Una storia di vero Amore – I fumetti di Simonetta hanno stregato Stefano (Da Sacro Cuore VIVERE)
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Il
numero di gennaio di Sacro Cuore VIVERE, rivista dell’Opera Salesiana del
Sacro Cuore di Bologna, non ha ospitato un solo articolo a firma mia, ma due:
il primo, che ho già ripreso qui, è su Takashi Paolo Nagai e Midori Marina
Moriyama.
Il
secondo tratta ugualmente di una coppia di sposi in cui, anche in quel caso, la
componente maschile è stata attratta da quella femminile tanto da riconsiderare
il proprio rapporto con Dio e con la fede. È una storia che già avevo letto,
principalmente sui siti CattOnerD e Breviarium: quella della
disegnatrice Simonetta Pompa, in arte Upi, e di Stefano Giordani.
Non
molto tempo dopo avermi segnalato uno di quegli stessi articoli, precisamente
il 20 ottobre 2023, il direttore mi ha spedito il libro che non avevo, ma di
cui pur avevo sentito parlare: Una Persona intorno, composto da Stefano
attingendo agli scritti, ma anche ai disegni, di colei a cui sarà per sempre
grato.
È stata
una lettura che mi ha preso veramente tantissimo, ma che ha avuto bisogno di decantare
un po’ in me, tanto che il direttore mi ha sollecitato l’articolo dieci giorni
prima della data di consegna. Come ho scritto a Stefano medesimo, mi sono
riconosciuta molto in Simonetta, particolarmente nel suo desiderio di
trasformare la mia passione (nel suo caso, era il disegno) in un vero lavoro.
Avevo
pensato di riproporre il mio articolo qui per l’anniversario della morte di Simonetta,
anche se non era una cifra tonda, oppure a San Valentino, ma mi è totalmente
uscito di mente in entrambi i casi. In Quaresima non pubblico nulla, quindi era
rimasto fuori. Però mi dispiaceva veramente tanto non pubblicarlo anche da
queste parti.
Mi è venuta incontro una circostanza che forse può apparire forzata: la parrocchia romana dove Stefano e Simonetta erano responsabili di comunità nel Cammino Neocatecumenale e dove si sono svolti i funerali di lei è intitolata a san Benedetto Giuseppe Labre, il pellegrino romano di adozione, morto povero come visse e dopo una ricerca di Dio passata per esperienze dolorose e gioiose.
Più o meno, è quello che anche
Simonetta-Upi ha vissuto: ancora oggi lei continua a ricordare che, anche
quando la vita può deludere, c’è sempre una Persona intorno a noi, pronta a
fare nuove tutte le cose.
*
* *
«Stefi…
di’ a mamma e papà che gli voglio bene. Prendetevi cura di Cristina. Tu, non
perdere la fede, abbi sempre fiducia in Dio. Fidati sempre di Lui, qualunque
cosa accada. Non voltare mai le spalle alla Chiesa, e resta sempre aperto alla
Sua volontà». Sono tra le ultime parole che Simonetta Pompa rivolge a suo
marito, Stefano Giordani, ormai moribonda.
Per
anni erano stati ignari l’uno dell’altra, fino a quando non hanno cominciato a
frequentarsi dapprima via Internet, poi di persona. La loro vicenda di sposi è
stata costellata di momenti buffi, di confidenze intime, di unioni in cui corpo
e anima si fondevano. Proprio nel momento in cui la perde, Stefano è ancora più
convinto di aver ricevuto moltissimi doni da Dio grazie a lei.
Una donna in ricerca
e in ascolto della Parola
Nata
nel 1971, Simonetta vive a Roma. Sin da bambina ha una creatività esuberante,
che la conduce, dopo le scuole superiori, a studiare disegno. I valori
cristiani che la madre le ha trasmesso a volte la fanno sentire diversa dalle
coetanee, soprattutto per l’importanza che sente di dare alla castità. La fede,
comunque, rimane per lei un aspetto marginale della vita fino ai venticinque
anni, quando, al colmo di una delusione amorosa, supplica Dio di avere pietà di
lei e di mostrarle la Sua presenza.
