La vita di Pierina Gilli (Cammini di santità #48)

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Non sono mai stata troppo interessata a fenomeni mistici o soprannaturali non riconosciuti ufficialmente: trovo che la Rivelazione contenuta nei Vangeli sia impegnativa da vivere già di suo. Eppure la mia attività agiografica mi ha portata, specie negli ultimi anni, a dovermi occupare di figure che hanno avuto speciali manifestazioni del Sacro nelle loro esistenze e hanno deciso di raccontarle a quante più persone possibile.

È il caso di Pierina Gilli, la presunta destinataria delle altrettanto presunte apparizioni, con annessi messaggi, di Maria Rosa Mistica, avvenute dal 1947 al 1983. Avevo letto per la prima volta di questi fatti sul Dizionario Cronologico delle apparizioni della Madonna di Hierzenberger e Nedomansky (era un’edizione uscita in allegato con TV Sorrisi e Canzoni): rimasi impressionata soprattutto dal continuo riferimento ai sacerdoti.

All’incirca nello stesso periodo, avevo trovato in un santuario delle immaginette di Maria Rosa Mistica: le avevo prese solo perché c’era l’approvazione ecclesiastica alla preghiera, dato che ero già informata sull’assenza dell’approvazione ufficiale.

I fatti di Fontanelle sono ricomparsi quando ho letto una biografia del Servo di Dio Ettore Boschini: ho riscontrato la sua testardaggine nel volere che il giornalista Andrea Tornielli, che all’epoca scriveva per Il Giornale, parlasse del “miracolo” di cui quel religioso camilliano diceva di essere stato testimone proprio lì.

L’uscita del volume con i Diari di Pierina in forma integrale mi aveva parecchio incuriosita, ma non mi sentivo ancora pronta per affrontarne la lettura; non lo sono stata nemmeno quando, grazie a una campagna promozionale, li ho acquistati a prezzo scontatissimo. È stato un passaggio graduale, mediante le esperienze e gli scritti di personaggi come la Beata Edvige Carboni.

La puntata di Indagine ai confini del sacro andata in onda l’11 gennaio 2020 su TV2000, che incorporo a fine post, mi ha fornito altre chiavi d’interpretazione, mentre la notizia dell’erezione del santuario diocesano mi aveva fatto sorgere una domanda: è possibile favorire il pellegrinaggio e le celebrazioni ufficiali prescindendo da quello che la Madonna avrebbe riferito a Pierina?

Lo scorso anno, il direttore di Sacro Cuore VIVERE mi ha scritto che, con alcuni parrocchiani di Bologna, sarebbe andato in pellegrinaggio a Fontanelle: per questa ragione, mi chiedeva di scrivere un articolo su Pierina.

Come in casi analoghi, sono rimasta colpita dalla sua determinazione: lei era sicura che quella fosse la Madonna, che i suoi messaggi dovessero essere conosciuti e le sue richieste adempiute, perfino quelle rivolte al Papa in persona. Inoltre, riconosco che è molto affine al mio modo di sentire la fede la spiritualità di offerta per i sacerdoti, anche se continuo a chiedermi cosa possa fare prima che quelli con cui ho più a che fare si caccino nei guai, come purtroppo è già avvenuto.

Proprio ieri, monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, ha decretato il nihil obstat, in base alle nuove Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali. Il Prefetto dei Dicastero per la Dottrina della Fede, cardinal Victor Manuel Fernández, nella lettera del 5 luglio a monsignor Tremolada, ha infatti incoraggiato a giungere alla conclusione del discernimento circa i presunti fenomeni di Fontanelle. 

Da una parte sottolinea i molteplici aspetti positivi: l’assistenza spirituale dei fedeli è garantita, è stato nominato un Rettore e il santuario monitora il crescente interesse per la spiritualità derivata da Maria Rosa Mistica. Elogia anche lo stile che Pierina ha assunto in tutta la propria esperienza e rimarca come lei si sia sempre sentita benedetta dalla vicinanza di Maria Rosa Mistica. Tuttavia, indica che ci sono aspetti ancora da chiarire, come la descrizione della Vergine come mediatrice tra l’umanità e Gesù, sdegnato per tanti peccati e infedeltà

Nell’articolo avevo comunque scelto di non soffermarmi tanto sui messaggi, quanto su come Pierina, per prima, li avesse fatti propri. Nella versione a stampa, il direttore ha corretto il mio scritto mettendo la virgola tra “Maria” e “Rosa Mistica”, ma nei Diari ho sempre trovato senza: anche qui faccio lo stesso.

