Io c’ero #26: su Padre Pio TV, ospite a «Verso gli altari»

Ringrazio Chiara Taini per la foto

Per trovare ispirazione per i miei post colgo ogni occasione possibile: un santino trovato in chiesa, un articolo su qualche rivista o sito, una trasmissione televisiva. Tra queste ultime, dallo scorso settembre, seguo con notevole interesse Verso gli altari, che va in onda tutti i sabati, in diretta alle 10.30, su Padre Pio TV, emittente televisiva dei Frati Cappuccini del convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo, presso il santuario ormai intitolato a san Pio da Pietrelcina.

Attualmente la conduce Nicola Morcavallo, affiancato (più spesso in collegamento, ma a volte è anche in presenza) da fra Ezio Varvara, un giovane frate cappuccino del convento di Morcone: dall’inizio della stagione televisiva 2021-2022, infatti, i programmi in studio di Padre Pio TV vedono sempre un conduttore laico e un collaboratore religioso cappuccino.

In ogni puntata vengono affrontate due, o al massimo tre, figure di candidati agli altari, quindi con la causa in corso a vari livelli. Molto spesso, però, vengono scelte anche persone per le quali non è neppure iniziata la fase diocesana, ma che vengono considerate per la caratura della loro testimonianza.

Ogni figura è introdotta da una sintesi biografica e approfondita con un ospite da remoto, che può essere il postulatore della causa, il presidente o un membro dell’associazione attrice della causa stessa, o un altro testimone.

Sulla base delle evidenti affinità con i contenuti di questo blog, sabato 21 gennaio, terminata la puntata che ho seguito in diretta, mi sono fatta coraggio: ho mandato un’e-mail alla redazione di Padre Pio TV, mettendo però nell’oggetto che era indirizzata al conduttore di Verso gli altari.

Ho aperto il mio messaggio con i classici “complimenti per la trasmissione”, ma avevo un altro scopo: propormi di collaborare segnalando qualche figura a cui tengo, compatibilmente con l’attualità ecclesiale.

Per questa ragione ho citato, per cominciare, Bertilla Antoniazzi (qui i miei post su di lei), giovane della diocesi di Vicenza, della quale, appena due giorni prima, era stato promulgato il decreto sulle virtù eroiche. Ho scelto lei perché, in trasmissione, ho visto sovente presentare le storie di Beati, Venerabili e Servi di Dio la cui vita è stata segnata da una sofferenza che non è andata sprecata, ma offerta a beneficio di varie categorie di persone.

La mattina di lunedì 23 gennaio ho ricevuto un messaggio WhatsApp: era Nicola Morcavallo, che mi ringraziava a sua volta e si dichiarava disponibile a parlare della Venerabile Bertilla proprio nella puntata della settimana in corso. A quel punto, ho recuperato i contatti che mi avevano aiutata negli articoli che avevo scritto, fino a ottenere l’assenso di Luigi Grandi, notaio attuario del processo diocesano, nonché cugino di quella ragazza.

Mercoledì 24 gennaio, dopo aver attivato il telefono e aver acceduto a WhatsApp, ho inviato un messaggio al giornalista, senza però accorgermi che lui mi aveva preceduta. Mi sono scusata profondamente, ricevendo in risposta quanto profondamente speravo: ero invitata a parlare non di qualche personaggio, ma di questo blog!

Con l’entusiasmo alle stelle, ho chiesto quando potessi farlo. Essendo però impegnata sabato 28 all’incontro dell’Arcivescovo di Milano con i giornalisti e gli operatori della comunicazione, ho chiesto di poter spostare l’intervento a oggi.

Nella settimana seguente, ho iniziato a prepararmi, cominciando col raccogliere qualche statistica più aggiornata rispetto a quelle che indicavo nei post per gli anniversari del blog, casomai servisse. Ho ufficializzato la notizia solo ieri sera sui miei canali social, una volta avuta la garanzia che sarebbe toccato a me.

Tuttavia, insidiosamente, un pensiero ha cominciato a farsi strada in me: volevo cogliere l’occasione per rendere più famose storie che conosco praticamente solo io, o piuttosto non volevo mettermi in mostra, nel tentativo di avere maggiore notorietà?

Dopotutto, non mi ero affatto nascosta dietro una falsa modestia, concludendo così il post con cui celebravo i dieci anni della mia presenza nella blogosfera:

La mia speranza è sempre la stessa: che qualcuno, un giorno, si renda conto delle mie potenzialità, mi offra una prospettiva ancora più vicina a quella di un vero lavoro e mi conceda spazio per raccontarmi altrove. È successo a tanti altri blogger credenti, che hanno pubblicato libri e sono stati ospitati in varie trasmissioni televisive; non vedo perché non possa succedere anche a me.

Ormai, però, sentivo di non dovermi tirare indietro e di assumermi le conseguenze di questo gesto, un’ulteriore tappa di quel cammino lungo la via indicata dai santi (minuscolo perché in senso ampio) che ho sempre percorso, ma su cui mi sono avviata con maggiore consapevolezza attraverso varie tappe: il ritorno dalla GMG di Colonia, nel 2005; il mio primo articolo sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni, ovvero www.santiebeati.it, pubblicato nel 2010; la collaborazione con La Croce-Quotidiano, dal 2015 (ora scrivo molto meno, per concentrarmi sul blog e sulle altre collaborazioni); l’inizio della rubrica Cammini di santità su «Sacro Cuore VIVERE» dei Salesiani di Bologna, dal 2016 e tuttora in corso, della quale riprendo gli articoli anche qui; la collaborazione più saltuaria con CattoNerD e l’altra con il periodico «Amici del Venerabile Silvio Dissegna», dove, dal 2018, metto in parallelo il giovanissimo Venerabile cui è dedicata la testata e altri bambini, ragazzi e (in misura minore) giovani la cui esperienza spirituale, fatte salve le debite differenze, è ravvicinabile alla sua.

In televisione, però, questa è davvero la mia primissima esperienza. Sono invece intervenuta alla radio, sempre nel campo cattolico: come ascoltatrice, in due programmi di Radio Mater (dove, neanche a farlo apposta, si parlava di alcune cause), ma anche con interventi più strutturati, tre volte, nel programma Santi giovani giovani santi di Radio Oreb.

Ammetto che ero non poco in ansia per il buon esito del collegamento, avvenuto tramite Skype. Ho perfino sognato che s’interrompeva mentre parlavo e che il conduttore mi telefonava per dirmi che non sarebbe proseguito! Alla fine, però, non ho avuto problemi tecnici. Sono rimasta collegata per tutta la trasmissione, anche se a un certo punto mi sono scollegata, ma non per colpa mia.

Questa volta si è parlato di Andrea Mandelli, giovane di Comunione e Liberazione, e del Venerabile Giuseppe Marchetti, dei Missionari di San Carlo – Scalabriniani. Almeno di nome li conoscevo già, ma ho provato a raccontare, quasi a caldo, ciò che di ciascuno mi aveva più colpita. Dico “quasi” perché approfittavo delle pause pubblicitarie per concordare, con i conduttori, su cosa potessi intervenire.

Ecco quindi il video della puntata di oggi, che invito a seguire per intero. Se invece volete fare prima, la mia parte va dal minuto  3:32 al minuto 12:28 e nelle conclusioni finali, dal minuto 40:54 al minuto 48:25.

Sembrerebbe che non sarà l’unica volta in cui potrò intervenire: spero proprio che sia così.

Commenti

Post più popolari