La playlist dei Testimoni


A ridosso della solennità di Tutti i Santi avevo letto un articolo in cui l’amministratore della pagina Rock cristiano in Italia citava una serie di canzoni ispirate a vari candidati agli altari. Mi è venuto naturale domandarmi perché non ci avessi pensato prima io, ma altrettanto subito mi sono risposta che non conosco benissimo quel genere di artisti, solo i più famosi, seppur nel loro settore.
In compenso, mi sentivo sicura che anche le vite sante (o in via di dimostrazione della loro santità, o di semplici Testimoni) hanno una propria colonna sonora, fatta di brani non necessariamente di stampo religioso. Ho quindi stilato un mio elenco sulla base di quanto avevo letto su riviste e libri.
Risistemandolo, mi sono accorta che tutti i cantanti presenti sono stati concorrenti in varie edizioni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, che oggi inizia la sua settantesima edizione. Perciò mi è venuto naturale proporre oggi queste canzoni (anche se non sono state tutte presentate a Sanremo) e, in parallelo, i personaggi che le hanno apprezzate.
Nilla Pizzi, Vola colomba (1952)


Come raccontavo nel post su di lei, la Venerabile suor Maria Addolorata del Sacro Costato, al secolo Maria Luciani, dovette lasciare il monastero delle Passioniste di Ripatransone perché malata di tubercolosi polmonare. Durante la sua degenza all’ospedale di Teramo, spesso accadeva che le altre ricoverate ascoltassero la radio ad alto volume.
Non tutte le canzoni erano di suo gradimento, ma due in particolare l’ispirarono a sostituire il testo originale con parole che si riferivano alla propria vita. Tutte le mamme, interpretata da Giorgio Consolini e Gino Latilla, vinse il Festival di Sanremo del 1954; la trasformò con parole dedicate alla sua malattia.
Il brano della Pizzi, invece, primo classificato al Festival del 1952, fu reso da lei pensando alla lontananza dal monastero, iniziandolo così:
O Dio del ciel se fossi una colomba
vorrei volar lassù dove sei tu,
e inginocchiata fervente
prego con l’animo mesto:
fa’ o Gesù che a te io venga,
io venga presto.
A volte accadeva che le compagne di letto si unissero a lei, cantando come potevano.

Tony Dallara, Come prima (1958)


Il brano portato al successo da uno dei primi “urlatori” italiani, ossia quei cantanti che riprendevano lo stile di interpreti come gli americani Platters, fece da colonna sonora a un momento in cui l’ingegner Pietro Molla, lontano da casa per motivi di lavoro, pensava alla moglie Gianna: sì, proprio santa Gianna Beretta Molla.
Nella lettera da New York di venerdì 12 giugno 1959 (compresa nella più recente edizione delle Lettere di entrambi), il suo “Pedrin d’or”, come lo chiamava lei, scrisse che mentre cenava al ristorante del suo albergo aveva sentito il pianista, un certo Zimoli, che suonava proprio quella canzone. Sulla sua scia, l’ingegnere commentò:
Sì, carissima Mogliettina, quando ritornerò, ti amerò come prima, più di prima, perché ho dovuto rimanere lontano da te nel momento in cui, più che mai, avresti desiderato la mia compagnia; perché in questa lunga mia lontananza sono stato, in ogni istante, accompagnato dalla pienezza del tuo dolcissimo affetto, che sentivo sempre presente, dalle tue carissime lettere che mi giungevano ogni giorno, dalle tue validissime Preghiere e dalla tranquillità assoluta e gioiosa di avere i nostri figlioli custoditi in modo impareggiabile da una Mammina meravigliosa!

Renato Zero, Il cielo (1978)


Mentre mi documentavo per scrivere della Serva di Dio Santa Scorese per Sacro Cuore VIVERE, ho trovato un particolare circa i suoi gusti musicali. Sua sorella Rosa Maria, a pagina 20 del numero 48, del 27 novembre 2019, del settimanale Maria con te, ha infatti dichiarato:
Santa, però, non era bigotta. Viveva una quotidianità in cui c’era spazio per gli amici, per la pallacanestro e per la sua passione più grande: Renato Zero. Quanti concerti abbiamo visto insieme!
Dopo che mi ha molto aiutata per l’articolo che pubblicherò tra circa un mese, le ho chiesto quale fosse la canzone preferita di sua sorella. Me ne ha elencate parecchie, compresa questa. Già prima di averne la certezza mi era venuto da abbinarla a Santa, perché mi aveva fatto pensare alla sua tensione verso una vita non mediocre, o ad alcuni passaggi della sua esperienza. Quando Zero canta:
e non c'è pietà per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo
penso che invece, per Santa, non lo era; se anche a volte le sembrava chiuso, continuava a pregare. Lo faceva anche quando il persecutore che l’uccise la privò della libertà individuale, ma non di quella interiore.