Alcuni
giorni dopo, durante una commissione in tintoria, viene invitata da Emanuela,
una donna sconosciuta, a partecipare alle catechesi del Cammino Neocatecumenale
nella chiesa di Santa Rita da Cascia a Casalotti. Quell’esperienza per lei è
«come un faro potentissimo acceso nelle mie tenebre», come scriverà più tardi.
Da
allora impara a pregare e a meditare sulla Parola di Dio attraverso lo
strumento della “scrutatio”. Molto spesso si ritrova a lasciare traccia delle
sue lacrime sulle pagine della Bibbia e del Salterio: «Vedermi nella Parola, anche
se tutto intorno è buio e non accade apparentemente mai nulla per me, mi fa sentire
guidata. Mi fa sentire che Lui c’è e io sono nelle sue mani», annota.
Mentre
passa per vari lavori precari, vive la sua passione più grande, che il padre
contrasta: inizia a disegnare fumetti e a pubblicarli prima in proprio, poi per
piccole case editrici. Apre anche un blog sia per diffondere i suoi disegni,
sia per entrare in relazione con i lettori. Uno di essi, un giorno, si lamenta
sul proprio blog di non avere nessuno intorno a sé. Simonetta gli risponde per
fargli sentire la propria vicinanza, firmandosi “una persona intorno”. Da
allora userà sempre quella firma, come nome d’arte, sintetizzata nell’acronimo
“Upi”.
Le
“Upi” sono anche le protagoniste delle sue vignette, ovvero tre aspetti della
sua personalità “una e trina”: UPI, confusionaria e creativa;
Unapersonaintorno, romantica e gentile; Squaw Bellicosa, tendente alla collera
e al mugugno.
L’incontro con
Stefano: “Ganzo” nei fumetti, sposo nella vita
Proprio
attraverso il suo blog, Simonetta entra in contatto con Stefano, di professione
veterina rio, alle prese con il servizio civile. Per qualche tempo leggono e
commentano i reciproci post, fino a quando, per vari fattori, si perdono di
vista.
Sei
anni dopo, precisamente il 28 dicembre 2009, Stefano va a rileggere il suo
vecchio blog. Si accorge di un messaggio privato non letto: è di Upi, come la
conosce lui. Da allora ricominciano a scriversi, senza scambiarsi foto o
dettagli personali, svelando solo i propri veri nomi. Per questo, quando
Stefano combina un incontro con lei per aiutarla a far conoscere i suoi
disegni, rimane subito affascinato: non si aspettava una ragazza di sei anni
più grande di lui, con i capelli scuri dai riflessi rossi.
Simonetta,
dal canto suo, si è fatta accompagnare da un amico, ma nei successivi
appuntamenti prende gradualmente coraggio. Ha alle spalle tre storie d’amore
finite malissimo e, come Stefano, in quel momento sta frequentando un’altra
persona. Alla fine, però, dall’amicizia passano entrambi all’amore ricambiato.
Stefano,
però, si dichiara ateo e anticlericale e ha una visione dell’amore e della
sessualità diametralmente opposta a quella di Simonetta. Stando con lei, impara
a capire il suo desiderio di una relazione pulita, serena, benedetta da Dio.
Inizia anche a comparire nei suoi fumetti: il suo personaggio è “il Ganzo”,
l’uomo atteso da sempre, col quale le tre “pupazze”, come le chiama lei, a
volte vanno d’accordo, altre meno, ma ne sono innegabilmente attratte.
Nella
sua preghiera, Simonetta chiede ripetutamente al Signore almeno di mettere il suo
fidanzato sulla via della fede, se non vuole darglielo come sposo. Il tempo del
fidanzamento è scandito da una frase biblica in particolare: «Ecco, io faccio
nuove tutte le cose», dal libro dell’Apocalisse. Di fatto, per Stefano inizia
una vita diversa dalla precedente: comincia le catechesi dei Dieci
Comandamenti, per scelta personale. Accetta di vivere in modo casto la relazione
con lei, imparando a rispettare la sua intimità e dignità.
