Nella Chiesa, ricchi di grazie e di vocazioni
Mai
come quest’anno ho avuto l’imbarazzo della scelta degli argomenti su cui
scrivere per la 53° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Se ne
avessi scelto uno solo, però, mi sarei sentita in colpa per non aver trattato
gli altri. Mi è quindi venuta l’idea di un post-macedonia, dove avrei
affrontato tutti gli aspetti, anzi, tutte le vocazioni che negli ultimi tempi
mi è accaduto d’incontrare.
Tanti
amici sposi
La bomboniera della mia migliore amica |
Proprio
due settimane fa, ad esempio, si è sposata la mia migliore amica, quella di cui
ho riferito più volte, non ultima quando ho raccontato di come lei sia stata il
tramite per il quale ho conosciuto il Beato Giustino Maria Russolillo.
Purtroppo
non mi sono goduta la festa sia per il mal di pancia che mi ha presa, sia
perché continuavo a pensare che avrei mille volte preferito vederla prendere il
velo da religiosa, non quello da sposa. Rimuginavo che lei si sia arresa troppo
facilmente di fronte alle difficoltà causate da malattie e incomprensioni con
le potenziali consorelle. Eppure, in fondo in fondo, credo che fosse già
innamorata di suo marito, altrimenti non avrebbe più volte supplicato il
Signore, stando a quel che mi disse quand’era ancora in prova dalle suore, di
toglierglielo dalla testa.
Insomma,
alla fine si sono sposati proprio nella domenica della Divina Misericordia. Se
il fatto vi lascia perplessi – ed è successo anche a me: a mia sorella, invece,
non era stato concesso – segnalo questo contributo,
che spiega benissimo le motivazioni con cui il parroco dei miei amici ha agito.
A
sorpresa, poi, è arrivata la notizia del matrimonio di Lucia, alias Lucyette, del blog Una penna spuntata. A causa di motivi
che ha ritenuto di dover tenere per sé (e no, non è incinta né ammalata grave,
cosa che non vale nemmeno per suo marito Claudio), la cerimonia è stata privatissima
e si è svolta in piena Quaresima. A loro e a tutti gli altri, comunque,
riconosco il coraggio che il Papa ha dichiarato che, secondo lui, hanno tutti
gli sposi che decidono di unirsi davanti al Signore.
Finalmente
i diaconi a Roma
È
tradizione della mia diocesi che i diaconi transeunti, cioè che diventeranno
sacerdoti a giugno, vadano in udienza particolare dal Papa e partecipino, al
mercoledì, a quella generale. Abitualmente questo accade in Quaresima, ma
quest’anno non era ancora successo.
Mentre
io mi lasciavo prendere da fantasticherie pessimistiche, quando invece bastava
chiedere ai diaconi che conosco – però in questi ultimi mesi ho cercato di non
star loro addosso – ecco che, guardando le notizie su Facebook, ho visto questa fotografia e, nei giorni successivi, ho potuto seguire le altre tappe del
viaggio, sempre a livello fotografico. Aspetto quindi che esca il resoconto dettagliato
su La Fiaccola, ma appena potrò mi
farò raccontare le impressioni personali dei miei amici.
Da Milano a Palermo… con don Puglisi
Negli
stessi giorni in cui i futuri Preti 2016 di Milano visitavano la Città Eterna, 120 loro
confratelli ordinati dal 2006 in avanti erano pellegrini a Palermo;
precisamente, ci sono stati dall’11 al 15 aprile. Un’altra felice consuetudine,
infatti, vuole che i sacerdoti che fanno parte dell’ISMI (Istituto Sacerdotale
Maria Immacolata, l’organismo che cura la formazione permanente del clero nei
primi anni dall’ordinazione) compiano annualmente un pellegrinaggio in qualche
località italiana o europea, accompagnati il più delle volte dall’Arcivescovo e
guidati dall’esempio di qualche Santo o Beato.
Questa
volta la figura prescelta è stata don Giuseppe Puglisi, il parroco del
quartiere Brancaccio a Palermo, ucciso dalla mafia nel 1993 e beatificato nel
2013 come martire. Non ne ho mai scritto qui, benché abbia qualche legame con
lui, semplicemente perché non ho mai colto l’occasione giusta. Questa poteva
esserlo, ma ho appena parlato di don Popiełuszko e ho altri post a tema sacerdotale in via di
pubblicazione.
Comunque
credo che don Pino, com’è familiarmente conosciuto, abbia lasciato un segno
ancora una volta, non solo nei partecipanti al viaggio, ma nello stesso
cardinal Scola: l’ha elogiato in termini che credo di non avergli mai sentito
pronunciare per nessuno dei nostri candidati agli altari diocesani.
