Sulla scia di... Marcello Candia
Ormai due anni fa concludevo il racconto di
cosa sentivo di entrarci col laico missionario Marcello Candia, per cui era
stata autorizzata la promulgazione del decreto che lo dichiarava Venerabile,
domandandomi come mai non riuscissi a trovare da nessuna parte la data e il
luogo del suo Battesimo. Credevo fosse un dettaglio di non poco conto, dato che
lui si definiva «un semplice battezzato».
Dato che è nato a Portici, la città
napoletana che conosco bene perché vi trascorro da sempre le vacanze, ho
iniziato a domandarmi se non fosse stato portato proprio al fonte di una delle
chiese che frequento nel tempo libero tra una visita ai parenti e l’altra. Ho deciso, quindi, di andare alla fonte più
sicura che potesse rispondere alla mia domanda: la sede della Fondazione Candia Onlus, in via Colletta a Milano, non molto lontano dalla mia vecchia casa.
Già che c’ero, ho deciso di rimaneggiare e aggiornare il testo che l’Enciclopedia dei Santi, Beati e Testimoni presentava su di lui, anche se avevo già segnalato al webmaster di cambiare il titolo. Ho quindi mandato una mail e, nel giro di due giorni, mi ha risposto il presidente della Fondazione, il dottor Gianmarco Liva, riferendomi che non aveva gli strumenti per aiutarmi.
Ammetto di essere rimasta delusa, ma mi è
subito venuto in mente che potevo avere una seconda possibilità: forse alla
Fondazione avevano una copia della Positio
super virtutibus, ossia il corposo volume che contiene la sintesi delle
deposizioni giurate durante il processo diocesano della sua causa, ma anche
una cronologia della vita e delle opere del Servo di Dio in questione, incluse
la date dei primi Sacramenti.
Dopo aver sentito al telefono il dottor Liva,
ho fissato un appuntamento alle 11 dell’altroieri. Sono arrivata, come mio
solito, in largo anticipo, in modo da potermi fermare un momento nella chiesa
degli Angeli Custodi, dove sono conservate le spoglie del dottor
Candia, traslate lì nel 2006 dal cimitero di Chiaravalle.
Uscita di chiesa, ho trovato subito la sede della
Fondazione, che ricordavo bene per le numerosissime volte in cui ci ero passata
davanti. Mi ha aperto Angela, una solerte segretaria, che mi ha fatta
accomodare e, dopo un momento di presentazione, mi ha passato alcuni opuscoli
che già conoscevo. A quel punto, mi era venuto naturale chiederle della Positio: la segretaria, dopo essere
scesa lungo una scala a chiocciola, ne è risalita con due grossi libri tenuti
insieme da una pellicola di plastica.
Neanche il tempo di aprire il primo, quello
con le deposizioni, che avevo già trovato parte della risposta: come supponevo,
il Venerabile è stato battezzato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della
Natività a Portici nel 1916 e ha ricevuto la Cresima nella parrocchia milanese
di Sant’Andrea Apostolo undici anni dopo. Santa Maria della Natività altri non
è che l’attuale Santuario di San Ciro, perché quella chiesa è intitolata al
santo patrono di Portici, oltre che alla Madonna. A dire il vero, per esserne certissima
dovrei consultare gli archivi parrocchiali, ma non tornerò lì prima di
quest’estate; inoltre, non mi risulta che lì esistano o siano esitite altre
chiese con quel titolo.
Mancavano le date esatte, ma le ho trovate continuando
a sfogliare il volume; nel frattempo, era arrivato anche il dottor Liva, cui mi
sono subito presentata. Insomma, ecco il risultato delle mie ricerche:
1916, 4 agosto: Battesimo nella chiesa di
Santa Maria della Natività a Portici
1925, 11 giugno: Cresima nella
chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Milano
La data della Prima Comunione, invece, non è
stata rintracciata da chi si è occupato di setacciare le relative segreterie
parrocchiali, semplicemente perché non è stata registrata.
Sono uscita dall’ufficio stracarica di
opuscoli, santini e dei due volumi della Positio,
dono della Fondazione. Ho ricambiato lasciando un’offerta nella cassetta delle
offerte per le missioni, collocata proprio a destra della tomba del dottor
Candia, e ho scritto sul quaderno posto a sinistra questa preghiera:
Signore Gesù,
per intercessione del tuo servo, anzi, Tuo e dei poveri,
il Venerabile Marcello Candia,
dona ai laici cristiani la forza di una testimonianza
coerente e convinta,
in modo da manifestare la Tua presenza
in ogni angolo della terra.
Fa’ che Portici, che gli ha dato i natali,
e Milano, culla della sua carità,
non siano indegne di averlo visto passare per le loro
strade.
Consola i lebbrosi e gli ammalati
e concedi, magari a qualcuno di loro,
di essere guarito per mezzo di lui,
cosicché noi, che siamo ancora su questa terra,
possiamo essere certi della sua vera santità.
Amen.
Vi potrà sembrare una faticaccia inutile, che
può avermi distratta da faccende più importanti. A me, invece, è servito non
solo per completare il profilo biografico, ma anche per ricordarmi che i luoghi
dove passiamo possono essere sorgenti di vite completamente riuscite, sia che
le autorità competenti si pronuncino a riguardo, sia che non parta nulla di
ufficiale.
Continuando a percorrere le scie dei veri Testimoni, mi sento quindi
ancora più motivata a lasciare a mia volta una traccia, seppur lieve, in questo
mondo.
[EDIT 14/04/2016] A neanche una settimana dalla mia visita alla Fondazione, ecco che monsignor Ennio Apeciti ha parlato di Marcello Candia stamattina, durante Bel tempo si spera su TV2000. So che tiene molto alla sua storia, ma mi auguro che venga altre volte a parlare di altri personaggi (chi ha orecchie per intendere...).
[EDIT 14/04/2016] A neanche una settimana dalla mia visita alla Fondazione, ecco che monsignor Ennio Apeciti ha parlato di Marcello Candia stamattina, durante Bel tempo si spera su TV2000. So che tiene molto alla sua storia, ma mi auguro che venga altre volte a parlare di altri personaggi (chi ha orecchie per intendere...).
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