Testimoniando in breve #5: la Messa di ringraziamento per san Carlo Acutis, le canonizzazioni di domenica 19, i Decreti di ottobre, la Giornata dei “santi locali”, la mia presenza al prossimo convegno storico su san Pier Giorgio Frassati
L’ultimo post di questa rubrica risale a luglio scorso, perché ai grandi eventi seguenti
ho dedicato più ampio spazio ed energie. Non che tra ottobre e questi primi
giorni di novembre non ci siano stati eventi particolari, ma continuavo a
rimandare in attesa di qualcosa di meglio.
Ora che
ho finalmente qualcosa da dire, e anche di grosso, sono pronta!
Il 13 ottobre la
Messa di ringraziamento in Duomo per san Carlo Acutis
Non potevo mancare, per tutta una serie di ragioni: essenzialmente perché, quando san Carlo non era ancora “nessuno” ecclesialmente parlando, il giorno che ora possiamo definire senza dubbio come quello della sua nascita al Cielo (o quello successivo, se capitava di domenica) non mancavo alla Messa di suffragio; poi perché, quando c’è stata l’analoga celebrazione a Roma, avevo previsto altri impegni mentre mi trovavo lì. A differenza di quelle primissime celebrazioni, non sono riuscita ad avvicinare sua madre, circondata da misure di sicurezza non comuni.
Nell’omelia
di monsignor Mario Delpini ho visto un sottile tentativo di riagganciare
l’esperienza del nostro secondo san Carlo alla città e alla diocesi di Milano,
ma senza prevaricazioni nei confronti della diocesi di Assisi, il cui vescovo,
monsignor Domenico Sorrentino, era tra i concelebranti. Lui, nell’intervento
finale, ha sottolineato che siamo nell’ottavo centenario del Cantico delle Creature:
come san Francesco, anche l’adolescente di cui facevamo memoria ha elevato il
suo cantico, ma con la vita.
Il 19 ottobre ho
seguito le canonizzazioni da casa
Come avevo anticipato, ho deciso di rimanere non solo a Milano, ma proprio in casa mia, per via di una forte tosse, fastidiosissima per chi avevo attorno più che per me. Mi sono quindi goduta il documentario Nelle tue mani - Bartolo Longo, il Santo del Rosario (visibile gratuitamente su Play2000) e, soprattutto, la Messa.
L’omelia
di papa Leone XIV non ha costituito un panegirico dei nuovi Santi, come del
resto non doveva essere: si è invece espresso più apertamente nel discorso ai pellegrini convenuti per le canonizzazioni, il lunedì seguente.
I Decreti del
Dicastero delle Cause dei Santi di ottobre
Dopo la pausa estiva, sono ripresi anche i Decreti promulgati dal Dicastero vaticano che si occupa dei Santi. Questa volta non c’erano né nomi particolarmente noti, né storie di cui ho già sentito parlare o che conoscevo già.
In compenso,
credo proprio che mi converrà mettere in lista i martiri Jan Świerc e otto compagni,
Salesiani sacerdoti, morti nei campi di concentramento di Auschwitz e Dachau,
per la mia rubrica che, dal prossimo 1° dicembre, si trasferirà sulle pagine
del rinnovato sito dell’Opera Salesiana del Sacro Cuore di Bologna, oltre a
rimanere su quelle della rivista Sacro Cuore VIVERE.
La prima Giornata
del ricordo dei Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio nelle Chiese locali…
Avevo già accennato qualcosa circa la Lettera con cui, il 9 novembre di un anno fa, papa Francesco istituiva questa nuova Giornata speciale, l’ultima del suo pontificato, fissandola al giorno in cui si ricorda la Dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano.
Tuttavia,
a differenza di altre occasioni simili, come la Giornata dei Nonni e degli
Anziani, o la Giornata Mondiale dei Poveri, questa mi pare essere passata non
dico sotto silenzio, ma quasi. Nell’articolo che uscirà domani su Avvenire
cartaceo, ho infatti dimostrato che solo tre diocesi – curiosamente, per le tre
grandi aree del nostro Paese: Treviso al nord, Terni-Narni-Amelia al centro, Cefalù
al sud – hanno organizzato particolari momenti di commemorazione. Naturalmente,
sono pronta a essere smentita.
Inoltre,
persiste il fraintendimento tra “santi della porta accanto” e “santi di casa
nostra”: i primi sono persone viventi che incontriamo quotidianamente e che ci mostrano
qualcosa del volto di Dio, o in minor misura (ma non lo condivido del tutto: nei testi ufficiali, papa Francesco ha usato quel titolo solo per gente viva) persone decedute che fanno parte
del nostro passato, ma per le quali la Chiesa non si è mossa per verificarne la
presunta santità, mentre i secondi sono le persone dichiarate Beate o Sante o
con le cause in corso, vissute o passate per i nostri territori diocesani.
… ma non a Milano
Soprattutto, mi addolora riconoscere che qui a Milano, nonostante l’appello lanciato in tal senso dall’arcivescovo Delpini nella sua Proposta pastorale per l’anno 2020-2021 (quindi cinque anni fa e quattro anni prima dell’iniziativa di papa Francesco), sia in preparazione a Tutti i Santi, sia alle beatificazioni previste quell’anno, non ci siano state iniziative a livello comunitario e non siano state previste, in ambito diocesano, neanche per questa nuova Giornata.
Rimando
quindi all’elenco che avevo pubblicato cinque anni fa e che aggiorno ogni volta
che trovo storie legate alla vita della Chiesa ambrosiana. Sono consapevole che
non devo pensare che Milano sia al centro del mondo e della Chiesa, ma resto
veramente dispiaciutissima.
L’ultima
vicenda che mi è capitata a tiro è quella della Serva di Dio Maria Antonia Cerini, al secolo Antonia Luisa (detta Luisina), nativa di Castellanza, in
provincia di Varese: già Figlia della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, è
emigrata in Argentina, poi è passata (se ho capito bene) per altri tre istituti
religiosi fino a fondarne uno proprio, le Suore di Sant’Antonio di Padova di
Mercedes.
Parlerò alla
giornata di studi storici «Pier Giorgio Frassati tra storia e memoria»
Adesso posso dichiararlo ufficialmente: sabato prossimo andrò a Torino per partecipare a questa giornata, che si terrà nella Sala Conferenze del Polo del ‘900 a Palazzo San Celso (corso Valdocco 4/a) dalle 9 alle 13: stavolta sarò dall’altra parte della scrivania!
Avevo
infatti segnalato al vicepostulatore di san Pier Giorgio, già in fase di bozza,
l’articolo sui personaggi che sono stati in vario modo in contatto con lui, o
perché compagni di studi o contemporanei, o perché avevano letto la sua
biografia. In verità, lo stesso vicepostulatore si era occupato di quelle
vicende, aggiungendo però alcuni giovani un tempo in fama di santità, ma per
cui non si è aperto nulla; solo per motivi di spazio li ho esclusi dal pezzo
per Avvenire.
Precisamente,
il mio contributo, L’influenza di Pier Giorgio Frassati nel percorso di
alcuni protagonisti del cattolicesimo, è previsto nella seconda sessione ed
è penultimo tra le comunicazioni; ho dieci minuti di tempo, non di più.
Al mio
ritorno, conto di raccontare questa nuova e inattesa esperienza. Se siete a
Torino o nei paraggi, sarò felice d’incontrarvi!



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