La biblioteca di Testimoniando #28: «Santi per i giorni d’oggi»

Raccordare le vicende dei Testimoni della fede, particolarmente di quelli che sono stati ufficialmente proposti come tali, con quello che accade nel mondo oltre che nella mia vita, è uno degli scopi che, col tempo, si sono aggiunti a quelli per i quali avevo deciso di aprire questo blog e le sue propaggini social (domani ricorre il decimo anniversario della pagina ufficiale di Facebook). A volte mi è riuscito bene, anche in termini di visualizzazioni del relativo post, ma in altri casi il mio tentativo è risultato piuttosto goffo.

Non è successo così a un noto giornalista, che per quattro anni, sulle pagine di un periodico cattolico, ha riconosciuto, in tantissimi credenti esemplari, aspetti ricollegabili alla storia del mondo e delle persone vive oggi.

  

In sintesi

 

Santi per i giorni d’oggi nasce dalla rubrica quasi omonima, ovvero Santi per il giorno d’oggi, che era ospitata all’ultima pagina del settimanale Credere, dei Periodici San Paolo, fino al numero 43 di quest’anno. È uscito il 24 luglio, quindi non comprende tutti gli articoli della rubrica.

Ogni settimana, a partire da un fatto di attualità, il curatore della rubrica abbinava la vita di un Santo (in minor misura di un Beato, ma ci sono stati anche un Venerabile e una Serva di Dio; quest’ultima, però, nel libro non è compresa), presentando i dati essenziali della sua vita.

Il volume comprende centoottantacinque profili, con i relativi fatti collegati; questi ultimi, all’occorrenza, sono stati aggiornati agli ultimi sviluppi. Non sono elencati esattamente in ordine cronologico in base ai giorni del calendario, ma sono suddivisi in base alle stagioni dell’anno: inverno, primavera, estate, autunno.

Tendenzialmente, corrispondono al periodo in cui effettivamente ricorre la loro memoria liturgica. Manca un indice elencato in base appunto alla data in cui sono ricordati (precisando, all’occorrenza, se è diversa dal giorno di nascita al Cielo), come anche un indice onomastico; avrebbero facilitato la ricerca. In compenso, è riportata una breve appendice sui Santi di riferimento di papa Francesco.

La suddivisione stagionale è un esplicito richiamo, a cui fa riferimento la prefazione a firma di don Vincenzo Vitale, direttore di Credere, a quel che Robert Whittington scrisse del suo contemporaneo sir Thomas More, ovvero san Tommaso Moro (qui le mie considerazioni su come bisognerebbe chiamare i Santi stranieri in lingua italiana, anche in vista di una nuova edizione del Martirologio Romano; in questo libro, appropriatamente, vengono presentati sia i nomi secondo l’uso italiano, sia secondo la dicitura nella lingua natia), e all’opera teatrale da cui è stato tratto un film (che ho incluso nelle mie Litanie dei Santi e dei Beati al cinema e in TV), Un uomo per tutte le stagioni.

Davvero tutte le figure esaminate – e san Tommaso Moro ne fa parte – corrispondono alla descrizione che è stata tramandata di lui: sono sapienti, gentili, umili, all’occorrenza seri o allegri. Lo sono stati, in molti casi, in momenti storici non meno difficili di quello della pandemia da Covid-19 e delle conseguenze, o quello della guerra in Ucraina, che ricorrono spesso nelle storie presentate. In questo modo, hanno costituito e costituiscono riferimenti per coloro che, viventi oggi, cercano di essere “santi della porta accanto” per quanti incontrano.

 

L’autore

 

Enzo Romeo (Siderno, 1959) è caporedattore e vaticanista del TG2. Oltre che su Credere, suoi contributi sono comparsi anche sul mensile Jesus, sempre dei Periodici San Paolo.

Ha pubblicato almeno quindici saggi su argomenti culturali e religiosi. Lo scorso anno avevo recensito, sempre a firma sua, Last Christmas (e le altre), una raccolta di racconti sulla storia dietro le canzoni e i canti di Natale più famosi.

 

Consigliato a...

 

Come questi Santi e Beati (e un Venerabile) sono Donne e uomini per tutte le stagioni, come recita il sottotitolo, così questo libro è davvero per tutti i lettori e le lettrici, di ogni fascia d’età. In realtà, non lo metterei in mano a dei bambini, ma solo perché per loro ci sono opere più mirate.

È anche per i lettori di ogni stato di vita, però ammetto che sarebbe uno di quei libri che mi verrebbe da regalare a un sacerdote novello o a uno che festeggia un anniversario di ordinazione, o che comunque userei per la predicazione, se io fossi un sacerdote.

È, allo stesso tempo, per quelli che conoscono sì e no il Santo o il Beato a cui è intitolata la chiesa che frequentano, o poche figure ricordate nella loro famiglia, ma anche per quelli che, come me, studiano, divulgano e raccontano con ogni mezzo le storie sante che hanno cambiato la loro vita e cercano di scoprirne di nuove.