Vede crollare
i suoi pregiudizi sui cristiani man mano che conosce i fratelli della comunità
neocatecumenale, ma non sente ancora di credere all’esistenza di Dio. Non tarda
però a rendersi conto che proprio l’esempio di Simonetta lo conduce a ottenere
il dono della fede che, quasi per sfida, aveva chiesto dopo un appuntamento con
lei.
Il 6
agosto 2011, durante un giro in barca sul lago di Bolsena, le presenta la
proposta di matrimonio. Lei è emozionatissima e, solo dopo l’arrivo sulla
terraferma, gli dice il “sì” che, in fin dei conti, aspettava di poter
pronunciare. Nel suo quaderno della “scrutatio”, invoca: «Aiutami, Signore, in
questa nuova fase della mia vita, trasformami come non so. Fa’ che io non
faccia resistenza, rendimi più umile. Dammi i tuoi occhi e il tuo cuore».
Simonetta
e Stefano diventano sposi il 3 giugno 2012, festa della Santissima Trinità. Un
anno dopo, il 2 giugno 2013, lui entra nel Cammino Neocatecumenale e, con la
moglie, diventa responsabile di comunità nella parrocchia di San Benedetto Giuseppe
Labre a Torraccia.
Il male
trasformato in bene
I primi
mesi di matrimonio sono veramente felici e privi di qualsiasi incomprensione,
ma non arrivano figli. Due anni di esami e di tentativi infruttuosi non
allontanano Stefano e Simonetta, anzi, li saldano ancora di più l’uno
all’altra: «Tu sei molto di più di quello che desideravo per me e di quello che
ogni giorno mi aspetto. E non mi pare possibile che Dio abbia voluto regalarti
proprio a me. Sei il regalo più bello della mia vita, il più sorprendente,
quello che mi ha permesso di essere ciò che disperavo», lei gli scrive per il
suo trentasettesimo compleanno.
Nel
giugno 2015, Simonetta nota un rigonfiamento sospetto sotto un’ascella. Il 20
luglio, insieme a Stefano, riceve la diagnosi: carcinoma triplo negativo.
Inizia le chemioterapie ma, allo stesso tempo, cerca accanitamente la bellezza,
sia nel disegno, sia nelle camminate sulle sue amate montagne. Nei primi tempi
non riesce ad affidarsi del tutto a Dio; mentre la malattia avanza, prova a
offrire ogni sua sofferenza perché Lui la trasformi in un bene per gli altri.
Dal
novembre 2017 Simonetta segue le cure palliative a casa. Stefano l’assiste, la
cura, la prepara al passaggio dalla vita terrena all’eternità, per il quale lei
non si sente abbastanza pronta. Il 4 gennaio 2018 riceve gli ultimi Sacramenti
e l’ultima Parola da vivere, ovvero le ultime consegne di Gesù ai discepoli nel
Vangelo di Giovanni; quindi prega insieme al suo sposo e gli lascia il proprio
testamento spirituale. Simonetta esala l’ultimo respiro all’1.55 di due giorni
dopo, nella festa dell’Epifania del Signore.
L’8
gennaio, la Chiesa di San Benedetto Giuseppe Labre a Torraccia trabocca di
persone; alcune non riescono nemmeno a entrare. Stefano pronuncia
l’“ambientale”, ovvero il discorso che, nel Cammino Neocatecumenale, prepara i
fedeli alla celebrazione dell’Eucaristia. Le sue parole, come il resto della
celebrazione, lasciano ai presenti la sensazione di aver assistito a qualcosa
di straordinario.
È la
medesima impressione che, a sei anni dall’inizio della vita eterna di Simonetta,
ricevono i lettori di Una Persona intorno, il libro che Stefano aveva
scritto inizialmente per sé, ma che ha conosciuto una diffusione sorprendente.
Ancora adesso è ristampato in proprio e non si trova nelle librerie, ma su
richiesta all’indirizzo: libridiupi@gmail.com.
Molti dei disegni di Simonetta sono visibili sul sito: https://libridiupi.wixsite.com/libridiupi.
Originariamente
pubblicato su Sacro Cuore VIVERE 1 (2024), pp. 22-23 (consultabile qui https://www.calameo.com/books/000481153cef0d4b881bd)
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