 

* * *

 

È il 21 gennaio 1981, da poco finita la Messa nel Duomo di Montichiari, in diocesi di Brescia. Il parroco, monsignor Vigilio Mario Olmi, è inginocchiato in un banco a pregare, quando vede arrivare una sua parrocchiana. Si tratta di Pierina Gilli, un’ex infermiera: da più di quarant’anni afferma di vedere la Madonna e di ricevere messaggi particolari.

Pierina gli consegna delle offerte per far celebrare delle Messe, quindi coglie l’occasione per dirgli che non fa propaganda di quelle presunte apparizioni. Il parroco replica di essere mal disposto, e che lo è anche il vescovo monsignor Luigi Morstabilini, perché in uno dei luoghi dove lei dice che la Madonna è apparsa, Fontanelle, sono stati effettuati dei lavori di adeguamento architettonico non approvati.

La donna presenta le sue ragioni: «Ma monsignore, la gente va a pregare la Madonna e non va a fare del male. Io ho Gesù nel cuore e sono qui davanti al Tabernacolo e davanti a lei che è il mio parroco, e ancora una volta confermo la verità...». Subito viene interrotta: «Per lei è la verità, ma per noi no». Pierina allora ribatte: «Sono pronta ad accettare umiliazioni, sofferenze e anche il martirio per la verità delle apparizioni della Madonna». A quelle parole, il parroco, chinata la testa, la saluta: «Coraggio». Pierina si allontana, lieta di aver offerto quell’umiliazione per amore della Mamma del Cielo.

 

La vocazione, la malattia e le prime “visite”

 

Pierina nasce il 3 agosto 1911 a Montichiari, località San Giorgio, primogenita dei tre figli di una coppia di contadini. Due giorni dopo la nascita, il 5 agosto, viene affidata dalla madre, Rosa, alla protezione della Madonna. Perde il padre, reduce della prima guerra mondiale, a circa sette anni. Viene quindi mandata in un orfanotrofio, dove conosce le suore Ancelle della Carità di Brescia e riceve la Prima Comunione.

La madre, però, la richiama a casa: nel frattempo si è risposata, ma il secondo marito tratta Pierina come una serva, benché sia ancora molto piccola. Oltre che dai suoi maltrattamenti, la ragazzina deve difendersi anche dalle molestie del capofamiglia con cui i suoi familiari hanno accettato di coabitare a partire dal 1923. Nonostante questo, riconosce il bene che la circonda e l’amore che riceve soprattutto dalla madre.

Inizia a pensare seriamente alla consacrazione religiosa: per questo, l’8 dicembre 1928 e col permesso del suo confessore, emette il voto di verginità in forma privata e per un anno. Proprio quando è sul punto di entrare tra le Ancelle della Carità, viene fermata da una grave forma di pleurite.

Lavora quindi come perpetua a Carpenedolo, iniziando a intuire le difficoltà della vita dei sacerdoti: per loro compie l’offerta come vittima. Diventa poi infermiera e nel 1940 viene assunta all’Ospedale Civile di Desenzano del Garda, dove sono presenti proprio le Ancelle della Carità. Il 14 agosto 1944 diventa loro postulante: compie il suo servizio all’Ospedale dei Bambini. Il sogno però s’infrange: colpita dalla meningite il 1° dicembre 1944, viene portata al Ronco, l’infermeria delle Ancelle a Brescia, e le vengono amministrati gli ultimi Sacramenti.

Il mattino del 17 dicembre, mentre si trova a letto, viene visitata da una suora che non riesce a riconoscere e unta da lei con un unguento profumato. Poco dopo, si sente meglio: le suore che l’assistono sono convinte che la sua visitatrice è la fondatrice, suor Maria Crocifissa Di Rosa. È la prima di numerose visite che la futura Santa le dona, preparandola ad altri eventi e a sofferenze che Pierina promette di vivere con prontezza e generosità, offrendole soprattutto per i consacrati peccatori. La donna sperimenta anche i segni di una probabile vessazione diabolica, cui resiste con i Sacramenti e la preghiera.

 

I desideri di Maria Rosa Mistica e le prove di Pierina

 

Nella notte tra il 23 e il 24 novembre 1947, nuovamente malata, Pierina rivede santa Maria Crocifissa. Con lei c’è un’altra figura: una signora vestita di viola, con un velo bianco. Ha le braccia aperte e, infisse nel suo petto, ci sono come tre spade. La Santa le rivela che quella è la Madonna e che lei vuole da Pierina l’offerta delle sofferenze per tre intenzioni: per i religiosi che tradiscono la loro vocazione; per riparare il peccato mortale da loro commesso; per i sacerdoti che si rendono indegni del loro ministero. La Signora le si avvicina e, piangendo, pronuncia tre parole: «Preghiera, sacrificio e penitenza». Pierina avvisa la superiora dell’ospedale e il suo direttore spirituale, il quale l’avvisa di non dare credito a quelle visioni, ma poi finisce col crederci lui stesso.

