, del Brasile e dei tre protomartiri del continente americano, come se fossero cause di un solo Santo. Ecco quindi spiegato il 55.

A conti fatti…

So che dovrei spendere meglio il mio tempo e che dovrei occuparmi di argomenti meno attinenti alla sfera ecclesiale, o ancora evitare di presentare gente morta. Me lo dicono spesso anche molti miei lettori, che pure apprezzano il mio stile. So anche che dovrei pensare alla mia personale santificazione, impegnandomi in attività più ordinarie.
Sento però di dover adoperare i mezzi a mia disposizione per far conoscere e ammirare queste figure e magari portare – per merito loro, anzi, di Dio che li ha fatti nascere in questo mondo – a qualche ravvedimento di vita, piccolo o grande.
Mi sento confermata in questo, di nuovo, da papa Francesco. Il tema da lui scelto per la cinquantaquattresima Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali è strettamente collegato al tentativo mio e di tanti altri, a cominciare dai colleghi di santiebeati, di essere gli agiografi del nostro tempo.
Il comunicato della Sala Stampa vaticana che anticipa alcuni aspetti del Messaggio riporta:
Un racconto esemplare ha una forza trasformativa. Lo sperimentiamo quando ci confrontiamo, attraverso il racconto, con le vite dei santi. Un punto che, ultimamente, il Santo Padre ha ripreso rivolgendosi al Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, quando ha esortato a comunicare la “grande ricchezza” offerta dalla testimonianza di vita dei martiri.
Detto questo, auspico che nei media, ecclesiali e non, ci sia una sempre maggiore cura nel riportare gli eventi delle vite dei Santi e i dati del loro cammino verso gli altari. Io ci sto provando, ma posso migliorare ancora.
Neanche a farlo apposta, ho visto proprio oggi la nuova versione del sito della Congregazione delle Cause dei Santi, da cui ho tratto i profili dei personaggi che ho menzionato. È solo la versione beta, ma da quel che ho notato sembra abbastanza completo (per i nuovi Beati si ferma a marzo, ai nove seminaristi martiri di Oviedo), apprezzabile dal punto di vista grafico e intuitivo anche per chi di Santi e affini ci capisce poco.

Rettifica immediata

Grazie alla segnalazione che ho riferito a Giovanni Marcotullio, che collabora con l’edizione italiana di Aleteia con articoli propri o tradotti dal francese, ora l’articolo originale è stato rettificato. È precisato che il 55 ci si riferisce ai Santi per nome proprio, esclusi i martiri di Otranto.
Inizialmente avevo messo questo post nella categoria delle Bufale di Chiesa, ma a ben vedere è stata solo una svista. Io stessa, altre volte, sono stata rettificata in quello che scrivo: del resto, come disse san Giovanni Paolo II,
se mi sbaglio mi corigerete!

Commenti

  1. Dal 2019, data di pubblicazione di questo post e dell'articolo da cui prende le mosse, ci sono state altre due cerimonie di canonizzazione: una di dieci nuovi Santi, una relativa a due. C'è stata anche la canonizzazione equipollente di santa Margherita da Città di Castello.
    A oggi, quindi, i Santi canonizzati da papa Francesco sono 911.

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