200 volte Testimoniando
Sono passati quattro anni, un mese e
sette giorni da quando ho deciso di aprire Testimoniando,
allo scopo di dare sfogo alla passione che sento da sempre per i testimoni
della fede, vivi e defunti, canonizzati e non, e per chiarire i legami che
sento di avere con loro.
Alle intenzioni di partenza si sono aggiunte altre rubriche, per variare i tipi di post: le
interviste, le recensioni librarie e quelle cinematografiche, i racconti degli eventi e dei pellegrinaggi,
gli articoli più legati all’attualità e le
classifiche di argomenti più leggeri ma non troppo.
Con questo post, finalmente,
tocco quota 200. Credo quindi sia l’occasione giusta per trarre qualche
bilancio e rispondere alle domande più frequenti che mi vengono rivolte.
Quante
visualizzazioni hai?
Ad oggi le visualizzazioni totali sono
oltre 68.949. Perlopiù gli utenti arrivano qui tramite Google, ma per aumentare
gli accessi ho aperto, il 1° novembre 2014, la fanpage ufficiale.
Quali
sono le chiavi di ricerca più ricorrenti?
A dirla tutta, mi vergogno quasi a
vedere chi viene cercato dai lettori più saltuari, ma ho provato ugualmente a
riscontrare quali sono e sono stati.
Per un bel pezzo, tra gli argomenti
più cercati è comparso il nome di uno dei Preti 2012 (non ho capito perché né
voglio saperlo: spero solo non abbia fatto disastri), poi canti e spartiti per
lo più. Molti cercavano anche delle immagini, come quelle delle opere di
Arcabas. Non ho mai visto nessuno, però, arrivare con chiavi di ricerca
come Non sono incinta ma sento strani
colpi all’interno della pancia (vero, Lucia?).
Quanto all’ultima settimana, mi
preoccupa che qualcuno sia arrivato qui cercando informazioni su un mio amico sacerdote (idem come sopra), ma sono strafelice, invece, che la prima chiave sia
il nome di un certo seminarista brianzolo. In fondo sento che, se ho
disseppellito il talento per la scrittura agiografica, sia stato grazie a Dio
che me l’ha fatto conoscere.
Qual
è il post più letto?
Fino a giugno 2012 era quello sul
giovane Marco Gallo, ma appena ho capito che nella vicenda di Chiara Corbella Petrillo potevo trovare pane per i miei denti, ho pensato di
ricomporre le informazioni che andavo trovando in Rete. Ad oggi sono 5639
visualizzazioni, ma credo sia molto più giusto attingere direttamente dal sito
ufficiale, come invitavo a fare qui.
E
quello meno letto?
Sulla scia di… Marcello Candia: 7 visualizzazioni nonostante abbia
spinto con l’hashtag, dopo aver scoperto che esisteva. Comprendo, però, che la
mia testardaggine nel voler scoprire dove fosse stato battezzato non sia, per
usare un eufemismo, tanto comune.
Quale
quello che avresti voluto che fosse più apprezzato?
Quello sulle dimissioni di papa Benedetto XVI: ci ho messo tanto a decidermi se scriverne o meno e ne ho pagato
le conseguenze, arrivando appena a 16 visualizzazioni.
Quale
post ti sei divertita di più a comporre?
Quello sui cinque ricordi più buffi del
pellegrinaggio in Terra Santa, nato su segnalazione di un mio attento lettore
che mi aveva incoraggiata a trovare anche argomenti meno seriosi da trattare.
Anche se riconosco che quello sui Canti travisati
ha fatto ridere per prima me: tenetevi pronti, che ne stanno per arrivare
altri.
Quale
ti è costato più tempo nell’elaborazione?
Quello che ho pubblicato lo scorso
anno sui canti dei candidati ambrosiani al sacerdozio: tra ricerca delle
partiture, degli accordi e dei file audio, e la formulazione della spiegazione
per ogni brano, ci avrò impiegato almeno due settimane, rielaborandolo e
migliorandolo continuamente. A tutt’oggi, se trovo altre risorse, è in
aggiornamento.
