Tanti auguri a me: e sono quaranta!
Ecco
arrivato il giorno in cui ho compiuto quarant’anni. Come riferivo lo scorso
anno, da un po’ di tempo festeggio il compleanno non tanto perché devo o non
solo per ricevere regali, ma anche pensando a quanti non hanno raggiunto l’età
che ho adesso. Sieger Köder, Il roveto ardente, 1989 (fonte)
Allo
stesso modo, non sto più a contare i messaggi di auguri che ricevo, o quanti, sul
mio profilo Facebook, si sono ricordati di scrivermi in bacheca (anche perché
io stessa, a volte, mi dimentico di scrivere ai miei amici social). È già una
cosa buona che qualcuno si ricordi di me e pensi che faccio parte della sua
vita.
Due domeniche fa ho ascoltato un’omelia nella quale il sacerdote parlava di Mosè e di come la
sua vita si sia strutturata in tre intervalli di quarant’anni ciascuno: i primi
quaranta vanno ovviamente dalla nascita a dopo l’uccisione dell’egiziano che opprimeva
uno schiavo ebreo, mentre i secondi quaranta costituiscono quella sorta di
esilio volontario, nel corso del quale lui sposa Zippora figlia di Ietro e vive
nel suo clan familiare, lavorando come pastore. Gli altri quaranta, invece,
sono quelli in cui si compie la sua missione di liberatore del popolo ebreo
dalla schiavitù in Egitto, cominciata con la visione del roveto ardente.
Come ho
scritto stamattina al sacerdote in questione, sentivo che quelle parole
facessero al caso mio. Anch’io, poco prima di compiere quarant’anni, ho avvertito
l’inizio di una nuova fase della mia vita. Il lavoro vero non c’è ancora, ma si
sono moltiplicate le occasioni di collaborare con realtà che prima sognavo
soltanto: ultima, per il momento, la scrittura di due articoli per Avvenire (per
chi se li è persi, uno era su alcuni libri su san Benedetto Giuseppe Labre, uno
sui candidati agli altari che hanno avuto relazioni con il Beato Pier Giorgio
Frassati), ai quali penso proprio che si aggiungeranno altri.
Non ho
ancora visto roveti bruciare senza consumarsi, ma mi sto esercitando a riconoscere
la presenza del Signore in tanti eventi della mia giornata, anche se devo
prestare più attenzione a trovare tempo per stare in silenzio davanti a Lui.
Quindi
grazie a quanti mi hanno fatto gli auguri, particolarmente a quanti mi hanno assicurato
che pregheranno per me. Col loro aiuto, ho capito che anche la mia vita è meno
noiosa di quel che pensassi: un tempo, infatti, pensavo che la mia passione per le vite degli altri, o meglio, dei Testimoni e di figure storiche più
che dei personaggi famosi (me ne curo quel tanto che basta per non sentirmi del
tutto fuori dal mondo) fosse alimentato dal fatto che la mia storia personale
non sia così interessante.
Inoltre,
ho capito che, se ci sono ragazzi e giovani dalla vita compiuta ben prima dei
quarant’anni, ci sono anche personaggi che proprio a quell’età hanno visto
chiaramente il volere di Dio e si sono impegnati a compierlo, magari aprendo
vie insolite nella Chiesa: farò del mio meglio per seguire l’esempio degli uni
e degli altri.
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