Il 12 giugno 1947 la visita si ripete, ma stavolta santa Maria Crocifissa chiede che in ciascuna comunità delle Ancelle ci siano delle religiose che si offrano per le categorie di anime già presentate, a cui fa corrispondere tre rose: bianca, rossa e gialla-oro. Le stesse rose compaiono sulla veste della Madonna nell’apparizione del mese successivo, il 13 luglio.

Il 16, il 22 novembre e il 7 dicembre 1947 le apparizioni avvengono nel Duomo di Montichiari e preparano Pierina alla grande apparizione dell’8 settembre, a cui viene chiesto di dare diffusione. Proprio quel giorno, però, lei viene fermata dai membri della Commissione Vescovile istituita per indagare sui fatti che la vedono coinvolta e impedita ad andare al Duomo. Dopo una mattinata di tensione, trova il coraggio di alzarsi e dichiara di voler andare: subito le viene accordato il permesso.

La Madonna le si manifesta al centro del Duomo, su una scala luminosa e circondata di rose, e annuncia: «Per la mia venuta a Montichiari, desidero essere chiamata Rosa Mistica». Le rivela un altro desiderio: che ogni anno, a mezzogiorno dell’8 dicembre, sia celebrata l’Ora di Grazia universale, nella quale sarebbero state ottenute numerose grazie spirituali e corporali; alcune sembrano verificarsi già quel giorno.

Le manifestazioni a Pierina non si fermano: nel corso degli anni scrive, nei diari che le vengono chiesti dal direttore spirituale, di aver visto Gesù e di aver ricevuto messaggi relativi al dono dell’Eucaristia e, due anni prima che venisse proclamato solennemente, al dogma dell’Assunzione.

Le Ancelle della Carità non l’ammettono più tra le loro postulanti e non può più lavorare in ospedale. Pierina inizia quindi un lungo peregrinare, che la porta a risiedere dalle Suore Francescane del Giglio finché non viene obbligata ad andare via anche da loro. Alla fine vive con l’amica Lucia Mazzotti, ricevendo le visite di molti pellegrini.

 

Come uno straccio per la gloria di Dio

 

Maria Rosa Mistica torna ad apparire nel 1965, ma l’anno seguente annuncia a Pierina di prepararsi con un pellegrinaggio penitenziale a una nuova manifestazione particolare della sua bontà. Il 17 aprile 1966, Domenica in Albis, appare per la prima volta a Fontanelle, un luogo dove già si trovano sorgenti naturali, e dichiara: «Desidero e lo ripeto che qui vengano gli ammalati e tutti i miei figli» per attingere a quella «Fonte di Grazia». Il 6 agosto 1966 espone una nuova richiesta: l’Unione mondiale della Comunione riparatrice, da celebrare il 13 ottobre.

Nonostante la voce delle apparizioni si diffonda nel territorio bresciano e non solo, la posizione delle autorità diocesane è di ferma chiusura. Pierina obbedisce costantemente a quelle imposizioni, in costante spirito di offerta e riparazione. I messaggi che scrive dopo ogni visione terminano di essere annotati nel 1983.

Da parte sua, si sente quasi indegna di quei doni particolari. Con un’immagine che le è stata suggerita da santa Maria Crocifissa, si considera come uno straccio che viene abbandonato dopo le pulizie di un grande palazzo. Eppure, le suore presso le quali è stata in servizio ricordano la sua allegria, nonostante la pessima salute, mentre i suoi direttori spirituali garantiscono della sua sanità mentale. Pierina muore il 12 gennaio 1991: la devozione a Maria Rosa Mistica ha ormai dimensioni mondiali, arrivando anche in Cina, ed è accompagnata da segni che hanno del prodigioso.

Con il decreto datato 7 dicembre 2019 monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo di Brescia, ha costituito il Santuario Diocesano di Maria Rosa Mistica – Madre della Chiesa. Nell’omelia pronunciata nella stessa data a Fontanelle ha dichiarato: «Nella scia di quanto sinora vissuto, diventi sempre più un luogo dove sentire la potenza di grazia che scaturisce dalla fede in Cristo Gesù e dalla devozione per la sua santa Madre». L’esperienza spirituale di Pierina, invece, è ancora sotto esame da parte della diocesi e della Santa Sede.

 

Originariamente pubblicato su Sacro Cuore VIVERE 4 (giugno 2024), pp. 20-21 (visualizzabile qui)



Per completezza, ecco anche il video della conferenza stampa di ieri, in cui monsignor Tremolada ha illustrato i contenuti del decreto di nihil obstat. Segnalo anche larticolo di Giacomo Gambassi su Avvenirecon intervista al vescovo di Brescia.


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