In generale, per scrivere impiego un
paio d’orette, al netto della ricerca delle immagini, delle fonti, dei libri da
consigliare per ciascun Testimone.
Quale
ti è costato più dolore?
Un post infuocato e avvelenato (ma non troppo): ero
davvero sul punto di chiudere baracca, ma mi sono fatta forza per tutti quelli
che mi hanno incoraggiata a scrivere perché, se non altro, li faccio sorridere
col mio modo di raccontare.
Quale
ti ha dato più soddisfazione?
L’intervista a un membro dei ParRock, il progetto musicale del Seminario di Milano, che
tra un mesetto sarà ordinato sacerdote. Sono stata tra i primi a scoprire il
loro potenziale, precedendo il sito della diocesi di Milano e perfino Credere e Famiglia Cristiana; un altro conto è che i giornalisti seri abbiano
fatto meglio di me.
Quale
ha avuto il successo più inatteso?
Quello su santa Emilia De Vialar, con
oltre 2277 visualizzazioni. Evidentemente, ci sono altre persone col mio nome
che festeggiano l’onomastico il 17 agosto senza sapere perché.
Insomma…
... il mio intento di vincere l’Internet
con storie esemplari, purtroppo, è ancora di là da venire. Ci sono
effettivamente molte altre fonti più qualificate, come santiebeati, cui collaboro quasi a tempo pieno proprio per renderlo
sempre migliore e attendibile dal punto di vista dei contenuti. Riconosco che a
volte sono monotona, specie quando racconto storie di giovani o di seminaristi:
proprio per questo sto cercando argomenti più vari da trattare, pazienza se,
com’è successo, qualche affezionato lettore mi ha rimproverata di scrivere di “suore
muffe” o di personaggi così assurdi che li conosco solo io e quasi nessun
altro.
Quello che speravo raccontando il duro (ma bello) compito dell’agiografo dilettante si è poi verificato quando sono stata reclutata tra i
collaboratori volontari de La Croce-quotidiano
e tra quelli retribuiti della rivista Sacro
Cuore di Bologna, come anche quando ho avuto una rubrica fissa su Betania-Ut sint unum, ma non mi fermo
qui: spero ancora che qualcun altro possa rendersi conto che ho un dono da
offrire a tutta la Chiesa, perché il patrimonio e il tesoro costituito dalle
storie dei Santi e dei candidati agli altari possa servire anche a sostenermi
come un vero lavoro. Se anche non succedesse, prego di non perdere mai la
passione che mi anima.
Chi
ringraziare?
Ho paura di risultare falsa, ma non
posso fare a meno di ringraziare anzitutto Dio, perché mi ha dato la vita e,
con essa, gli strumenti per esprimermi, inclusa la scrittura.
Poi i miei familiari, che mi vedono
quasi sempre attaccata al computer, ma quando vedono la mia espressione
soddisfatta per aver concluso un pezzo condividono la mia soddisfazione.
Seguono i miei lettori, quelli che
raggiungo tramite i social, ma anche quelli che incontro personalmente. Uno di
essi, che tanto per cambiare è prossimo al sacerdozio, mi ha incoraggiata a
proseguire: non sarò mai famosa come certe fashion
blogger, ma perlomeno tratto questioni non frivole e che aiutano a credere
e a crescere, almeno un po’.
Grazie anche a te, anonimo lettore che
finisci qui cercando una biografia per ragazzi, una foto o un suggerimento per
un incontro di catechesi. Io per prima faccio così quando navigo su Internet,
ma spesso resto tanto colpita da quello che leggo da segnarmi l’indirizzo del
sito e tornarci su altre volte. Auguro che accada anche a te e che quello che
scrivo ti aiuti a fare qualche passo in più nel tuo cammino.
Commenti
Posta un commento