Infine, ma non per importanza, è per quelli che, anche tra i credenti, si ostinano a pensare che i Santi non c’entrano con loro, e li pensano come distanti, appartenenti a epoche remote, non come intercessori per circostanze simili a quelle in cui queste persone si trovano a vivere.

 

Considerazioni personali

 

Quando ho scoperto sulle pagine di Credere quella rubrica, destinata a diventare una delle mie preferite, inizialmente ho avuto un moto d’invidia: avrei potuto pensare io a qualcosa del genere, proponendomi alla redazione e realizzando quindi uno dei miei sogni, ovvero scrivere per la stampa cattolica più diffusa, quella diretta dai figli del Beato Giacomo Alberione.

Dato che non ho avuto quella prontezza, mi sono accontentata di aspettare ogni settimana, con un pizzico di curiosità, il personaggio che sarebbe stato trattato. A volte ammetto di non aver colto immediatamente il nesso tra il fatto d’attualità e il Santo o il Beato scelto, mentre altre volte mi ha sorpreso leggere aspetti della vita in questione che avevo forse tralasciato, nella mia riflessione e approfondimento personali.

Di questi centoottantacinque personaggi – in realtà centoottantasei, perché i Santi Francesco e Giacinta Marto hanno un articolo condiviso, non uno ciascuno – ho appurato che c’entrano con me ben trentacinque.

Ho infatti presentato qui sul blog, o per raccontare il mio legame con loro, o per la mia rubrica su Sacro Cuore VIVERE, o per entrambe le ragioni, o ancora per viaggi o pellegrinaggi sulla loro scia, queste figure (le elenco in ordine di apparizione nel libro): Beata Eurosia Fabris Barban, santa Teresa Benedetta della Croce,  san Ciro d’Alessandria, santa Giuseppina Bakhita, i già citati Santi fratelli Marto, santa Rebecca Ar-Rayes, san Giuseppe Moscati, santa Gianna Beretta Molla,  santa Caterina da Siena, san Riccardo Pampuri, san Nunzio Sulprizio, santa Rita da Cascia, san Filippo Neri, san Paolo VI, sant’Antonio di Padova, santa Maria Goretti, san Tito Brandsma, santa Bartolomea Capitanio, san Lodovico Pavoni, sant’Alfonso Maria de’ Liguori, san Rocco, san Giuseppe da Copertino, san Pio da Pietrelcina, santa Teresa di Gesù Bambino, Beato Alberto Marvelli, santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, san Giovanni XXIII, san Giovanni Paolo II, Beato Carlo Gnocchi, sant’Agostina Pietrantoni, Beata Enrichetta Alfieri, san Charles de Foucauld, santa Lucia di Siracusa, santa Francesca Saverio Cabrini, santa Caterina Labouré.

Avevo poi apprezzato, già nella prima pubblicazione su rivista, che in occasione della beatificazione di Carlo Acutis fosse stato presentato san Domenico Savio, il quale, prima di lui, era considerato l’esemplare per eccellenza della santità adolescente; oppure che, per riflettere sul colpo di stato in Myanmar, fosse stata scelta la storia del Beato Isidoro Ngei Ko Lat, laico, catechista e martire insieme al Beato Mario Vergara.

In quel caso, quindi, il mio impegno nel presentare sull’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni un profilo biografico tutto suo, svincolato (fino a un certo punto) da quello del sacerdote del Pime suo compagno di martirio, non era andato sprecato.

Non lo è stato, a ben vedere, neanche per i profili, sempre pubblicati sullo stesso sito, di personaggi che in Italia non conosce quasi nessuno, come sant’Andrea de Soveral, sant’Alfonsa dell’Immacolata Concezione e santa Maria Teresa Chiramel Mandikiyan.

A differenza di com’è avvenuto in quella rubrica, però, i personaggi che tratto, qui e sui miei altri mezzi di espressione, restano bidimensionali, appunto come le immaginette o i santini: faccio collezione delle loro storie e delle loro raffigurazioni senza lasciarmi inquietare, sconvolgere, convertire. Rimango ipocrita e irrisolta, invece di diventare sincera e di accettare quello che Dio vuole per me.

Invece, come scrive l’autore nell’introduzione, «La loro vita ha molto da dire alla nostra, nel qui e ora della storia. Se ci facessimo accompagnare da loro, almeno per un tratto del nostro cammino, il viaggio diverrebbe più bello o magari ci farebbe approdare ad altre mete, inaspettate e appassionanti». È quello che cerco di fare, nonostante tutto.

 

 

Enzo Romeo, Santi per i giorni d’oggi – Donne e uomini per tutte le stagioni, San Paolo 2023, pp. 272, € 18,00.

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