Negrita, Mama maè (1998)



Non ci sono solo Testimoni ascoltatori di musica, ma anche esecutori. Il Servo di Dio Matteo Farina era un buon chitarrista; penso che avesse imparato da suo padre Miky, da sempre appassionato di musica. Insieme ad alcuni amici aveva formato il gruppo musicale dei Senza Nome, detti anche No Name. Con loro si esibì il 26 settembre 2008, un annetto prima di morire, presso il Monumento al Marinaio di Brindisi Casale, in occasione della Festa del PD.
Come si legge sul primo sito a lui dedicato, la lista dei brani di quel concerto d’esordio prevedeva anche questo successo dei Negrita, entrato anche nella colonna sonora del film Così è la vita di Aldo Giovanni e Giacomo. Si sente dal minuto 7:15 del video qui sotto.


Spero che non sia troppo azzardato mettere in parallelo il ritornello
Mama maè, prega perché
il mondo va più veloce di me
col «Prega per noi» che Matteo ripeteva nel Rosario, arrivando anche a registrare la propria voce per aiutarsi nella preghiera, quando sentì che le forze gli venivano meno.

Laura Pausini, Strada facendo (2006)


Il successo di Claudio Baglioni del 1981, reinciso da Laura Pausini per il suo disco di cover Io canto, è ormai inscindibile dalla testimonianza della Serva di Dio Giulia Gabrieli. Mi domando se qualcuno l’abbia mai detto a entrambi i cantanti: credo che ne sarebbero felici.
Alle pagine 98-99 del libro intitolato Un gancio in mezzo al cielo proprio da un verso di quel brano, Giulia stessa ne dà quest’interpretazione:
Strada facendo è una canzone speciale per me. Quando sono giù, ascolto questa canzone, nella versione cantata da Laura Pausini, la mia preferita, e mi dà una grande carica. Sì, mi dona speranza.
Mi trasmette una sensazione strana, mi trasmette serenità. Strada facendo vedrai che non sei più da sola, strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo… È come se mi dicesse: «Non ti preoccupare, che piano piano tutto volgerà al meglio».
[...]
La cosa strana è avere trovato, in una canzone che si può sentire comunemente alla radio e che conoscono tutti, un grande motivo di speranza. «Strada facendo vedrai che non sei più da sola…». Mi dice: «Vai avanti, dai che ce la fai, un gancio in mezzo al cielo lo trovi».
Leggerezza mi dà…
Nella parte che ho omesso, Giulia fa riferimento ad alcuni brani contenuti in un CD ispirato alla Beata Chiara Luce Badano. Giustamente, fa notare che «canzoni spirituali» come quelle sono state composte proprio per incoraggiare chi le ascolta, mentre è più difficile trovare elementi positivi in musiche e testi che si ascoltano sui mezzi di comunicazione non ecclesiali.

Francesco Renga, Ci sarai (2004)


Per Angelica Tiraboschi – la quale si sentiva affine a Giulia al di là delle simili condizioni di salute – sarebbe forse più adatta Vivere a colori di Alessandra Amoroso. Cristian Bonaldi, in cerca di un titolo per la sua biografia, l’ha tratto proprio da quel brano, uscito un anno dopo la morte di lei.
Ricordavo però che le parole di alcuni pezzi di Renga, insieme ad altre di Luciano Ligabue, erano presenti nelle sue lettere alle amiche, nei messaggi, anche negli stati di WhatsApp. La canzone che ho associato a lei è la stessa che citò in un messaggio allo zio Luca, nell’aprile 2015, mentre era ricoverata allo IEO di Milano. Lui le era sempre stato accanto e non l'aveva abbandonata neanche nel tempo della malattia: ecco perché volle dedicargliela, dopo che lui l'aveva spronata a non arrendersi scrivendole:
Ciao Angi, ti pensavo e mi viene da dirti: sei sempre stata una combattente, non mollare. Combattiamo insieme. Noi ci siamo, tvb, zio Luc.

Commenti

  1. Proprio oggi, neanche a farlo apposta!, ho ascoltato un'intervista al pittore del quadro della Beata Guadalupe Ortiz De Landazuri che riferisce come a San José María Escrivá, arrivato a Roma, piacesse moltissimo la canzone "Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera" di Franca Raimondi :-)

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    1. Ma pensa! Riesci a risalire a una registrazione di questa intervista?

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  2. Si, eccola: https://m.youtube.com/watch?v=Dqu_qQLPUU4&feature=emb_title.
    :-)

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