Come
direbbe lui, è la potenza del martirio che s’impone, ma anche quella di una
testimonianza quotidiana che si è esercitata, ad esempio, anche come animatore
vocazionale. C’è infatti un pensiero famoso di padre Puglisi (abitualmente al
Sud sono chiamati “padre” anche i sacerdoti diocesani) che credo sia perfetto
per l’argomentazione che sto cercando di portare avanti:
Il Cristo Pantocrator
dell’abside del Duomo di Monreale (fonte)
|
Spero
proprio che i preti ambrosiani scesi a Palermo possano essere a loro volta strumenti
perché tante persone, giovani e meno giovani, possano capire quale sia il
proprio posto.
Alle
prese con il sito delle Figlie dell’Oratorio
A
quattro mesi dalla canonizzazione del fondatore, san Vincenzo Grossi, le suore
Figlie dell’Oratorio mi hanno contattata per chiedermi una consulenza su come
riorganizzare il loro sito ufficiale. Di conseguenza, ho iniziato ad aiutare la
mia amica suor Daniela a ripensare il materiale da pubblicare, soprattutto a
livello di contenuti, visto che non sono un’informatica pura.
Il
problema della sparizione del sito, dovuta al fatto che non era stato pagato
l’abbonamento per lo spazio sul server, è stato risolto; di conseguenza, ho
potuto cominciare a riflettere su quale aiuto dare. Alla fine ci siamo accordate così: lascerò
alle suore la parte sul carisma e la missione dell’istituto, concentrandomi
sulle biografie delle loro figure significative e a una breve storia di
ciascuna delle case in Italia e all’estero.
Sia
la visita, non la prima, nella Casa madre e generalizia di Lodi, sia il ritorno nel pensionato
studentesco di corso Garibaldi a Milano mi hanno immersa in un ambiente sereno,
nel pieno stile con cui le suore sono state pensate da Dio e ispirate al loro
fondatore. Farò del mio meglio perché chiunque capiti sul loro spazio web
avverta le stesse sensazioni che ho provato; al resto penserà il grafico che
imposterà il sito.
In
conclusione
Il
legame tra tutte queste vicende di vocazione, compresa la mia che tarda ancora
a realizzarsi, è ben sottolineato nel messaggio di papa Francesco per questa
Giornata per le Vocazioni intitolato La
Chiesa, madre di vocazioni. Come un prete non nasce bell’e pronto (lo
dicevo già parlando di don Giovanni Bertocchi), ma è sostenuto dall’amore di tante
comunità, così vale per una giovane che decide di consacrarsi, ma anche, in
molti casi, per due che si sposano.
Ogni
vocazione infatti nasce, cresce ed è sostenuta dalla Chiesa, a partire dalle
comunità parrocchiali in cui sorge o che l’accolgono. Vorrei tanto che, un
giorno, accadesse lo stesso anche a me, sia per la comunità dove ho ricevuto i
Sacramenti dell’iniziazione cristiana, sia per quella dove abito da tre anni a
questa parte.
Così
trovo giusto concludere con la preghiera che il Papa propone al termine del già
citato messaggio. La ripropongo dividendola con degli a capo perché credo che vada
meglio.
Il poster della 53° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni (fonte) |
che
hai donato il tuo Figlio per la nostra salvezza
e
sempre ci sostieni con i doni del tuo Spirito,
concedici
comunità cristiane vive, ferventi e gioiose,
che
siano fonti di vita fraterna
e
suscitino fra i giovani il desiderio
di
consacrarsi a Te e all’evangelizzazione.
Sostienile
nel loro impegno
di
proporre una adeguata catechesi vocazionale
e
cammini di speciale consacrazione.
Dona
sapienza per il necessario discernimento vocazionale,
così
che in tutto risplenda la grandezza
del
tuo amore misericordioso.
Maria,
Madre ed educatrice di Gesù,
interceda
per ogni comunità cristiana,
affinché,
resa feconda dallo Spirito Santo,
sia
fonte di genuine vocazioni
al
servizio del popolo santo di Dio.
Ma... Emilia! :-D :-D :-D
RispondiEliminaHo cominciato a leggere questo post sovrappensiero, tutto aspettandomi tranne che vedermi citata in questa "macedonia" vocazionale... ma grazie!!!
Grazie per il pensiero e grazie per la citazione, mi hai davvero strappato un sorriso del tutto inaspettato!
Sono ancora molto itinerante e non so quando potrò tornare in terre lombarde, ma abbi fede ché prima o poi potrai fare la foto anche della bomboniera per il nostro matrimonio... ;-)
Smack!
Siamo pari rispetto alla sorpresa che mi hai suscitato con la notizia del matrimonio. :-)
RispondiEliminaAllora aspetto con fiducia!