5 post per 5 anni di blog (Le 5 cose più #9)
Il primissimo logo (quanti ricordi!) |
Ebbene sì, Testimoniando ha compiuto cinque anni! L’anniversario preciso è stato sabato scorso, 8 aprile, ma era ancora Quaresima e sono già andata fuori dalla mia regola scrivendo due post al di fuori delle date del 19 e del 25 marzo, gli unici giorni in cui il Rito ambrosiano contempla delle memorie speciali. Liturgicamente parlando, però, la ricorrenza cade oggi, visto che l’8 aprile, cinque anni fa, era la domenica di Pasqua.
Pensando
a come festeggiare, visto che ho già risposto alle domande ideali sugli
articoli più letti nel duecentesimo post in assoluto, mi è venuto in mente di
rispolverare qualcosa di più datato, o meglio, di scegliere un solo pezzo per
anno di attività. Così anche chi mi legge da meno tempo e si è perso qualcosa
può andare facilmente a recuperarlo.
2012
Fonte |
Avevo
da pochissimo iniziato a scrivere, ma avevo già le idee chiare: raccontare il
mio legame con i Testimoni della fede che mi capitava d’incontrare. Il fatto era
che non avevo affatto idea di chi scegliere per il primissimo post.
Osservando
un quadretto che tenevo in casa, però, mi è venuto subito lo spunto: riferire
di come ero entrata in contatto con la vicenda di Marco Gallo, quel giovane la
cui lettera era stata menzionata dal cardinal Scola al termine degli Esercizi
Spirituali serali per i giovani di Milano, nell’Avvento precedente. Dovevo
ancora tarare bene il mio stile espositivo, ma penso di essermela cavata
decorosamente.
Il
6 agosto, pochi mesi dopo la pubblicazione, ho ricevuto un’e-mail da Paola,
madre di Marco, che mi ringraziava per aver esposto la mia testimonianza. In
più, lo scorso novembre, è uscito un libro che contiene non solo la biografia
del ragazzo, ma anche i suoi scritti. Si può ordinare in libreria oppure
direttamente sul sito della casa editrice Itaca, che l’ha pubblicato.
2013
Per
poco non ho perduto tutto il mio archivio, quando mi è stato rubato il
portatile in università. Sono riuscita a farmene regalare un altro per Pasqua,
così da poter continuare a scrivere in tranquillità.
Fonte |
Pochissimo
tempo dopo, ecco arrivare alla mia attenzione la storia di Chiara Corbella Petrillo. Ho subito fiutato la potenzialità del suo esempio e mi sono data da fare per
ricostruire quel poco che al momento si sapeva di lei.
Me
ne sono occupata altre volte, alternando momenti di ammirazione ad altri d’invidia
– ma sì, chiamiamola col suo nome – perché la sua storia è diventata
famosissima e c’è perfino chi si è reputata essere un «frutto di Chiara», anche
se, a ben vedere, «è Dio che fa crescere», come dice san Paolo.
2014
Fonte |
Il
2014 era l’anno in cui mi ero ripromessa di raccontare finalmente il mio legame
con un certo seminarista brianzolo a cui devo, o meglio, lo devo a Dio che me
lo ha fatto incontrare (altrimenti incorro nell’errore di cui sopra), il disseppellimento del mio talento per la scrittura.
Tuttavia,
credo che il post più rappresentativo di quell’annata non sia quello su di lui,
bensì quello con cui manifestavo il motivo per cui avevo deciso di andare in
pellegrinaggio in Terra Santa, con tutta la determinazione che mi ha spinto a
vincere le mie paure.
A
distanza di tempo, le decisioni che ho preso lì non si sono ancora
concretizzate, ma da quel viaggio è partito, in un certo senso, un nuovo corso
anche per il blog: raccontare di me presentando i Testimoni e intanto scrivere,
qualche volta, qualcosa di leggero nei contenuti, ma non per questo meno
impegnato.
2015
Fonte |
Ho
quindi portato avanti quella linea, insieme alle altre rubriche parallele, nel
2015, che ha visto anche la nascita della sezione cinematografica.
Spulciando
nel mio archivio, però, penso che l’anno sia rappresentato al meglio dalla
lista di sacerdoti diocesani ordinati con dispensa speciale, stilata poco dopo
aver saputo dell’ordinazione di don Salvatore Mellone; oggi, se fosse ancora
vivo, festeggerebbe due anni di sacerdozio.
Porto
ancora nel cuore la sua vicenda, anche se non mi sono ancora avventurata a
leggere le sue riflessioni teologiche, né ho acquistato il libro con le sue
omelie. Per me rappresenta quasi un caso di studio del modo in cui una
comunità, sia parrocchiale sia diocesana, possa maneggiare una storia delicata
riferendone gli aspetti positivi.
2016
Fonte |
Nello
scorso anno mi sono dedicata, oltre che a riprendere gli articoli usciti su Sacro Cuore VIVERE, alla #MercyChallenge, che però si è rivelata
un fiasco a livello di condivisioni e di visualizzazioni: devo migliorare il modo di rendere virali
i miei contenuti, non solo per avere più contatti, ma per cercare di
contagiare con l’Amore chi li leggerà. L’espressione non è mia, ma di un
personaggetto di cui parlerò, a Dio piacendo, verso la fine di aprile.
Il
post più rappresentativo dell’anno credo che sia la “macedonia vocazionale” che
ho pubblicato in occasione della Giornata Mondiale di Preghiera per le
Vocazioni, nel tentativo di aprirmi a 360° verso la stima per tutte le scelte
di vita.
* * *
Non
so ancora cosa mi riserverà il futuro, ma spero proprio di continuare a
scrivere, anche se a volte di rado, per non spegnere la voce di quel «magnanimo
coro di santi» cantato da don Clemente Rebora (ho parlato anche di lui) nella sua lirica Il gran grido; prima ancora che per gli
altri, per me stessa.
Un
giorno, come i blogger famosi, vorrei
poter organizzare un raduno tra i lettori più fedeli, saldare i legami tra
loro, creare una community. Ma penso
di avere ancora tanta strada da fare: mi aiuterete, vero?
E…
già che ci siamo, buona Pasqua!
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