Io c’ero #39: a «Verso gli altari» (e quattro) per un bilancio di fine anno

Come al solito, ho preso qualche appunto per prepararmi


Dopo il post in cui ho proclamato che per festeggiare il Natale non sono tanto importanti i regali o i pranzi coi parenti, quanto sapere che Gesù è nato per salvarmi e che devo mettere in parola cosa questo significhi per me, ho quasi vanificato quello che ho scritto: anch’io, come i miei genitori, ho contratto di nuovo il coronavirus.

Non ho avuto grossi sintomi (neanche l’altra volta, in verità), però mi sono innervosita perché i miei piani per queste vacanze erano andati in fumo, a cominciare dal vedere gli altri miei parenti di Milano. In compenso, ho avuto tempo per iniziare a pensare ai progetti per l’anno nuovo e abbozzare qualche post.

Ieri, proprio mentre mi accingevo a pensare al calendario editoriale per il prossimo mese, ho ricevuto un messaggio WhatsApp veramente inatteso: Nicola Morcavallo, conduttore di Verso gli altari di Padre Pio TV, voleva che io intervenissi nella puntata di oggi, l’ultima dell’anno civile, per gli auguri di fine d’anno e per raccontare le ultime novità che ho pubblicato qui.

Quindi, per questo quarto intervento televisivo, ho pensato a un bilancio di fine anno, con qualche cifra e qualche curiosità per i telespettatori che magari non sono mai capitati da queste parti, ma anche per quelli che sono tra i miei pochi e fedeli lettori.


Naturalmente, non posso non cominciare dal conteggio delle visualizzazioni dal 1° gennaio 2023: 84.196.

Quanto al post più visto sempre nello stesso arco di tempo, proprio non immaginavo che il racconto del mio legame con Samuele Faroni, adolescente mantovano, avrebbe avuto, al momento in cui scrivo, 1368 volte in cui è stato letto. Merito senza dubbio delle segnalazioni, tramite posta elettronica e menzioni di Facebook, che ho effettuato. Non sarebbe male se, un giorno, in trasmissione si parlasse anche di lui.

Due post, invece, hanno toccato la misera cifra di 15 visualizzazioni, anche se erano legati ad eventi che mi parevano attuali: quello per il sessantesimo della traslazione delle spoglie del Venerabile Giuseppe Ambrosini e quello sul Beato László Batthyány-Strattmann, pubblicato durante il Viaggio Apostolico di papa Francesco in Ungheria.

È stato anche un anno pieno di sorprese, quelle che tanto mi piacciono quando si tratta di regali materiali, e delle quali sto vivendo ancora adesso gli effetti. Una è che don Vincenzo Vitale, direttore del settimanale Credere, ha tenuto in considerazione la mia recensione del libro (tratto da una rubrica di quella medesima rivista) Santi per i giorni d’oggi, invitandomi a presentare il blog nella colonnina delle testimonianze della rubrica della posta (la lettera è uscita nel numero del 7 dicembre scorso). Una gioia che si è affiancata allo spazio che quelli dell’emittente dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo hanno concesso, più che a me personalmente, alle testimonianze che ho raccontato.

Insomma, so che di soddisfazioni non si campa e che dovrei impegnarmi a cercare qualcosa di più stabile. Intanto, però, sono fatti che avrebbero benissimo potuto non accadere: sento pertanto di rendere grazie a Dio, e di farlo, ancora una volta, ricordando che le tenebre non possono vincere la luce portata da Gesù nel Suo Natale.

Ecco quindi il video della puntata di oggi, nella quale c’è stata anche un’altra gradita ospite (alla cui figlia avevo dedicato, in effetti, uno degli ultimi post), mentre il terzo intervento mi ha fatto venire in mente una nuova idea da portare avanti nel 2024.


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